Omografi? Contatti
Il Blog: discussioni, articoli, pensieri e scambio di idee
\\ Home Page : Storico : L) Zero-carbonio (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 31/10/2017 @ 18:37:13, in L) Zero-carbonio, cliccato 562 volte)
MA.... CHI CONOSCE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA?
 
Si parla abbastanza della raccolta differenziata che ha lo scopo principale di riutilizzare la quantità enorme di rifiuti che noi umani produciamo nella produzione totale derivante dall'agricoltura, industria, servizi. E soprattutto di far sì che la maggior parte possibile di questi rifiuti divengano "materie prime seconde", cioè nuova carta, nuova plastica, nuovi metalli, principalmente alluminio e acciaio, legno, concime biologico (il "compost" creato con i rifiuti organici) ecc.
Tutto ciò è un grande vantaggio per l'economia; ma non basta: la frazione non riciclabile finisce o nelle grandi discariche (consumo del suolo ed inquinamento, al quale si aggiunge quello del trasporto pesante alla discarica) oppure nei cosiddetti termovalorizzatori che sono un'altra grande fonte di inquinamento. Quindi, minore è la frazione non riciclabile, migliore è il risultato del processo della differenziazione.
Tutto ciò ha un importante impatto positivo sull'ambiente.
 
Però ho la forte impressione, direi la certezza, che, almeno in Italia, a partire dalla gente comune e salendo nei vari gradi culturali, fino ai massimi livelli dei nostri decisori economici e politici, quasi nessuno abbia le idee chiare. Ovviamente vi sono delle eccezioni positive, cioè gli esperti, quelli che operano nel settore e gli scienziati che studiano e creano le tecnologie e le procedure per ottenere gli scopi appena accennati.
Per non parlare per esempio delle tecniche per il riuso dei contenitori senza bisogno di riciclarli (es. bottiglie di vetro o di plastica da riempire più volte con disponibilità di prodotto sfuso da consumare senza pagare l'imballaggio).
 
Sulla raccolta differenziata si potrebbe scrivere un saggio decisamente voluminoso, ma oggi mi limiterò a dare solo qualche breve esempio e commento sulla situazione che riguarda gli imballaggi. Spero che ciò che scriverò non sia troppo "pesante" ma che comunque riesca ad essere un invito a pensare e a come questi processi potrebbero essere ottimizzati.
 
Io faccio parte della gente comune che acquista di tutto come tutti facciamo, ma sento di potermi classificare fra le eccezioni di quei consumatori che fanno del loro meglio per suddividere al massimo gli imballaggi che sono spesso grande parte dei prodotti contenuti. Avrete certamente notato che  alcune volte essi sono anche multipli e di valore intrinseco maggiore del contenuto, solo per attirare l'attenzione del potenziale compratore.
Per quanto mi riguarda, Ho fatto il calcolo che su un' ottima raccolta differenziata media superiore al 77% nel Comune dove vivo, Rodano, l' "indifferenziato" o "secco" della famiglia Aprea non supera mediamente il 2,5%..
 
Ecco tre piccolissimi esempi.
 
1) Dato che ho la fortuna di posseder un giardino, ho potuto creare un piccolo sito dove raccolgo e produco il "compost", cioè i rimasugli derivanti dagli scarti della preparazione e cottura dei cibi, nonché per esempio le foglie secche dell'autunno, fiori secchi, ecc., il tutto chiamato  '"umido" od "organico". E con il compost si può concimare la terra dell'orto (qualche volta lo regalo anche ai vicini) e quella dei vasi da fiori e cespugli vari. Alcuni amici hanno creato il compost in terrazzi e balconi per i loro vasi da fiori, o per far crescere gli odori, ecc. Il rifiuto organico, per chi non lo può (o non interessa) farlo, comunque diventa compost. Sarebbe opportuno che i Comuni facessero opera di formazione ai loro abitanti.
 
