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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 05/06/2014 @ 19:07:49, in L) Zero-carbonio, cliccato 619 volte)
LA GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE
 
Oggi, 5 giugno, è la giornata mondiale dell’ambiente. Purtroppo non ho la possibilità (e il tempo) di leggere più di un quotidiano però, come più volte ho accennato, la mattina presto dalle 6.50 alle 9, ascolto su RAI Radio 3 la rassegna della stampa internazionale e quella della stampa italiana; quindi ho un’idea abbastanza chiara e completa di ciò che scrivono i quotidiani del nostro Paese e stranieri.
 
Ebbene sono arrivato alla conclusione che, soprattutto ai nostri giornalisti, i problemi ambientali non interessano molto, anzi quasi per niente.
 
Un paio di dimostrazioni.
1)     martedì 3 giugno, nei 25 minuti che dura l’intera rassegna della stampa straniera su Radio 3 RAI, il giornalista di quel giorno ha parlato unicamente dell’abdicazione del re di Spagna Juan Carlos. Francamente non so quanto interessi questa notizia in quella misura ed i commenti relativi; a me sarebbe bastato un 30% del tempo
2)     La stessa mattina il giornalista di turno (direttore del quotidiano l’Adige) alla rassegna stampa italiana non ha accennato a due articoli che ho letto su La Repubblica di cui uno dei due era menzionato in prima pagina.
 
Di che si trattava? Il giorno dell’abdicazione del re di Spagna Obama aveva emanato una legge che obbliga le centrali elettriche (specialmente a carbone) a diminuire del 30% le emissioni di CO2, e gas serra equivalenti, entro il 2030 sulla base delle emissioni del 2005 negli USA; notizia importante perché gli USA (i più grandi inquinatori al mondo pro-capite) non avevano mai firmato il protocollo di Kyoto. Obama aveva sottolineato l’importanza di questa decisione riferendosi ai danni all’ambiente e alla salute degli americano derivanti da queste emissioni
 
Il secondo articolo era intitolato: “E in Italia il sorpasso delle rinnovabili”;
non c’è bisogno di alcun commento ulteriore
 
3)     Oggi non ho trovato su La Repubblica nemmeno un trafiletto che menziona giornata mondiale dell’ambiente
4)     Nella rassegna stampa dei quotidiani non vi è stato ugualmente alcun accenno.
 
Azzardo un’ipotesi: allora,come mai la gente comune non sa quasi niente di queste situazioni che riguardano tutti noi da vicino? Non sarà mica perché, fra i comunicati giornalieri di imprigionamenti e simili di “cleptocrati” uomini/donne politici e alcuni giornalisti che ci ammanniscono notizie di parte, mancano ancora quelli che si sono arricchiti grazie a elargizioni delle lobby dei produttori di energie inquinanti? Spero proprio di sbagliarmi ma ho paura di questa possibile realtà.
 
Oppure i nostri editorialisti non hanno ancora capito quali sono le priorità che possono difendere l’ambiente e la salute della gente che li legge?
 
Di Gennaro Aprea (del 24/05/2014 @ 16:51:29, in L) Zero-carbonio, cliccato 761 volte)
DOBBIAMO TRIVELLARE ANCORA L’ADRIATICO PER OTTENERE PETROLIO E GAS?
 
A seguito dell’intervista del Messaggero a Romano Prodi del 18 maggio scorso, vi sono stati numerosi interventi e commenti sui vari media: Fra gli altri, durante la trasmissione Prima Pagina di Radio 3 condotta questa settimana da Perluigi Vercesi, direttore di “Sette”, ne ho sentite di tutte e di belle, soprattutto da parte degli ascoltatori che telefonavano.
Per mettere un po’ di chiarezza, è necessario ricordare che Romano Prodi aveva detto nell’intervista che l’Italia potrebbe/dovrebbe ricavare dai giacimenti nell’Adriatico 22 milioni di tonnellate di petrolio che darebbero luogo a investimenti e ad elevati impieghi di mano d’opera, oltre al risparmio di petrolio finora importato.
Proprio oggi nella trasmissione “Ambiente Italia” della RAI, il Dr. Luca Pardi del CNR di Pisa, che si occupa di riserve di petrolio a livello mondiale, ha dimostrato che 22 milioni di tonnellate costituiscono circa un terzo dei nostri consumi di prodotti petroliferi di un anno, quindi si tratta – parole sue – di una grande “frottola”. Un altro partecipante, Presidente dell’Associazione Italiana dei Geologi, ha affermato che è molto probabile che trivellazioni ed estrazioni di petrolio e gas possano provocare terremoti in quella zona
 
