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\\ Home Page : Storico : F) Questa è l'Italia (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 13/10/2008 @ 17:31:35, in F) Questa è l'Italia, cliccato 728 volte)
CANI IN TRENO
 
Inserisco nel sito una comunicazione di una cara amica che sicuramente è degno , non solo di attenzione, ma soprattutto di azioni atte ad annullare il nuovo regolamento delle Ferrovie dello Stato. La lettera è stata inviata alla presentatrice di una trasmissione televisiva al fine di diffonderne il contenuto.
 
“Le ferrovie dello stato sono un servizio pubblico operante in regime di monopolio. La decisione di impedire il trasporto di cani di taglia media e grande discrimina i proprietari di tali cani. Questa decisione:
  • lede il diritto all’eguaglianza dei cittadini
  • incentiva l’abbandono dei cani. Abbandono che è riconosciuto come un crimine dalle nostre leggi e che, inoltre, provoca ogni anno centinaia di incidenti stradali di cui decine mortali.
  • danneggia il turismo diminuendo l’afflusso dall’estero.

tra l'altro è assurda la discriminazione per taglia:.
  • se il problema è la pericolosità, che pericolo può presentare un cane con guinzaglio e museruola? Gli umani che salgono sui treni sono ancora più grossi e non hanno la museruola.
  • se il problema è l'igiene, si pensa che un cane grande trasmetta meglio di uno piccolo pulci, zecche o malattie? Gli umani che salgono sui treni sono ancora più grossi e spesso più sporchi e maleducati (i cani grandi ad esempio non mettono le zampe sui sedili e non buttano scarti di cibo per terra)”

Invito tutti i lettori,”…..che abbiano o no il cane (io ad esempio non ho più la mia boxer, passeggera esemplare), protestino in tutte le sedi possibili. associazioni consumatori, sezioni di partito, ecc., contro questa discriminazione che lede oltre ai cani il diritto all'uguaglianza dei cittadini”.

Daniela Gilardelli”
 
Di Gennaro Aprea (del 15/10/2008 @ 17:21:50, in F) Questa è l'Italia, cliccato 915 volte)
In questo periodo sono molto impegnato e prevedo di continuare ad esserlo fino alla fine dell'anno, Approfitto quindi dell'amica Daniela (quella del "cane in treno" e di altri precedenti, che è ormai divenuta un'ottima collaboratrice del sito) per inserire questo ameno fatterello raccontatole da un'amica tedesca. Forse il protagonista è un napoletano come me, che ha conosciuto altri paesi europei, come me, dove tutto è più semplice e normale, e che vorrebbe, come me, che "l'Europa entrasse in Italia"
 
 
 
un'amica mi ha scritto dalla Germania:



  Salve, vorrei chiudere il conto......