2) Da qualche tempo a questa parte i fabbricanti di prodotti da forno, pane, brioche, e simili, li hanno imballati in sacchetti di carta bellissima e piena di colori con finestre trasparenti di pellicole di polietilene, incollate alla parte cartacea del sacchetto; sulla finestra di plastica ci incollano anche l'etichetta del prezzo e delle caratteristiche del prodotto: Questo imballaggio cioè plastica e carta unite, non può essere riciclato tal quale. La stessa società che ritira la raccolta dei vari tipi di rifiuti, mi ha detto di metter il sacchetto nell'indifferenziata.
Noi della famiglia e con noi alcuni amici, con santa pazienza, dividiamo le due parti e, se qualche pezzettino è impossibile da dividere, allora solo questo va nel'indifferenziato.
Ci sono altri imballaggi analoghi, nel senso di misti indivisibili, cioè quelli dei contenitori delle pillole o pasticche dei medicinali, i cosiddetti blister, che sono all'interno delle scatole di cartoncino. Alcuni sono interamente di alluminio altri di alluminio e plastica, sono leggeri e prendono poco posto ma i secondi vanno nell'indifferenziata quando sono completamente vuoti di medicinale. Perché non farli solo in alluminio o solo in plastica?
Ministro dell'Ambiente e signori Parlamentari, datevi una mossa!
 
3) Abbiamo acquistato recentemente un'ottima parmigiana di melanzane surgelata; l'imballaggio è così composto: primo contenitore: 1 vassoietto di materiale non identificabile (carta? plastica ? misto?) sull'esterno di questo vassoio sono stampati la data ultima di sicurezza della validità e il lotto di produzione; perché non scriverci anche il tipo di materiale come fanno già moltissimi concorrenti?
Secondo contenitore: un involucro di cartoncino elegantissimo a 4 colori e la foto della parmigiana, dove sono stampate almeno un centinaio di indicazioni; non mi posso  sbagliare, andrà nella carta e cartoni, ma non c'è alcuna indicazione della qualità dell'imballaggio.
 
Forse le descrizioni che vi ho sciorinate sono state troppe e troppo dettagliate, ma ho voluto evitare interpretazioni errate; e spero di non essermi sbagliato.
 
Ed ora veniamo ai commenti.
 
I nostri parlamentari di qualsiasi partito o movimento, salvo le solite eccezioni (poche) non pensano a queste semplici cose nonostante le soluzioni di queste situazioni sarebbero facili da scrivere e approvare. Hanno emanato leggi e regolamenti per far conoscere bene ai consumatori tutto ciò che acquistano. Ottimo.
Ma che fatica si fa a obbligare i fabbricanti a aggiungere dettagliatamente le informazioni sulla qualità dell'imballaggio? bastano veramente poche parole per farlo. Vi sono alcuni produttori che già lo fanno spontaneamente e sono da premiare; alcuni scrivono solo di cosa è fatto l'imballaggio (per esempio PE -per polietilene) altri aggiungono anche ladestinazione, plastica, carte ecc. per la raccolta differenziata.
 
Per finire lancio una sfida ai nostri "decisori". Non pretendo che tutti siano culturalmente avanzati su questo argomento.
Mi piacerebbe però sapere da tutti quale percentuale di raccolta differenziata fanno le loro famiglie, ovviamente anche i single.
La prima persona dalla quale vorrei saperlo è il Ministro dell'Ambiente, del Territorio e del Mare, Dr. Gian Luca Galletti (già lo sapevate? lo avete mai visto in TV parlare di ambiente, clima, di problemi climatici, di ciò che si fa in Europa e nel mondo?). Guida questo ministero dal febbraio 2014 nel 1° governo Renzi. Prima ha fatto solo il Commercialista e, una volta entrato in politica, si è occupato solo di finanza e dintorni. E' uno dei ministri nominato per meriti soprattutto di bilancino partitico.
 
Bene, se avete voglia di parlarne sono a vostra disposizione.
 
Di Gennaro Aprea (del 04/09/2017 @ 19:11:10, in L) Zero-carbonio, cliccato 942 volte)

AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO E BIO-AGRICOLTURA


Ormai tutti lo sappiamo: da molti giorni  i media e i social web continuano ad informarci che questa estate le temperature massime hanno raggiunto punte eccezionali battendo tutti i record dagli ultimi 180 anni, compreso quelle del 2003, anche se alcuni dubitano, come spesso succede nella testa incredula di molti.

