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IL COMPOST E ALTRO
Di Gennaro Aprea (del 26/04/2009 @ 20:47:14, in L) Zero-carbonio, cliccato 870 volte)
SALVAGUARDARE L’AMBIENTE RISPARMIANDO SULLE SPESE
 modello di cassone per compost
 
Ricevo sul sito da un concittadino di Rodano, il Signor Gianpaolo Garlaschelli, informatico, questo lungo messaggio che ritengo particolarmente significativo di un comportamento intelligente e civile, quello di una persona che, da una parte fa’ i suoi interessi per risparmiare su spese che tutti affrontiamo, dall’altra pensa che il nostro pianeta abbia urgente bisogno di essere salvaguardato, non tanto per noi adulti, ma per i nostri discendenti. Se fossi un’Autorità gli darei una medaglia. Perciò ho deciso, con il suo assenso, di inserire i suoi pensieri e la descrizione dei suoi comportamenti sul sito, affinché possa essere di esempio e di sprone per gli italiani pigri e apatici nei confronti di questi grandi problemi

“messaggio = Buongiorno o Buonasera.
Ho già scritto al suo sito ed ho partecipato alla tavola rotonda tenuta dal Sig. Miro Signori (potatura delle piante) e alla sua conferenza sull'energia e l’ambiente. Sull'energia è stata molto interessante, così come quella sulla potatura; su quest'ultima ho imparato qualcosa in più, mentre sull'energia per me non c'era nulla di nuovo.
Anch'io come lei, navigo su internet. E sono convinto che ci si può fare, se si vuole, una “mega” coltura e anche” tera”, se vogliamo parlare in gergo informatico. Mi dispiace che Rodano, e purtroppo anche il resto d'Italia, non si interessi a queste essenziali energie alternative e rinnovabili. Siamo un popolo stantio, statico, non riusciamo a decidere, Lasciamo sempre decidere agli altri e, chi deve decidere, lo fa’ principalmente per i propri interessi. E' difficile comunque cercare di far cambiare idea alle persone, ne ho una prova con i miei famigliari. Però un pochino sono riuscito a convincerli…..ma forse solo per il 10%. Li martello tutte le sere durante la cena. Il resto (cioè il 90% ndr) sarà duro da ottenere. Ormai credo che stiamo in una gravissima crisi, e' brutto dirlo, ma è veramente una crisi tremenda, ma forse sveglierà il popolo italiano da una perenne siesta. Come sa, io vivo a Cassignanica (frazione di Rodano), in un complesso di 29 villette a schiera con giardino e possibilità di avere orto. So che non esiste legge che vieti il compostaggio fatto in privato, anzi so che persino il condomino di un palazzo può farlo sul proprio balcone, a condizione che segua delle semplicissime norme; così icomponentiper il compost verranno trasformati senza alcun sgradevole odore.
Sono l'unico di Cassignanica che effettui il compostaggio, in pratica da quando ci abito, ormai 23 anni. Nessuno dei miei vicini ha mai osato tentare di farlo, anzi in occasioni di scarti di cucina eccessivi durante il periodo estivo, mi hanno chiesto se potevano usufruire del mio cassone. Tutti chiedono su come gestire il composto ma nessuno fa nulla.
Nel mio cassone metto tutti gli scarti dell'orto, del giardino, gli avanzi della cucina, compreso le ossa. Ho delle galline, circa una ventina, a un centinaio di metri dall'abitazione. Mi e' capitato che una gallina per qualche motivo sia morta. L'ho messa nel cassone. Nessun problema: si è decomposta in pochi mesi senza odori sgradevoli. E i vicini non contenti mi chiedono pure il composto ottenuto per i loro vasi. Ma nessuno fa’
nulla. Ho un trituratore con cui sminuzzo rametti e le potature di circa 30 metri di siepe lauro. Il bidone per il verde (a Rodano vi è la raccolta settimanale degli scarti del giardino) è utilizzato per contenere la granaglia delle mie galline.