Sulla base di questa situazione, che già conoscevo ma non avevo riscontri così validi, mi sono deciso a scrivere un messaggio al dottor Vercesi che riporto integralmente perché ritengo sia utile a più di una persona fra quelle che mi leggono, cioè quelle a cui interessano i problemi energetici e l’impatto delle fonti di energia fossili sull’ambiente. Eccola:
 
 
Egregio Dottor Vercesi,
 
ho molto apprezzato la sua dichiarazione di oggi con la quale ella ha messo in evidenza l’importanza dell’impatto derivante dell’uso delle energie, non solo sul paesaggio ma anche sulla nostra salute.
Mi occupo di energie e di problemi ambientali da decine d’anni e continuo a studiare e fare opera di diffusione (conferenze, libro, corsi, convegni, ecc.)
Ci sono troppi luoghi comuni sulle conseguenze delle fonti di energia fossili (carbone, petrolio e gas) e sulle sue soluzioni. Fra i tanti ce n’è uno importante che deve cadere al più presto possibile perché è falso: “le fonti di energia rinnovabili non riusciranno mai a sostituire quelle (cosiddette) tradizionali, cioè le fossili”. Un secondo è quello che afferma: “le fonti rinnovabili hanno un costo superiore alle tradizionali”. Anch’esso è falso perché le potentissime lobby delle fossili volutamente dimenticano gli alti costi sociali, quelli sulla natura e sul clima (vedi 5° Rapporto IPCC 9/2013-3/2014) derivanti appunto dall’uso delle fossili.
Quasi nessuno conosce le dimostrazioni di numerosi scienziati americani (cittadini degli USA che sono i maggiori inquinatori del mondo pro-capite) che dimostrano la necessità e la possibilità di sostituire tutte le fonti fossili e la nucleare con le rinnovabili.
tre soli esempi:
1)  Studio di fattibilità del 2011 di Mark Delucchi e Mark Jacobson di 2 università californiane (Davis e Stanford) sulla reale possibilità di sostituire tutte le fonti attualmente usate nel mondo con acqua (idro, correnti, maree, onde), sole, vento e geotermia. Esse possono coprire tutti i fabbisogni dell’aumento dei consumi dei prossimi 20 anni (sopratttutto quelle dei grandi paesi in via di sviluppo accelerato) e sostituire le attuali nei successivi 30 anni (lo studio esteso è presso di me) con un sistema di “smart grids”
2) Jeremy Rifkin Presidente della Foundation on Economic Trends, ha dimostrato con la sua “Terza Rivoluzione Industriale” (del 2009 ma disponibile in edizione italiana dal 2013) con l’uso diretto ed indiretto dell’idrogeno ed il sistema di smart grids
3) James Hansen astrofisico e climatologo che ha dimostrato (G8 2010 all’Aquila) la necessità di diminuire immediatamente l’emissione di gas serra (CO2 da combustione delle fossili ed emissioni dirette di metano) al fine di contenere le temperature mondiali di più di quanto affermi l’IPCC, per evitare l’aumento oltre i 2°C per la fine del secolo.
 
In conclusione dobbiamo pensare urgentemente a un programma energetico nazionale, europeo e mondiale in termini di de-carbonizzazione, non di aumento dell’uso delle fonti fossili, soprattutto evitando il carbone che costituisce più del 35% dei consumi mondiali e che in Italia sta crescendo grazie al suo prezzo apparentemente più interessante; apparentemente perché, per abbattere l’inquinamento (solo parzialmente) i costi finali per la produzione di energia elettrica sono elevatissimi. E dobbiamo aumentare anche i consumi di elettricità in ogni settore del fabbisogno energetico.
 
Cordiali saluti
Gennaro Aprea
 
In conclusione voglio ribadire che ancora molte persone, compreso Romano Prodi, non hanno ancora capito che è necessario un cambiamento radicale nelle politiche energetiche nel più breve tempo possibile per evitare di giungere ad una situazione di non ritorno che porterebbe il mondo intero alla distruzione. La tecnologia potrà aiutare, ma è obbligatorio una svolta mentale dei decisori.
 
