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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 25/11/2010 @ 14:12:24, in L) Zero-carbonio, cliccato 902 volte)
I DIRITTI DEGLI ITALIANI
 
Sabato 20 novembre ho speso gran parte della mia giornata per assistere ad un convegno a Milano organizzato da “Democrazia esigente” sui “Diritti” dei cittadini.
Hanno parlato numerosi oratori fra i quali l'on. Barbara Pollastrini che haintrodotto il convegno, così mi è venuta voglia di dire anch'io qualche parola perché mancava qualcosa alla quale tengo particolarmente: l’ambiente. Così ho chiesto di intervenire e il coordinatore mi ha detto di attendere. Verso il pomeriggio inoltrato mi si è avvicinato e mi ha comunicato che non c’era tempo per me perché alcuni oratori erano stati molto prolissi. Mi ha anche detto di preparare una nota contenente il mio intervento e di mandarla agli organizzatori per gli atti del convegno. L’ho preparata e inviata, però ritengo che utile inserirla anche nel sito. Eccola:
 
Testo dell’intervento di Gennaro Aprea in occasione del Convegno sui “Diritti per una idea della Democrazia e della Crescita” (20-11-2010)
Sono un anziano economista che si occupa – ma non solo - di energia da più di 50 anni e di ambiente da 35.
Ho seguito con molto interesse l’intero convegno organizzato da Democrazia Esigente sui numerosi diritti che sono mancati interamente o parzialmente agli italiani nel corso degli ultimi 15 anni e sono rimasto ammirato dagli interventi di tutti i Relatori, cominciando da quello di Stefano Rodotà che ci ha offerto un’eccezionale “lectio magistralis”.
Vorrei comunque dare un modesto contributo all’economia del Convegno parlando brevemente anche dei diritti di tutti noi a vivere in un ambiente che sia consono ad una vita la quale sia la migliore possibile.
Perciò prendo lo spunto da due Diritti fondamentali di cui si è parlato, fra tanti altri, quelli alla salute e alla dignità.
Il Professor Rodotà ha messo in luce che alla base di tutti i diritti vi è l’aspirazione al benessere dei cittadini, e altri giustamente hanno sottolineato il benessere dei bambini da cui nascono i loro diritti finora limitati o disconosciuti.
Il mondo è stato “consumato” da tutti noi a tal punto che ormai numerosi scienziati hanno dimostrato che la nostra Terra è arrivata al punto di non avere più la capacità di bastare ad uno sviluppo ulteriore nel modo in cui è stato finora, sia in termini di popolazione che di consumi, e soprattutto di capacità del globo terraqueo di assorbire e rigenerarsi da tutti i veleni, rifiuti, consumo del suolo e del’acqua, cioè in generale dello sfruttamento che la popolazione mondiale ha realizzato, spesso incoscientemente. Questo sfruttamento ha iniziato a svilupparsi in progressione geometrica a partire dalle generazioni dei nostri nonni (anni 1910-20) i quali, da un numero inferiore a 2 miliardi di esseri umani, ha raggiunto in meno di un secolo l’attuale cifra di circa 6,9 miliardi. Questi scienziati dicono che, se l’andazzo continua come finora è stato, dovremmo aver bisogno di un secondo pianeta.
Ebbene noi tutti dovremmo aggiungere, soprattutto considerando le generazioni future, che dobbiamo pensare all’importanza di ottenere il diritto ad un ambiente vivibile. E dobbiamo lavorare per raggiungere questo fine.
Tanto per fare qualche considerazione che possa far meglio riflettere su questo argomento:
- A Napoli, Campania ed altre regioni del Sud una maggioranza delle famiglie non è per fortuna al limite
 della soglia di povertà; in percentuale minore alcune sono anche benestanti; e tutti ci auguriamo
 che queste percentuali aumentino. Ma cosa significa e quale diritti alla dignità e alla salute le
 famiglie, comprese ovviamente anche quelle povere, hanno se durante tutto l’anno è necessario tenere le
  finestre chiuse per non sentire i miasmi dei rifiuti, ed essere perfino messe nella condizione di avvelenarsi,
  o ammalarsi nel migliore dei casi, a causa della combustione di questi rifiuti da parte di idioti incoscienti?
- E una volta risolto il problema dei rifiuti quando escono di casa, cosa significa avere i diritti
 a un reddito giusto, alla sicurezza, all’istruzione, al tempo libero, ecc., se sono avvelenati e si ammalano di
  tumore a causa dei gas degli scappamenti del traffico veicolare; oppure se vanno al mare ed entrano in
  un’acqua che è peggio dell’aria che respirano?
- Cosa significa essere benestanti? Cioè aver ottenuto il diritto al lavoro, alla salvaguardia della salute, ad una
 abitazione decente, ecc.,     per quella percentuale (maggiore rispetto al Sud) di cittadini del Nord
 (soprattutto i Padani) che hanno analoghi problemi a causa dell’acqua inquinata delle falde su terreni da de-
 industrializzazione, per l’aumento delle temperature dovuto alle grandi emissioni di gas serra, per il
 consumo del suolo che ha distrutto milioni di ettari di aree verdi in favore di miliardi di metri cubi di
 cementificazione? quale dignità hanno le famiglie di tante aree in Italia, compreso gli imprenditori ed i
  lavoratori che sudano con loro e per loro, i quali diventano alluvionati perché da qualche decennio a questa
  parte il clima è cambiato in maniera inimmaginabile per le nostre colpe che riguardano l’imprevidenza e
  l’incompetenza della gestione del nostro territorio, in particolare quello dei rilievi e dei corsi d’acqua?
 