Ho anche incanalato l'acqua piovana del mio tetto in contenitori da 200 litri posti sotto il box. La costruzione ha previsto un vespaio per ovviare l'eccesso di acqua in superficie, cosi ho una mega cantina (io la chiamo miniera) dove raccolgo l’acqua sfruttando i vasi comunicanti dei bidoni; l'ultimo contiene una semplice pompa elettrica che all'occorrenza aspira acqua per irrigare l'orto. E i vicini mi hanno detto: Bravo!
Ho messo quattro anni fa due pannelli solari per produrre acqua calda sanitaria. Vanno da dio. Sei mesi all'anno con la caldaia spenta. E i miei vicini curiosi mi chiedono come vanno, cosa risparmio…. “sono interessato anch'io, dammi il nome della società che ti ha venduto il tutto”. Ad oggi sono ancora l'unico. Un mio vicino, visti i pannelli, una domenica sera mi ha chiesto il nome della società perché era interessato. Ho saputo dal fornitore che gli aveva fatto un preventivo. Ad oggi nulla di fatto. Peccato che pochi mesi dopo del preventivo ha acquistato una vettura nuova di pacca da 30 mila euro. Due pannelli con accumulatore non costano 30 mila euro! Non c'e niente da fare, l'italiano è tutto da rifare. In concomitanza con l'istallazione dei pannelli ho cambiato il tipo di caldaia. Ho installato una pompa idrosonica (brevetto americano) che utilizza solo l’energia elettrica ma non per creare calore su resistenze o simili, invece della solita caldaia a metano, turbo, a condensazione, iniezione diretta e indiretta e common-rail. E' come dire termovalorizzatore invece che inceneritore. Inquina sempre, nel senso che produce grandi quantità di CO2; il concetto di funzionamento e' sempre quello, cambia solo il nome.
Sempre quattro anni fa ho acquistato uno scooter elettrico 1,5 kw di potenza paragonabile a un “cinquantino”. E' di una ditta di Ascoli Piceno, totalmente italiano. Gli unici “difetti” di questo scooter sono che non fa’ assolutamente rumore e consuma 45 centesimi ogni 55 km, grave difetto per gli Italiani! Ha una velocità massima di 60 Km/h e un’autonomia di circa 65 km. Io lo utilizzo per recarmi al lavoro a Milano 38 Km al giorno. Circa 3 euro alla settimana invece dei 20 euro con l'auto. Non contento, ma sempre deriso dai vicini, ho acquistato due torce a led con ricarica solare e un pannellino solare per ricaricare cellulari e aggeggi vari.
E per finire devo ammettere che sono deriso anche dai miei famigliari, sostenendo che perdo tempo a giocare, perché ho pensato ad un recupero della carta da macero. Perché non utilizzare meglio la carta da macero invece che trattarla per rifarne altra carta? Sembra che il trattamento per rendere pulita la carta da macero sia molto inquinante perché si utilizzano acidi e cloro per lo sbiancamento. Io proporrei questo: partiamo dal concetto che la carta e' cellulosa da legno, se bruciata emette CO2 che però era stato assorbito in quantità notevole, forse maggiore, quando era pianta durante la sua vita precedente. Quindi, se noi bruciamo la carta, immettiamo CO2 assorbita in precedenza. In pratica non ne produciamo dell'altra. Quindi il bilancio CO2 è pari a zero.
Ho adottato il seguente procedimento: in un secchio si mette a bagno la carta per circa sei-otto ore (invece di regalarla alla ditta Colombo che cura la raccolta). Si scola l'acqua pigiando la carta anche con le mani. La si tritura con il trituratore per l'orto. Esce molto soffice e sembra quasi asciutta. La si inumidisce con dell'acqua fino a quando schiacciandone una manciata non rimane unita. Si prende un vasetto da fiori di media grandezza e lo si riempie per metà pressandola bene con la mano. Si capovolge e si estrae una forma cilindrica di circa 4 dita di altezza. In pratica un panetto di carta pressata. La si lascia asciugare per circa una settimana al sole e tutto e' pronto. La si immagazzina per l'inverno dove si miscelerà nella stufa a legna. In un anno ho prodotto circa 200 panetti. Questo naturalmente e' un lavoro artigianale, ma pensiamolo fatto industrialmente. Addirittura con degli estrusori: si potrebbe ottenere i famosi pellet, invece che di legno, di carta. La carta così trattata diventa come un pezzo di legno molto leggero. Il prodotto brucia molto lentamente, la sua forma non si decompone finché non viene rimossa dalla stufa. Un difetto e' che produce molta cenere rispetto alla legna. Ma questa cenere non e' la cenere di un modernissimo ed essenziale inceneritore, cioè termovalorizzatore. La cenere viene mescolata nel terreno dell'orto o del giardino, anche nel cassone. Dimenticavo, bruciando la carta si deve produrre della nuova. Incentiviamo la coltivazione di pioppeti e toh!, guarda, i pioppeti assorbono CO2. Ma tutto questo all'italiano non importa!