Certo è che non ci scorderemo facilmente i giorni nei quali i termometri hanno raggiunto e superato i 40° C con percezioni anche superiori dovute soprattutto all'umidità dell'aria.

 

Della siccità se ne è parlato un po' ma, dopo qualche temporale sui rilievi alpini ed appenninici sembra che le notizie sulla disponibilità di acqua sia migliorata; ormai vi sono poche notizie sui bassi livelli dei laghi e dei fiumi. Eppure molti di essi sono diventati quasi ruscelli. E l'acqua arrivata dal cielo sotto forma di temporali e tempeste di grandine non ha risolto la situazione provocando invece pesanti danni all'agricoltura nel senso che ha distrutto le coltivazioni di cereali, altri vegetali e alberi da frutta.

 

C'è una novità negativa riguardo alla siccità: non ve n'è solo nel meridione. In generale si pensa che sia superiore in quelle regioni e nelle grandi isole; invece quest'anno le piantagioni sono state pesantemente distrutte anche in Emilia-Romagna, nel Veneto e in Lombardia, proprio per mancanza di acqua per irrigare.

 

Tutti questi dati sono provvisori perché l'estate non è ancora finita: solo ad ottobre inoltrato si potranno ottenere quelli definitivi. E sarà importante conoscere il numero di giornate con punte di temperature superiori alle minime e massime rispetto agli anni precedenti.

 

L'agricoltura ed il suo sviluppo

Sappiamo che la popolazione mondiale è prevista aumentare a circa 9 miliardi verso il 2050 quindi è obbligatorio continuare ad alimentare il genere umano, soprattutto quello più povero sottoalimentato, compreso quello delle migrazioni milionarie in atto, e quello del continente africano che avrà il più alto tasso di sviluppo dei suoi abitanti..

Possiamo quindi renderci conto che la situazione fin qui descritta ha raggiunto punti assoluti di criticità che hanno un fortissimo impatto sulla produzione dei prodotti agricoli. Tuttavia è bene sottolineare che la maggior parte della nostra agricoltura, non solo in Italia ma anche a livello mondiale, è ormai da tempo molto estensiva, in particolare per la produzione di cereali destinati all'alimentazione umana e animale, produzioni che hanno bisogno di una grande quantità di acqua.

Un dato significativo è il seguente: per ottenere 1 tonnellata di carne bovina, sono necessarie 31,5 tonnellate di acqua, che comprendono quella necessaria alla produzione di cereali (in gran parte mais e colza) ed altri vegetali per l'alimentazione dei bovini da carne e da latte.

 

La soluzione principe sarebbe quella di diminuire drasticamente il consumo di carni, quindi di acqua, ma la realizzazione di questo metodo è al momento utopica. Infatti non si può pensare di limitare drasticamente la necessità di aumento del consumo di proteine nei paesi in via di sviluppo. Ancora più difficile è modificare le abitudini inveterate di alcuni popoli ricchi, come per esempio quelli della popolazione del Nord America, la maggioranza degli europei, Brasile e Argentina che esportano carni anche in grandi quantità, ecc.

Vi sono alcuni metodi adottati da pochi paesi intelligenti ed efficienti, fra i quali in primis Israele, Giappone ed Olanda.

Oltre alla desalinizzazione dell'acqua di mare, che dovremo realizzare anche in Italia in un futuro vicino, questi paesi meritevoli hanno applicato metodi di produzione utilizzando quantità di acqua decisamente inferiori rispetto a quelle usate ancora, specialmente per il mais e la colza, cioè gli irrigatori a getto a pressione, detti a pioggia. A seconda dei casi, le quantità di acqua necessarie alle coltivazioni sono decisamente inferiori con gli irrigatori-nebulizzatori e quelli a goccia, utilizzati di notte, già in uso anche in qualche paese del vicino oriente e in un paio di stati africani

Un ultimo metodo di risparmio di acqua è la ri-coltivazione di grani antichi ma sostanziosi e nutritivi con una resa leggermente inferiore.

