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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 26/11/2011 @ 18:54:22, in F) Questa è l'Italia, cliccato 794 volte)
SIAMO TUTTI EVASORI
 
Si fa’ un gran parlare di evasione elevatissima e di caccia agli evasori, ma risultati significativi e concreti sono ancora molto di là da venire. Eppure ci sarebbero molte soluzioni a costo zero fra le quali quella negli Stati Uniti ove vi è l’autorizzazione a dedurre le fatture (e simili) pagate ai prestatori di servizi o venditori di prodotti (corrispondenti ai noti evasori italiani) nella dichiarazione dei redditi. Sempre in USA, e ciò costerebbe qualcosa in più farlo in Italia ma con un ritorno finanziario ottimale, quando vai in un negozio o in un esercizio pubblico ti fanno la fattura o la ricevuta e l’apparecchio che le emettono è collegato a quello dello Stato in cui ha sede l’esercizio, quindi non si può scappare.
Comunque oggi ho voglia di stare allegro, così vi racconto un episodio verissimo che mi è stato raccontato da un evasore, professionista di grido, che una sera aveva bevuto un po’ troppo e si è lasciato andare.
In questo caso si tratta del canone della Televisione, che è un tassa per un servizio elargito dallo Stato in quanto la RAI è un ente pubblico; molti anni fa, quando avevano appena cominciato a voler scovare i non pagatori, gli addetti alla ricerca mandavano una lettera a tutti gi abitanti degli immobili invitandoli a pagare il canone. Questo signore, che aveva un televisore regalatogli da un cliente, aprì la lettera, ne lesse il contenuto e risolse il problema così:
Strappò un foglio da un quaderno a quadretti di uno dei suoi figli alle elementari, prese una matita mezza spuntata e scrisse con calligrafia incerta come di un analfabeta di ritorno:
“Ho aperto la lettera del signor (diciamo Rossi o Bianchi)….., vi dico che è deceduto
Il portiere”
Da allora il (diciamo sempre signor Rossi o Bianchi) non ha mai più ricevuto alcun invito a pagare il canone, che continua a non pagare, anche perché i successivi televisori gli sono stati sempre regalati, quindi non risulta.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 14/01/2012 @ 12:27:44, in F) Questa è l'Italia, cliccato 843 volte)
SONO RAZZISTA NEI CONFRONTI DEGLI IMBECILLI

 
Questo articolo è stato da me scritto pochi giorni dopo la fine delle feste a cavallo fra il 2011 e l’anno nuovo. L’ho inserito nel blog come faccio di solito ma, stranamente, è sparito….i misteri dei PC ! Lo riscrivo di nuovo più o meno uguale perché penso sia sempre valido: eccolo.
 
Lo confesso, sono razzista verso gli imbecilli, idioti, cretini, mentecatti, ecc.
È qualche anno che questo mio atteggiamento sta montando; spesso mi è capitato di dire ad amici e conoscenti, mentre si parlava di atteggiamenti e comportamenti ormai consolidati di molti italiani, che quando ero giovane la maggioranza degli italiani erano intelligenti e pronti, mentre ora la percentuale si è invertita e una buona maggioranza è costituita da imbecilli oppure furbi che fanno soprattutto i loro interessi, a tutti i livelli.
Il primo esempio è il messaggio e-mail che ho ricevuto l’8 gennaio e che ho inserito qui con il classico copia e incolla.
 
Questi i dati inseriti nel modulo presente alla pagina http://www.gennaro-aprea.it/contatti.asp da utente con indirizzo IP 79.16.13.168  browser e sistema operativo Opera/9.80 (Windows NT 5.1; U; it) Presto/2.10.229 Version/11.60

nome = nn
cognome = bb
tel = bbbb
email = nnnn
provenienza = bbb
messaggio = controllare per bene la parola  GENTILE ,,,,assai equivoca!
 
Miei commenti:
-          se si tratta di uno scherzo, fa’ meno ridere del classico “scherzo da prete” per cui ci si gratta sotto le ascelle per farsi venire il solletico e ridere….senza successo
-          non so quanto tempo il signor nn bb ci abbia messo a scrivere e a nascondersi, comunque denota una idiozia notevole come campione di perdita di tempo
-          è un vigliacchetto: se avesse voluto criticarmi per qualche possibilissima ragione poteva ben farlo….ma forse non conosce il significato della parola critica che spesso è utile perché costruttiva.
-          francamente non capisco a cosa si riferisce la menzione di “parola GENTILE equivoca”; forse sono scemo io e con tasso limitato di intelligenza.
 