  Ottobre 2003: Berliner Bank, filiale di Charlottenburg, Berlino.
- Salve, vorrei chiudere il conto.
- Bene, mi dia il numero del conto e un documento.
- Ecco.
- Come vuole ritirare il saldo?
- Mi faccia un bonifico su questo conto in Italia.
- Ecco fatto. Grazie e buona giornata.
- A lei.
Luglio 2006: Barclays Bank, filiale di Hyde Park Corner, Londra.
- Salve, vorrei chiudere il conto.
- Bene, mi dia il numero del conto e un documento.
- Ecco.
- Come vuole ritirare il saldo?
- In contanti.
- Bene, passi allo sportello per ritirare i suoi
soldi. Sta lasciando il paese?
- Be', sì.
- Se vuole può lasciarci il suo nuovo indirizzo per eventuali comunicazioni.
- Ecco.
- È tutto, grazie e buona giornata.
- A lei.
Agosto 2008: Banca Popolare di Bari, filiale di Secondigliano, Napoli.
- Salve, vorrei chiudere il conto.
- Uh gesù, e perché?
- Perché ne ho aperto un altro dove vivo e non voglio tenerne due.
- E perché no?
- Perché il vostro conto non è gratuito e non ho motivo per tenerlo.
- Uhm... Dammi il numero del conto.
- Ecco.
- Sei correntista da quattordici anni. È un peccato.
- Perché? C'è un premio fedeltà al quindicesimo anno?
- (ride) No no, è che sei un correntista affezionato.
- Veramente io ero correntista del Banco di Napoli, poi hanno venduto questa filiale...
- Comunque mi versi il saldo su questo conto qui.
- Fammi vedere.. D.. E.. ma non è un conto italiano!
- Embe'? È un conto tedesco.
- Ah, e allora no, non lo possiamo fare.
- E perchè?
- Non lo so, so solo che non lo possiamo fare.
- Guardi che la Germania sta nell'area unica dei pagamenti in euro. Per questo c'è l'IBAN.
- Giovano', mi vuoi insegnare il mio lavoro?
- Lo ha detto lei, di non sapere perché non può fare un bonifico all'estero. Mica io.
- Non possiamo farlo insieme alla chiusura del conto.
- Posso parlare con il direttore?
- Aspetta, ci parlo io (si alza e scompare dietro una porta)
...
- (torna con un caffè in monouso)
- Allora, in via del tutto eccezionale, te lo facciamo.
(tralasciando la possibilità di innescare una polemica sull'abitudine italiana di non conoscere mai l'infondatezza di una propria affermazione, neanche di fronte allo
sbugiardamento più evidente, ma di camuffarla dichiarando di accondiscendere)
- "in via del tutto eccezionale"
- Quanto tempo ci vuole per avere i soldi sull'altro conto?
- Eh, dipende. Io oggi faccio la richiesta di
chiusura del conto. Domani o dopodomani, se non
ci sono problemi, te lo chiudiamo, poi devi
aspettare quattro o cinque giorni per avere i
soldi. Dammi un numero di telefono, caso mai ti avvisiamo.
- Zero zero quattro nove uno sette...
- Che numero strano, che è?
- È un numero di cellulare. È tedesco.
- Eh, e allora è inutile, quelle non ti chiamano in Germania.
- Quelle chi?
- Le signorine del call center.
- Allora le do il numero di casa dei miei.
- Stanno a Napoli?
- Purtroppo per loro, sì.
- E tu stai in Germania, lontano dalla famiglia? Poveri genitori.
- Stia tranquillo, i miei genitori preferiscono
sapermi in un posto dove posso chiudere un conto
in banca e avere indietro i miei soldi in cinque minuti e non in una settimana.
- (ride)
- (pensa che c'è poco da ridere)
- Allora, la banca è De.. Deu.. Tzs.. tzsksch... Come si pronuncia?
- Doicce Banc.
- Ah sì, la conosco. Sta a Casoria.
- Be' sì, ogni tanto queste piccole banche
locali tedesche riescono ad aprire qualche
filiale nelle grandi potenze economiche come la nostra.
- Ecco fatto, allora se decidi di tornare a
Napoli riapri il conto da noi, mi raccomando.
- (soffocando la risposta d'istinto "manco morto") Sicuramente. Arrivederci.
- Ciao bello.

-
Psssst! Schon vom neuen GMX MultiMessenger
gehört? Der kann`s mit allen: http://www.gmx.net/de/go/multimessenger

 
Di Gennaro Aprea (del 20/10/2008 @ 21:37:38, in F) Questa è l'Italia, cliccato 762 volte)
GLI ALUNNI DI BERLUSCONI
 
Questo è un articolo che riguarda Rodano, quindi sarebbe logico inserirlo nella Sezione del Comune dove vivo. Ma nonostante l’argomento sia locale, lo metto invece nella Sezione “Questa è l’Italia” perché i concetti si estendono a tutto il Paese: vedrete perché.
Sarà un po’ lungo, però è interessante e soprattutto istruttivo.
 