Concludo invitando tutte le persone che si occuperanno di restituire i diritti agli italiani di mettere, fra le priorità di un programma di governo, la soluzione dello scadimento dell’ambiente legato principalmente ai diritti della dignità e della sanità, programma che sia completo non solo delle intenzioni di  “fare”, ma soprattutto del “come fare” e con quanti Euro realizzarlo. Altri paesi europei lo stanno facendo e noi, statistiche alla mano, siamo al solito sempre fra gli ultimi.
 
 
 
Di Gennaro Aprea (del 18/04/2010 @ 12:27:16, in L) Zero-carbonio, cliccato 700 volte)
TERRACIELO: FINALMENTE UNA INIZIATIVA ESEMPIO DI IMPRENDITORIA INTELLIGENTE
 
È un bel nome TERRACIELO, ma è anche qualcosa di nuovo per il Comune dove abito, Rodano.
E mi spiego subito.
Come ho accennato nel mio ultimo articolo, per quasi 3 settimane non ho toccato il mio PC per scrivere un solo rigo ed ho ripreso il 15 scorso. Appena tornato da una breve vacanza, ho saputo per caso (www.7giorni.info) che il 9 aprile, mentre purtroppo ero assente, vi è stata la presentazione della nuova iniziativa imprenditoriale edilizia che si chiama appunto Terracielo la quale è certamente all’avanguardia in Lombardia.
In poche parole saranno costruiti (consegna prevista primavera 2011) 60 appartamenti in un complesso di palazzine di piano terra e primo piano con mansarde, i quali non consumeranno un solo grammo di gas metano o altro prodotto petrolifero per il riscaldamento ed il rinfrescamento degli ambienti. Ciò comporta che il complesso produrrà ZERO CO2, cioè uno dei gas serra che tanto contribuiscono al riscaldamento terrestre.
Come? Con un impianto comune che utilizza dell’acqua di falda la quale, con una pompa di calore la cui energia elettrica sarà fornita da un impianto centralizzato di pannelli foto-voltaici.
Quindi i proprietari non pagheranno un solo Euro per riscaldarsi d’inverno e rinfrescarsi d’estate. Vi saranno giardini privati per gli appartamenti pianoterra, mentre tutti i primi piani avranno le loro mansarde. Tutti gli autoveicoli avranno i loro box nel sottosuolo.
L’elettricità sarà l’unica fonte di energia a pagamento distribuita dalle normali società di produzione di energia elettrica che servirà per cucinare, utilizzare le lavastoviglie e lavabiancheria, il ferro da stiro, il PC, ecc.
Il complesso otterrà la qualifica di edificio in categoria A+, cosa assolutamente eccezionale se consideriamo le ultime leggi sulla coibentazione degli edifici; quelli costruiti attualmente difficilmente raggiungono la categoria A e i migliori sono catalogati in B o in C (da tener presente che quasi tutti  i vecchi edifici esistenti sono in categoria G, cioè la più bassa).
Altra cosa importante sarà il Co-Housing, cioè la presenza e la messa a disposizione dei condomini di circa 400 mq. di ambienti destinati a socializzare, utilizzare servizi in comune (es. lavanderia, palestra, sala giochi, ecc.). Le effettive destinazioni dei servizi in comune saranno decise dai primi 20 condomini.
In numerosi miei precedenti articoli avevo auspicato che si costruissero complessi edilizi di questo tipo, Questo è il primo a Rodano e uno dei pochi  in Lombardia.
Avevo invitato negli anni scorsi – e confermo quanto detto precedentemente – l’amministrazione comunale a trasformare il 100% degli edifici pubblici, scuole, ecc. a questo tipo di costruzione che si chiama bio-edilizia, e ad emettere ordinanze per le nuove costruzioni e ristrutturazioni delle cascine abbandonate, obbligando i costruttori a farle divenire autosufficienti per l’energia calorica. Queste ordinanze sono già state emesse da numerose amministrazioni comunali italiane.
Mi auguro che lo facciano e faremo pressione affinché seguano queste modalità.
Mi congratulo con l’imprenditore che ha deciso di creare questo nuovo complesso con la mente rivolta all’innovazione tecnologica in favore dell'ambiene ed al Co-Housing, che anch'esso potrebbe favorire ilminor consumo di prodotti petroliferi se i condomini decidessero di creare il car-sharing e/o il car-pooling
 