Cosa potrà svegliare l'italiano da tutto questo ben di dio a disposizione? Spero che non sia questa brutta crisi. Io sono convinto che esistono già le possibilità che ogni famiglia possa essere indipendente e produrre la sua energia in casa, sul balcone o nell'angolo del proprio giardino.
Su internet alcuni anni fa ho visto cose veramente incredibili sui siti americani. Peccato che ora non c'è più nulla di essi.
Volevo suggerire, ma forse ha già provveduto. Io ho cambiato il fornitore del metano che ora utilizzo solo per cucinare e con iva al 10% e non piu' 20 come prima quando avevo la caldaia tradizionale. So che tutto Rodano ha come fornitore Italgas. Alla liberalizzazione ho cambiato prendendo la societa' CO.GE.SER. di Melzo, la quale ha un costo inferiore al mc. Quattro anni fa in una assemblea di condominio ho avvisato i mie vicini dicendo di questo.”Bravo, bravo”. Come pensa che sia finita la cosa?
Le ho fatto perdere del tempo, mi dispiace. Volevo anche dirle che seguo il suo sito perché interessante.
Grazie
Saluti”

Come vedete una persona come questa (e non è ancora in pensione come invece sono io) è un esempio di come ci si dovrebbe comportare; comportamenti che oltretutto fanno risparmiare denaro a chi li adotta. Il nostro amico non menziona che bruciare la carta (che è in questo caso è una biomassa) produce dei particolati (polveri anche superiori ai PM10) però questi sono comunque inferiori a quelli prodotti da legna , carbone e gasolio, e sono più o meno come quelli prodotti dalla combustione del gas.
In conclusione, io pensavo di essere il solo a Rodano a cercare di fare qualcosa in favore della Terra (qualche giorno fa c’è stata la “Giornata mondiale della Terra”, ma è passata quasi sotto silenzio) e per la causa delle mie tasche. Forse sono stato un antesignano perché ho cominciato a comportarmi così circa 30 anni fa, ma oggi sono molto lieto di essere in buona compagnia. Però devo aggiungere una terza persona che non conosco ancora e con la quale spero di scambiare due chiacchiere fra breve tempo. E’ il proprietario di una delle villette IBM a Via Terra che ha ristrutturato recentemente l’abitazione ed ha fatto istallare sul tetto molti metri quadrati di pannelli solari foto-voltaici che, a occhio e croce, forniscono 3-4 KWatt di potenza, cioè il fabbisogno medio di una famiglia di 3-4 persone.
Quasi quasi mi viene in mente di creare un partito di persone che hanno questi stessi interessi… tanto di partiti ormai ce ne sono già talmente tanti, uno di più non disturba..….Sto scherzando ovviamente, ma cercherò di contattare quelli che la pensano come noi ed avere un colloquio che sarà certamente utile e forse potrà diventare una lobby (in senso buono) che prenda dei forconi – si fa’ per dire – per “spingerli” sul di dietro di quelli che stanno a Roma, nei parlamentini delle Regioni, delle Province e dei Comuni, affinché si sveglino ed operino verso un cambiamento della politica nel senso di attenzione massima all’ambiente e al risparmio di energie derivanti da fonti fossili (ci ha aiutato anche il principe di Galles Carlo)