Dunque, vi chiederete perché l’ho intitolato gli “Alunni di Berlusconi” : ebbene c’è una buona ragione: parlerò infatti dei comportamenti di persone che, come il nostro beneamato presidente del consiglio dei ministri,scritto volutamente in minuscolo, hanno una faccia di “tola” (in lombardo, altrimenti si direbbe di bronzo) quando dicono cose che non stanno né in cielo né in terra, per non parlare delle fandonie; che hanno una grossa dose di incompetenza economico-tecnica (oppure la mostrano volutamente come se fosse la panacea universale perché serve solo ai fini di loro interesse), che ridono sempre simpaticamente con 64 denti (risus abundat in ore stultorum, dicevano i nostri progenitori latini), che si credono dei padreterni, che considerano i propri interlocutori degli imbecilli e dei gonzi che credono a tutto (guardano la pagliuzza negli occhi dell’astante e non la trave nel loro occhio, diceva Gesù), poveri gonzi che pendono dalle loro labbra…. e forse non è proprio così, almeno per una buona parte degli italiani, parte che spero aumenti di numero perché apriranno gli occhi.
 
La scena si sviluppa sul territorio di Rodano e in parte minore anche su quello del Comune confinante Pioltello dove, ancora negli anni 50, si è sviluppato un “Polo Chimico” le cui principali aziende si sono chiamate, Sisas, SIO (ora Air Liquide) Carlo Erba (ora Antibioticos) ed altre di minore importanza, soprattutto per quanto riguarda l’inquinamento.
La SISAS, è ormai chiusa da parecchi anni per fallimento. Ha però lasciato un ricordo indelebile, cioè 3 discariche di rifiuti industriali molto inquinanti, tossici e cancerogeni sul terreno di loro proprietà. Quando le ha create e fino ad alcuni anni fa (inizio degli anni ’80), non esisteva il problema dell’ambiente ,oppure era appena agli albori; non esistevano i controlli delle ASSL, pochi sapevano e si interessavano di inquinamento compreso le autorità centrali e periferiche, la parola ecologia era quasi sconosciuta. Tanto è vero che la SISAS, quando ha modificato le produzioni più inquinanti ed ha smesso di accumulare questo tipo di rifiuti, ha ricoperto le collinette che si erano formate (due contengono in maggior parte nerofumo unito a vari residui sporchissimi, una è un ammasso di rifiuti altamente inquinanti) con della terra ed ha piantato degli alberi. Ma allora – state molto attenti – cioè negli anni 50, non si preparavano le discariche ricoprendo il terreno con le adeguate superfici protettive e impermeabili ai rifiuti, quindi pian piano negli anni, questi inquinanti sono penetrati nel terreno facilitati dalle acque piovane ed hanno inquinato in profondità le falde che ci danno l’acqua potabile.
Questa situazione è arrivata fino al governo di Roma ed il Polo Chimico di Rodano-Pioltello è divenuto un importante sito nazionale da bonificare, con estensione fino alla Commissione Europea che ci ha comminato recentemente una pesante multa per non avere eseguito la bonifica (poi sospesa in attesa di realizzazione).
Dato che la bonifica costa centinaia di milioni di Euro (e non ci sono soldi, come al solito dice il ritornello), la Regione Lombardia e i due Comuni interessati hanno cercato di risolvere la cosa affidandosi in buona parte a “terzi”, specialmente quello di Rodano, cioè ad imprenditori disposti a addossarsi il costo della bonifica pur di ottenere i terreni disponibili per costruire qualcosa di loro interesse ai fini di puro business.
Quindi, dopo molte elucubrazioni consiliari, i Comuni, di concerto con le autorità locali superiori già citate, hanno prodotto la loro “Variante di Piano Regolatore Generale” fatta “ad hoc” soprattutto per un imprenditore che dovrà operare sul territorio di Rodano.
Nella Variante di Rodano sono elencate tutte le cose questo imprenditore deve fare prima di iniziare la costruzione di quanto previsto dal progetto (un centro commerciale), cioè la bonifica delle discariche e della falda, la quale, per quest’ultima, sono già in effetti iniziati i test: Tutto bene dunque? Certo ! Le bonifiche sono la cosa più importante, però, però….
Questa Variante di P.R.G. comprende oltre al progetto, (circa 65 pagine) le varie destinazioni delle aree e degli edifici relativi sui quali incombe questo grande centro commerciale ed i relativi parcheggi, aree destinate a produzione industriale, soprattutto artigianale, servizi vari, alcuni porzioni destinate a impianti sportivi, un hotel (Pioltello) aree verdi, ecc.
Ma oltre a queste cose, la Variante comprende uno studio di fattibilità molto dettagliato che vuole dimostrare quanto il progetto sia ottimale.
 