Di Gennaro Aprea (del 21/02/2010 @ 19:10:45, in L) Zero-carbonio, cliccato 809 volte)
28 FEBBRAIO 2010 – GIORNATA ANTI-SMOG
 
In questi giorni abbiamo letto e sentito di questa giornata promossa dai Sindaci  Chiamparino e Moratti, alla quale hanno aderito numerosi Comuni del Nord-Italia ed anche Firenze e Napoli. 
Ho letto ieri alcuni articoli di commenti intelligenti che raccontavano fra l’altro le reazioni della maggioranza (sembra) delle persone che affermavano l’inutilità della decisione di fermare la circolazione automobilistica domenica prossima.
In effetti gli articoli hanno ribadito che l’inquinamento delle polveri (cancerogene – le famose PM10) deriva per il 50% dal traffico veicolare, per il 25% dal riscaldamento degli ambienti, per il 10% dall’industria e per il resto da un cumulo di fattori, fra cui l’agricoltura intorno alle città.
Procediamo oltre: la media cilindrata delle auto diesel e benzina che viaggiano in città è 1300 cm3; quella del piccolo e medio trasporto commerciale è 2200 cm3, gli autobus, i camion per trasporto rifiuti, e i TIR 12.000cm3. Le emissioni di polveri sono proporzionali alla cilindrata (salvo le auto di lusso e più potenti con i filtri che però provocano altri problemi).
Nei giorni lavorativi le auto percorrono in città una media di 16 km al giorno, gli autobus 130 Km/giorno, il piccolo e medio trasporto commerciale 45 Km/g, i camion trasporto di rifiuti 40 Km7g e consumano molto carburante nelle fermate e riprese per fare pochi metri.
Anche se gli autobus trasportano molte persone, ma solo nelle ore di punta, sono essi, insieme al trasporto commerciale, quelli che partecipano di più all’inquinamento, salvo quelli a gas o a bio-carburante che sono pochissimi. Quindi sono proprio loro che dovrebbero fermarsi in favore di tram, filobus e metropolitane
La domenica gli autobus viaggiano abbastanza vuoti, quindi anche loro dovrebbero fermarsi come le auto, però i Sindaci e quasi nessun altro ha il coraggio di dirlo e di farlo.
Poi c’è la questione dei gas serra, in primis il CO2, le auto diesel ne espellono meno di quelle a benzina e quelle a gas meno di tutte le altre, però tutte partecipano, così come il riscaldamento degli ambienti. Questo potrebbe migliorare se gli italiani diminuissero i termostati regolando la temperatura a non più di 20°C, ma i “padani” non ne vogliono sapere di mettersi un pullover in più ed avere una temperatura giusta; poi, se hanno caldo, aprono le finestre..…questa è l’Italia! E ancora, eliminare le caldaie a gasolio e sostituirle con quelle a gas ad alta tecnologia che rilasciano zero polveri e poco CO2.
Concludendo, è utile l’iniziativa dei Sindaci? In pratica pochissimo, però è un bene che per la prima volta si siano messi insieme per un’iniziativa comune. Forse i tecnici li aiuteranno a fare altre ordinanze che siano più efficaci, così potranno dare un buon esempio alle “autorità centrali” che si occupano troppo poco di ambiente, fra cui quello di piantare alberi, di rimboscare al massimo il territorio italiano per assorbire la CO2.
Solo per fare un esempio, due anni fa è stato approvato a Milano il “Piano Verde” che prevede di piantare 500.000 nuovi alberi entro il 2020. Non se ne sa più molto, però si sa che sono stati messi degli ostacoli alla piantumazione dei primi 90.000 alberi per i quali Milano si è impegnata con il Maestro Abbado.


[1] Dallo studio economico-tecnico da me eseguito per il Comune di Milano nel 1989-90 per la sostituzione dei motori diesel con quelli a gas, studio sparito nei cassetti delle scrivanie di alcuni tecnici ATM incappati in Tangentopoli poco dopo.
 
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