Di Gennaro Aprea (del 12/03/2014 @ 18:15:23, in L) Zero-carbonio, cliccato 627 volte)
PARLIAMO UN PO' DI RIFIUTI
Ho mandato questa lettera alla Responsabile dell'Ufficio Ambiente del Comune di Rodano dove risiedo dal 1969. Ritengo che sia interessante per i lettori che si interessano di problemi di miglioramento del nostro comportamento di cittadini consumatori e utilizzatori di imballaggi 
 
 
Cara Ada,
 
da vecchio conoscente, ogni tanto mi permetto di fare due chiacchiere con te sui rifiuti perché ritengo che l’ottimizzazione della raccolta differenziata sia cosa importante, quindi necessaria nell’interesse di tutti noi cittadini. Se si facessero ulteriori progressi in questo servizio, il Comune potrebbe risparmiare una interessante quantità di Euro che mancano sempre a tutte le amministrazioni comunali in Italia, salvo poche eccezioni le quali dimostrano che il miglioramento è possibile anche in questo settore, nonostante la situazione italiana sia ancora molto lontana dai programmi fissati dalla Commissione Europea,
 
So benissimo che Rodano è diventato un “Comune riciclone” con il 76% circa di selezione ed in questo tu hai il merito di aver gestito bene il servizio. Tuttavia sono certo – e lo dimostrerò subito – che questa percentuale può aumentare grazie ad una migliore organizzazione (si possono modificare alcuni termini del contratto di appalto mediante un’adeguata trattativa) ma soprattutto con una accurata comunicazione alle famiglie.
 
La dimostrazione riguarda il comportamento della la mia famiglia, composta da due adulti pensionati, che consuma 3 normali pasti al giorno (quando lavoravamo ambedue a Milano il pranzo era consumato fuori casa), che ha un giardino e molta attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti domestici e di quelli portati all’Area Ecologica Comunale.
Ho iniziato dunque ad annotare per 12 mesi da Marzo 2013 a fine Febbraio 2014 le quantità ed i giorni nei quali ho lasciato sul marciapiede i sacchi, i secchi, la carta e i rifiuti del verde.
1)      SECCO o indifferenziato – ritiro programmato dal contratto: ogni martedì, cioè 52 volte l’anno. Sacchi semitrasparenti da noi lasciati in 12 mesi: 5 (cinque)
2)      PLASTICA e METALLI – ritiro programmato dal contratto: ogni giovedì, cioè 52 volte l’anno; sacchi gialli esposti nei 12 mesi : 15 (quindici)
3)      CARTA in scatole o pacchi legati - ritiro programmato ogni martedì, cioè 52 volte/anno lasciati nell’anno: 12 (dodici) volte, tutta carta pulita, ad esclusione della carta oleata e di quella sporca che vanno nel secco e nell’organico; in media un’equivalenza di 4 scatole (50x40x30cm) per volta
4)      ORGANICO – ritiro programmato 2 volte la settimana, cioè 104 volte l’anno; lasciati nell’anno 12 sacchetti singoli biodegradabili; la ragione è che da sempre faccio compostaggio e nei sacchetti vi sono solo carta sporca, ossa di vari tipi di carne, teste e spine di pesce e gusci d’uovo, perché non posseggo un trituratore
5)   AREA ECOLOGICA COMUNALE – portiamo tutto ciò che è previsto, oli vegetali usati, lampadine, rifiuti ingombranti, apparecchi elettronici, ecc.
6)   VARIE batterie usate, medicinali scaduti: lasciati negli appositi ricevitori.
  
Da notare: il 100% dei sacchi sono lasciati sempre pieni, il secchio del vetro ugualmente; nel sacco della plastica i metalli sono sempre tutti insieme in un sacchetto di plastica chiuso.
L’erba del prato (800 mq.) viene lasciata sul prato perché il tosaerba la macina sminuzzandola e rendendola concime.
In conclusione ritengo che la nostra raccolta differenziata sia superiore al 95%.
 
Commenti: passando per le strade di tutto il Comune continuo a vedere, davanti alle case con giardino che hanno meno problemi di spazio per alloggiare i contenitori dei rifiuti:
-       raramente i sacchi della plastica e del secco sono pieni, oppure spesso vi sono addirittura due sacchi riempiti a metà         
-       quasi tutte le famiglie che posseggono un giardino – e sono molte - potrebbero fare “compost”, contribuendo così a migliorare le finanze del Comune e risparmiare sui sacchetti biodegradabili
 
In conclusione la cosa più importane è eliminare gli sprechi e quindi la spesa per il ritiro tutti i sacchi distribuiti che sarebbero in numero decisamente inferiore.
 
Ti ringrazio per l’attenzione e ti saluto cordialmente
 
Gennaro Aprea
 
PS – ci farebbe piacere conoscere il risultato del sondaggio presso i Rodanesi (2013) circa la bontà del servizio, e della domanda fatta alle famiglie se avrebbero gradito una nuova tassazione basata principalmente sul minor peso percentuale del secco, oltre ai mq e al numero dei componenti l’abitazione. Credo che queste notizie potrebbero interessare anche tutti i Rodanesi.
 
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