Gli amministratori del Comune di Rodano il 6 agosto di quest’anno hanno messo nelle varie bacheche un piccolo manifesto nel quale avvisavano tutti i cittadini che avrebbero potuto fare delle osservazioni alla Variante di P.R.G. entro e non oltre i 45 giorni successivi, procurandosi il testo presso gli uffici comunali. La cosa è naturalmente passata sotto silenzio dato che il periodo di ferie nel quale la maggior parte delle persone è in vacanza era già iniziato; quindi i pochi interessati se ne sono accorti solo nei primi giorni di settembre. Alcuni volenterosi, ed io fra questi, hanno contribuito a fare delle osservazioni e delle critiche di cui vi parlerò più avanti.
 
Verso fine settembre la Regione,”Direzione Generale Qualità dell’Ambiente, quale autorità procedente in materia di VAS”, ha convocato per il 6/10 un “Forum sull’Accordo di Programma Area ex SISAS situata nei comuni di Rodano e Pioltello”, presso una delle sue sedi milanesi più lontana dalla Stazione Centrale (il famoso Pirellone) dove hanno sede gli uffici di rappresentanza e dove vi sono numerose sale riunioni. Ha così costretto i cittadini di Rodano e Pioltello a spostarsi in molti (circa 15 Km, parte in auto, parte con i mezzi pubblici) mentre i rappresentanti della Regione che hanno presenziato e presentato erano 5. Viva il risparmio energetico e il contenimento dell’inquinamento! Da notare: giorno feriale in ore di lavoro! Se fossero venuti nella nostra zona e in ore di riposo vi sarebbero stati molti più uditori.
E’ apparso quindi in piena luce che, oltre al documento della Variante di P.G. esisteva anche un famoso VAS (Valutazione Ambientale Strategica) il cui documento (ho saputo di circa 600 pagine) era stato inviato anche ai Comuni e sembra che, contrariamene a Pioltello, nessuno a Rodano se ne fosse interessato. I “Regionali” hanno chiesto di fare “non critiche, ma proposte alternative al VAS” entro il 10 ottobre, cioè 4 giorni.
 
Durante il Forum alcuni astanti hanno fatto notare che i documenti della Variante contenevano il progetto di fattibilità della riqualificazione delle aree con il famoso Centro Commerciale, che in alcune parti era in contrasto con quanto previsto in Regione sulla parte ambientale. A queste osservazioni sul punto in discusisone, i “Regionali” hanno risposto che il progetto non era stato approvato, che era solo un’ipotesi e cose simili.
 
Prima mia osservazione sulla quale credo tutti possano essere d’accordo: come si fa’ a studiare e redigere uno studio di fattibilità (costato molte ore di lavoro e denari) su un progetto che non esiste o che almeno non sia consistente e non approvato da tutti? Ecco qui gli alunni di Berlusconi in Regione e in Comune, quello di Rodano, sul cui territorio è previsto il Centro Commerciale. Indovinate da chi è retto? Se avete risposto Forza Italia ed AN, avete vinto un premio.
 