Detto questo, passiamo a qualcosa di più sostanzioso riguardante l’imbecillità e la furbizia che sono cresciute negli anni
I fuochi per festeggiare il Capodanno hanno provocato questa volta 2 o 3 morti e centinaia di feriti, nonostante alcuni Sindaci li avessero proibiti (ma i furbi li fanno in barba a tutto perché sanno che in Italia si fanno le leggi e i regolamenti e nessuno li fa’ rispettare, oppure li si creano solo per pulirsi la coscienza).
Da giovane ho vissuto sia a Napoli che a Roma, dove i fuochi sono da sempre una cosa importante per le varie feste (a Roma a Capodanno si buttavano dalle finestre i piatti ed altre stoviglie scheggiati, subito dopo aver stappato la bottiglia di spumante; ora non più perché le strade sono piene di auto parcheggiate e consideriamo spesso la nostra auto più importante della fidanzata o della moglie). I fuochi d’artificio erano preparati da artigiani che erano artisti. A Napoli si andava verso le colline del Vomero e di Posillipo oppure sul lungomare di Via Caracciolo, perché i fuochi (Capodanno, Piedigrotta, San Gennaro) erano lanciati da barche nel golfo per più di un’ora. I “fuochisti” facevano a gara ad essere più bravi degli altri e deliziavano noi bambini e i grandi.
Ho detto “si andava” perché non c’era alcun pericolo di farsi male camminando per le strade, né per fuochi proibiti (Pallone di Maradona ed altre cose simili, sconosciuti) proiettili vaganti, tanto meno). Gli animali di casa non erano terrorizzati (5000 morti quest’anno) né uccisi volutamente lanciandogli i “botti” o addirittura sparandogli.
A Roma si doveva stare attenti solo ai cocci e si era costretti a fare lo slalom per evitarli dopo la festa, ma si andava sul piazzale del Pincio o al Gianicolo o a Monte Mario dove c’erano gli stessi bellissimi spettacoli.
Oggi la gente si comporta come sappiamo in tutta Italia (molto meno al Nord) e gli spettacoli artistici sono rari. La gente rischia di perdere occhi, dita o la nano intera, visi sfregiati o altro per tutta la vita.
Francamente non capisco gi italiani…a meno che l’imbecillità maggioritaria sia reale.
E allora mi perdonate un po’ se sono diventato razzista?
 
Di Gennaro Aprea (del 27/01/2012 @ 11:55:01, in F) Questa è l'Italia, cliccato 743 volte)
IMBECILLI 2
 
 
Dopo il mio sfogo di qualche giorno fa a proposito dell’imbecillità umana, voglio raccontarvene un’altra.
Tranquillizzatevi, non mi riferisco al Costa Concordia: ne hanno parlato e straparlato troppe persone su tutti i media possibili, quindi veniamo al punto, molto meno importante della tragedia del Giglio, dove il tasso di cretineria ha raggiunto vette impensabili.
Qualche giorno fa mia moglie ed io siamo andati a teatro a vedere un dramma di Ibsen che nessuno di noi due conosceva, “Casa di bambola”. Ci aspettavamo qualcosa di molto serio, noioso e “vecchio”, come molti pensano quando si tratta di questo drammaturgo norvegese che è stato uno dei primi scrittori che ha affrontato le contraddizioni della società borghese dell’800. Invece, anche grazie a una splendida interpretazione della compagnia Arcobaleno Teatro di Varese e all’altrettanto ottima scenografia, luci, musica, ecc., il dramma ci ha affascinato ed abbiamo trovato il testo attualissimo, nonostante sia stato scritto nel 1879.
Però, però…… il tutto è stato pesantemente disturbato da alcuni imbecilli, almeno quattro o cinque, i quali avevano lasciato acceso il loro cellulare e l’hanno lasciato suonare a lungo più volte; un paio hanno anche risposto alla chiamata….
Che dire, oltre che rimanere costernati e scandalizzati da come l’intelligenza degli italiani, in questo caso lombardi, sia diminuita? E secondo me non si tratta solo di maleducazione: lo potrebbe essere solo se si fosse trattato di una sola persona e per una sola volta.
Però c’è qualcuno che ha reagito, oltre alle numerose inascoltate proteste degli spettatori: è stato il personaggio principale del dramma il quale, stufo di questo andazzo senza fine, ha fatto qualche passo avanti sul palcoscenico verso la platea e, con lo stesso tono con il quale stava recitando nella scena in cui discuteva con la moglie, ma a voce molto più alta, ha detto: “…ma volete spegnere questo cazzo di telefono?....” Bravissimo!
 
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