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QUESTE "MEZZE" GUERRE
Di Gennaro Aprea (del 30/04/2011 @ 18:28:45, in D) Guerre, cliccato 1040 volte)
QUESTE “MEZZE” GUERRE
 
Da quando numerosi giovani di paesi musulmani del Nord Africa, Vicino e Medio Oriente hanno iniziato a collegarsi ad Internet e a parlarsi fra di loro, hanno scoperto che in altri paesi del mondo esisteva una parola, democrazia, senza ben capire di cosa si trattasse perché non la conoscevano. Poi, negli ultimissimi anni hanno scoperto che in quei paesi le persone non erano “sudditi” ma “cittadini”, che la religione non era alla base di tutti i rapporti fra governo e governati, che questi potevano parlare grazie alla libertà di stampa e di espressione, senza essere messi in prigione o al limite fatti sparire. Hanno scoperto anche che alcuni connazionali “meno giovani” avevano lasciato il loro paese, auto-esiliandosi in paesi democratici e li hanno ascoltati. Così hanno pensato che anche loro potevano avere la “libertà”, un lavoro e soprattutto un tenore di vita decente e meno miserabile, in contrapposizione con lo sfarzo della vita dei loro padroni.
Allora hanno iniziato a manifestare nelle piazze mentre la polizia, l’esercito e le guardie speciali dei loro re, sceicchi, dittatori, presidenti a vita li sorvegliavano e li manganellavano, fino alla repressione sparando prima in aria e poi ad altezza d’uomo. Ci sono stati i primi martiri, quelli che si sono dati fuoco per la libertà, poi le vittime della repressione spinta al massimo. Abbiamo queste situazioni ancora tutti i giorni sotto i nostri occhi leggendo la stampa, vedendo scene di guerra civile sul nostro schermo, ascoltando la radio ed i commenti, quasi sempre risse fra i politici saputelli (e affini) e strilloni.
In Libia le cose sono andate un po’ diversamente nel senso che le manifestazioni si sono trasformate in guerra civile per cui numerose persone inermi sono state uccise dagli aerei, dall’esercito fedele al dittatore e dalla polizia che hanno bombardato e sparato con i cannoni ed i mortai su e all’interno di intere città e cittadine; per non parlare dei cecchini.
A questo punto, dopo molti tentennamenti e riunioni sono intervenuti alcuni paesi occidentali, poi le Nazioni Unite, prima con le sanzioni, poi con la risoluzione n. 1973.e infine con l’affidamento alla NATO di iniziare le ostilità
Vi sono una serie di ragioni più o meno importanti, ma che hanno un loro valore (anche negativo), e vorrei esaminare tutte quelle che mi vengono in mente, mentre finora  i media ne hanno escluse o minimizzate alcune di gran peso.
Molte le conosciamo a memoria perché le abbiamo sentite ripetere fino alla noia, così alcuni non hanno bisogno di ulteriori  commenti:
1)     non è ammissibile che tanti civili siano uccisi dal loro “leader”, quindi dobbiamo difenderli con la “non fly zone” e poi distruggendo i suoi carri armati, cannoni, aerei, caserme, ecc. con i nostri aerei
2)     la disponibilità di petrolio e di gas naturale che la Libia possiede non possono mancare ai paesi dell’occidente (l’Italia prima di tutti), né possono restare in mano a quel dittatore che li può usare come ricatto
3)     vi è una buona occasione per alcuni paesi che finora ne sono stati esclusi (es. USA e Francia) di mettere le mani su queste risorse energetiche se aiuteranno i “ribelli” a prendere il potere al posto di Gheddafi
4)     se distruggiamo le infrastrutture militari e civili (radar, TV, centrali elettriche, industrie ecc.) avremo buone opportunità di ricostruirle nuove in cambio di risorse energetiche dopo la fine delle ostilità
5)     le forze armate libiche sono potenti (hanno comprato molti armamenti – anche italiani - a destra e manca) ma c’è una nuova occasione di vendere armamenti più moderni e tecnologicamente avanzati dopo che avremo distrutti quelli che hanno adesso
6)     i depositi di nostri armamenti, missili di tutti i tipi, bombe da mortaio, cannoni, munizioni varie, sono strapieni; possiamo quindi svuotarli un po’ e sostituirli con armamenti tecnologici più avanzati; quindi consumiamo quelli obsoleti usandoli direttamente o fornendoli ai “rivoltosi”
7)     appena Gheddafi sarà allontanato o eliminato in qualche maniera, continueremo ad aiutare i suoi dissidenti, istruendoli non sono militarmente come abbiamo appena iniziato a fare con consiglieri ed istruttori “in borghese”, ma aiutandoli a far nascere uno stato “democratico di stile occidentale” ed impiantandoci in Libia come già abbiamo fatto per anni in molti stati del Sud America, dell’Africa, che ora si sono stancati di noi e delle nostre politiche coloniali nei loro confronti.
Tutto ciò naturalmente senza utilizzare i nostri eserciti di terra perché gli altri stati arabi  limitrofi, la Lega Araba e l’Unione Africana non lo permetterebbero perché non ammettono che i paesi occidentali inizino altre guerre del tipo Iraq e Afganistan. Insomma abbiamo inventato le “mezze guerre” perché in effetti non sono proprio delle guerre alle quali finora eravamo abituati, cioè con i soldati che si sparano reciprocamente.
 
A questo punto mi chiedo e vi chiedo: avete mai sentito o letto le ragioni che vi ho elencato a partire dal numero 3 in avanti? Pensate che siano reali? Io ritengo di si.
In particolare, per quanto riguarda gli armamenti, finché vi saranno le industrie che le costruiscono, finché non vi sarà un ordine mondiale che cerchi di limitare ed evitare le guerre (le Nazioni Unite erano state costituite anche per questo, cioè per riciclare le industrie degli armamenti in industrie pacifiche) queste industrie e le loro lobby riusciranno a “convincere” (o meglio comandare) i governanti.
Come mi è capitato di dire altre volte, non è questa l’unica ragione delle guerre, ma essa ha certamente un peso molto importante fra le altre, cioè le economiche, le politiche, le religiose, le tribali, ecc.
Cosa succederà negli altri paesi di questa zona? Mi auguro che non si sviluppino tragedie come quella libica, alla quale seguono invasioni di derelitti che fuggono verso la libertà ed il benessere del paese più vicino, l’Italia che è maledettamente implicata ed è fra quelli meno ricca fra i ricchi.
Perché non abbiamo preso esempio dalla Germania (stato che fa' parte della NATO) che si è defilata fin dall’inizio? Ne avremmo guadagnato in serietà e comportamento conseguente anche nella considerazione dei libici dopo questa mezza guerra. Avremmo anche risparmiato qualche decina (o centinaia?) di milioni di Euro in favore della nostra disastrata economia.
Invece abbiamo (o meglio ha) cominciato a dire no: siamo troppo amici di Gheddafi, forse, può essere, vedremo, si ma senza sparare. Il resto lo sapete.
Come finirà non lo sa nessuno.