E veniamo ora al contenuto del “progetto fantasma”. Non vi racconterò tutto perché passereste la notte insonne, ma solo qualche “perla” (così si chiamavano gli svarioni una volta) dei “peren-sorridenti”, o, se volete dei volutamente racconta-fandonie.
1)     la seconda osservazione riguarda lo stile di quanto è scritto nel Progetto–Variante di PRG; solo pochi laureati ed alcuni intellettuali possono capire il testo completamente, anch’io ho fatto fatica, anche perché vi sono delle sigle senza spiegazione. In altri termini il testo è solo per gli addetti ai lavori, non certo per tutti i cittadini.
2)     Il Centro Commerciale – si afferma – avrà un “bacino di utenza” (non sanno cosa sia un “centro di attrazione”). Esso è calcolato sulla presunzione che avrà a regime, cioè nel 2015, un altissimo numero annuali di visitatori-potenziali consumatori non solo di Rodano e Pioltello, che sono rispettivamente circa 32.000 e 4.300, ma anche di numerosi comuni intorno ad essi, che diventeranno clienti se il tempo per raggiungerlo è al massimo 1 ORA. Sulla base di questa ipotesi-presunzione, sono stati calcolati quindi i metri quadri del Centro, le disponibilità di parcheggio, il numero dei vistatori potenziali, i consumi energetici, della zona riqualificata, la mano d’opera impegnata (il sindaco di Rodano ha detto più di 4000: bum!) ecc. Ebbene si sono dimenticati un piccola cosa: a 5 minuti di auto da Pioltello e a 10 da Rodano vi è un Centro Commerciale chiamato l’Acquario con Ipercoop, Bricocenter, Decathlon e decine di negozi, a meno di 15 minuti da Pioltello e 20 minuti da Rodano vi è un secondo Centro C. di Auchan; a 10 minuti da Rodano e 15 da Pioltello vi è un complesso di ipermercati e grandi superfici di mobilieri a Liscate e Melzo; a Pioltello vi è un Ipermercato ”Esselunga”, un supermercato “Lidl” dove la mia famiglia si serve (da Rodano 8 minuti) ed un altro della "Penny". A Segrate, cioè a 10 minuti da Pioltello e 15 da Rodano, vi è un altro ipermercato Esselunga che è stato aperto da pochi mesi, in un sito dove il Comune di Segrate (confinante con Pioltello) ha già deciso di costruire un grande Centro commerciale. Per non parlare di quello di Pantigliate a 20 minuti da Rodano dove c’è, oltre ad un Ipermercato e negozi, un enorme complesso per il “fai da te”, cioè il bricolage: “Leroy Merlin”….Allora chi potrà mai pensare che vi potrebbero essere persone che sono disposte a venire in un Centro Commerciale (salvo alcune famiglie di domenica con cattivo tempo, solo per divertirsi) ed impiegare fino ad un’ora di auto o di treno? (Pioltello è attraversato dal famoso Passante Ferroviario). Chi deve fare la spesa e fare acquisti vari, soprattutto i molti anziani che fra l’altro sono in pochi ad avere o a usare l’auto, vuole il punto vendita il più vicino possibile. Certo, ci saranno le persone che vorranno confrontare i prezzi dei vari punti vendita, ma si tratta di una percentuale insignificante. E possiamo pensare che i complessi delle grandi superfici di vendita appena descritti staranno fermi e tranquilli a farsi rubare i clienti daI nuovo Centro Commerciale di Rodano? In conclusione i milioni di visitatori annui previsti sono una chimera: Quindi cade tutto il castello di carte del progetto che è veramente un fantasma.
3)     Il progetto energetico e ambientale relativo rispettoso dell’ambiente per il complesso su descritto. Non ve ne parlo in dettaglio perché sono certo di avere già troppo profittato della vostra pazienza, ma vi assicuro che, anche a detta di alcuni esperti ai quali ho richiesto un parere (uno è un alto dirigente di una grande banca che si occupa di investimenti per l’energia e l’ambiente), ciò che è stato previsto nel “progetto fantasma” è a dir poco assurdo, troppo costoso e macchinoso. Inoltre non raggiunge lo scopo dell’autosufficienza completa di energia necessaria, cosa perfettamente realizzabile con le nuove tecnologie.
Bene, arrivati a questo punto, ritengo sia lecito pensare che il progetto fantasma è solo uno specchietto per le allodole. Un’ipotesi possibile è che, in cambio della bonifica delle tre discariche e delle falde acquifere, che speriamo sia realizzata al più presto, l’imprenditore acquisisca i terreni non per costruire un Centro commerciale ma per speculare sull’aumento di valore nel tempo dei terreni stessi, che saranno rivenduti guadagnando il 50% o più ad altro speculatore, il quale continuerà la catena, così come è già successo in molte aree industriali dismesse a Sesto S. Giovanni, in attesa di costruire altre cose (ma cosa?) che rendono veramente e non un centro commerciale fallito in partenza.
“Ai posteri l’ardua sentenza”, diceva il Manzoni. Io dico che è utile meditare e agire di conseguenza nell’interesse dei cittadini.
Intanto gli alunni di Berlusconi sono promossi a pieni voti, ma forse non hanno anocra capito che non siamo dei gonzi.
 
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