Possiamo essere certi che la ricerca e sviluppo in agricoltura potrà dare risultati positivi. Il lato negativo è costituito dai grandi agricoltori sempre restii a sostituire i metodi di coltivazione più comuni con tecniche più avanzate.

 

La bio-agricoltura

In generale quando si parla di bio-agricoltura, il sentire comune si riferisce ai prodotti per l'alimentazione umana perché il loro processo produttivo non utilizza prodotti chimici, in particolare fertilizzanti e antiparassitari, ma usa concimi naturali  (stallatico e compost).

 

La cosa è meno semplice di quanto sembri. In effetti i principali obiettivi di base dell'agricoltura biologica così come sono stati definiti dalla Federazione internazionale dei movimenti per l'agricoltura biologica (International Federation of Organic Agricolture IFOAM) sono:

·         Trasformare il più possibile le aziende in un sistema agricolo autosufficiente attingendo alle risorse locali;

·         Salvaguardare il più possibile la fertilità naturale del terreno

·         Evitare ogni forma di inquinamento determinato da tecniche agricole

·         Produrre alimenti di elevata qualità nutritiva in quantità sufficiente

 

Ciò ha ovviamente un impatto anche sulla produzione di mangimi e foraggi per animali da carne (bovini, ovini, pollame, ecc.) e di conseguenza su quella del latte e dei suoi derivati.

Anche in questo caso l'agricoltura biologica prevede che il consumo di acqua sia il più basso possibile grazie alle tecniche di cui abbiamo appena accennato.

 

In breve l'agricoltura biologica e sostenibile comprende soprattutto i metodi produttivi, che includono - fra i tanti - il rinnovo continuo dell'humus del terreno.

 

In un esempio recente le tecniche di produzione di vegetali biologici ha unito la coltivazione di ortaggi vari alla creazione di energia elettrica da grandi centrali di pannelli fotovoltaici, necessaria quindi anche alla coltivazione stessa (es. pompe per l'irrigazione a goccia o a nebulizzazione). Le file dei pannelli sono state istallate in maniera tale da lasciare una certa distanza fra le stesse, tale da permettere il passaggio di minitrattori elettrici per coltivazioni le più varie.

Queste istallazioni sono nate su terreni di fabbriche industriali chiuse o su terreni incolti o abbandonati di coltivazioni intensive di cereali non più produttive soprattutto per mancanza di rotazioni colturali o altre situazioni particolari.

 

Un altro esempio viene dalla Danimarca: sulla scia delle iniziative nate in alcuni paesi americani (Mrs. Obama insegna)  ed europei. E' stato creato ad Aahrus da due architetti italiani con base a Londra un sistema decisamente innovativo. Essi hanno realizzato in piena città un grande ambiente pubblico costituito da un'estesa tettoia di design affascinante sotto la quale sono stati creati numerosi orti cittadini. L'acqua necessaria è quella piovana (il nord del paese è sufficientemente piovoso) e il terreno riportato viene concimato mediante "compost" che produce anche bio-carburante e micro-alghe. E' stata considerata "una stravaganza tecnologica per legare città e natura, sfida vitale per le prossime generazioni".

 

A proposito di agricoltura in città, da buon napoletano, non posso fare a meno di ricordare la vigna coltivata da sei secoli dai monaci della Certosa di San Martino (7 ettari) sulla collina del Vomero a Napoli. Dal 1999 si produce vino Aglianico e Falanghina. Divenuta "bene di interesse storico-artistico", da un paio d'anni hanno iniziato la coltivazione di bio-orti dove il terreno è coperto con paglia per proteggerlo, concimarlo e conservarne l'umidità dell'irrigazione a basso consumo d'acqua.

In questi anni i consumatori si sono molto interessati  ai prodotti biologici soprattutto a causa di alcuni scandali alimentari della fine del secolo scorso ma sono tuttora un mercato limitato; ciò è dovuto ai prezzi al pubblico più alti rispetto ai corrispettivi prodotti convenzionali in Italia.  Il nostro paese è comunque uno dei paesi leader della produzione biologica (6,9% della superficie agricola perché non si tratta mai di agricoltura intensiva su grandi superfici) ed dell'esportazione verso l'Europa.                                                                                           Lo sviluppo  del mercato dei prodotti biologici in Italia è stato posteriore a quelli della Svizzera, Francia e Germania ma negli ultimi anni si registrano aumenti del 15-20% anno,

Oltre alle considerazioni di tenore ambientale, altri motivi che hanno spinto l'adozione di questo tipo di pratica agricola: in generale sono state quelle di interessi imprenditoriali (i consumatori sono disposti a pagare di più per i prodotti biologici) o legate alla disponibilità di finanziamenti dell'Unione europea per l'adozione di pratiche agricole eco-compatibili.

L'agricoltura biologica, soprattutto se vista come modello di sviluppo globale, è stata al centro di dibattiti e critiche anche da parte di scienziati (foraggiati da grandi aziende agricole?). In particolare sono due le principali obiezioni sollevate: la sua non sostenibilità su larga scala e la scarsa scientificità di talune sue pratiche legate all'assioma naturale=buono.

 
Di Gennaro Aprea (del 06/06/2017 @ 18:01:23, in L) Zero-carbonio, cliccato 811 volte)
QUASI OGNI GIORNO FESTEGGIAMO....


 
Molti di noi festeggiano la festa della mamma, del papà, delle donne; e numerose altre date che non sto qui a dirvi perché sono più che numerose: ce n'è una quasi ogni giorno...
Vorrei proprio sapere se vi siete ricordati che oggi 6 giugno è la festa dell'ambiente e se in qualche modo lo festeggiate.
 
Per esempio il "Global Footprint Network" me lo ha ricordato dicendo appunto che l'impronta globale del carbonio, cioè la quantità di questo elemento chimico che distrugge gradualmente l'ambiente e modifica il clima, continua ad aumentare a causa delle nostre emissioni nella combustione del carbone, derivati del petrolio e gas naturale. E' un Network interessante e vi consiglio di dargli un'occhiata ogni tanto.
Anche nella Repubblica ieri lo ha ricordato in più di una pagina.
 
Io lo festeggio semplicemente scrivendo questo breve articolo.
 
Aggiungo un'altra data che avrei dovuto conoscere fin da quando ero bambino ma l'ho appresa solo un paio di mesi fa: è la festa dei mancini, il 13 agosto. Mi risulta che sia poco conosciuta ai più.
Io lo sono da sempre e ricordo che in 1a elementare mi obbligavano ad usare la mano destra legandomi il braccio sinistro dietro la schiena perché negli anni 30 c'era la credenza che la sinistra era quella del diavolo!....fatevi pure una risata incredula, ma è vero!
 
Risultato: sono rimasto mancino in tutto, salvo che ho imparato a scrivere con la destra oltre che con la sinistra ed anche con quest'ultima da destra a sinistra; state tranquilli, non sono un Leonardo da Vinci perché più uomini comuni come me ce ne sono anche troppi.
 
Vi invio i miei migliori auguri per il vostro compleanno, anche se non è vicino,
E buone vacanze ché non sono lontane ormai, l'importante è che siano serene e rilassanti.
 
 
 
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33

Cerca per parola chiave
 

Ci sono 938 persone collegate

Titolo
A) Aziende, innovazione, produttività, costi, ecc. (32)
B) Belle Immagini (4)
C) Commenti e varie (144)
COMMENTI E VARIE (2)
D) Guerre (13)
E) Omografi (1)
F) Questa è l'Italia (109)
G) Ricette (8)
H) Rodano (42)
I) Sport e Calcio (16)
L) Zero-carbonio (99)
M) Satira e Umorismo (64)

Catalogati per mese:

Gli interventi più cliccati

< aprile 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
         
             

Titolo
Ti piace questo sito?

 Eccellente
 Buono
 Così e così
 No.

powered by dBlog CMS ® Open Source 

footer

 

Aggiungi Gennaro Aprea a "Preferiti"

 

HomeChi Sono | Rodano | Discussioni | Omografo? | Contatti

 

Sito ottimizzato in 800x600