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LE ENERGIE RINNOVABILI SOTTOVALUTATE
Di Gennaro Aprea (del 20/08/2011 @ 10:17:57, in L) Zero-carbonio, cliccato 875 volte)
ENERGIE RINNOVABILI SOTTOSTIMATE
 
L’altro ieri ho ascoltato la trasmissione di RADIO 3 “Prima Pagina” durante la quale i giornalisti o gli esperti di vari settori che scrivono sui giornali si alternano settimanalmente e leggono le notizie più importanti dei quotidiani del giorno, per poi rispondere agli ascoltatori che telefonano per porre domande o fare commenti; il tutto dalle 7.15 alle 8.35 della mattina.
Questa settimana è di turno un editorialista del “Quotidiano Nazionale”, Andrea Cangini di cui ho apprezzato la sua cultura politica e sociale, nonché una discreta obiettività nei commenti, cosa non facile a trovarsi in molti giornalisti. Tuttavia, rispondendo alla domande di un’ascoltatrice sulle energie rinnovabili, ha detto più o meno:
-          che le energie rinnovabili non potranno mai sostituire le energie fossili (carbone, petrolio e gas) decisamente inquinanti
-          che l’energia nucleare, la quale non inquina, risponderà alle nostre esigenze energetiche; che, nonostante Fukushima, non è pericolosa e che si può gestire senza problemi per la nostra salute.
Il mio primo commento in disaccordo con lui si riferisce alla seconda affermazione, cioè il nucleare:
a)     vero che non produce inquinanti come quelli delle energie fossili
b)     vero però anche che produce radioattività per cui dovunque vi sono centrali nucleari, nel raggio di 10 km questa radioattività provoca leucemie e rende radioattive le acque di raffreddamento che sono versate nei fiumi o nel mare. Molte prove sono state fatte nelle aree di numerose centrali nucleari francesi: queste hanno confermato che le leucemie in quella zona sono aumentate di percentuali molto significative rispetto alla media nazionale
c)      non ha menzionato il problema delle scorie per cui finora non sono state trovate soluzioni in nessuna parte del mondo
d)     è stato accertato che i costi per ridurre gli inconvenienti di cui al punto b), cosa possibile, fa’ aumentare il costo di costruzione e di produzione dell’energia elettrica prodotta col nucleare
e)     il costo per mettere in sicurezza una centrale nucleare dismessa, ricoprendola con un cupola che elimina la fuoriuscita di radioattività – per non parlare delle scorie che la emanano per migliaia di anni – è superiore a quello della costruzione di una nuova centrale, cosa che elimina la convenienza economica a costruirne di nuove e se vogliamo che le generazioni future non siano contaminate ed i paesaggi pieni di vecchie centrali coperte con i necessari “duomi”
f)        che, essendo decisamente deleteria la radioattività, non si è mai certi che l’errore umano possa accadere ancora, seppur non frequentemente, con i risultati che abbiamo visto nel passato
Passiamo ora alla prima affermazione che è tuttora in auge, proprio grazie ai media e ai “portatori di interessi” (le cosiddette lobby) che promuovono le energie inquinanti e pericolose minimizzandone i danni. Questa è una convinzione della maggior parte delle persone, anche di quelle con cultura elevata. La convinzione, ripeto, è che le rinnovabili e le alternative non potranno mai sostituire le energie utilizzate finora.
Si potrebbero scrivere volumi su questo argomento, ma vi do solo 4 esempi significativi che smentiscono questa convinzione (che ormai è divenuta una credenza da millantatori):
1)     già da alcuni anni un noto economista statunitense, Jeremy Rifkin, fondatore e presidente della “Foundation on Economic Trends” ha posto all’attenzione mondiale (è consulente di alcuni governi nel mondo) il suo progetto per la “Terza Rivoluzione Industriale” la quale (in breve) prevede che, utilizzando l’energia solare (fotovoltaico e solare a concentrazione) e scindendo mediante l’elettrolisi le molecole dell’acqua con l’elettricità ottenuta dal solare, si produce idrogeno, il migliore carburante a inquinamento zero: Il mondo potrebbe così fare a meno di tutte le fonti di energia utilizzate finora
2)     Il consorzio tedesco che ha raccolto imprese ed enti tedeschi, svedesi, danesi, norvegesi, olandesi, britannici, irlandesi, francesi, spagnoli e portoghesi ha iniziato la costruzione di numerosi campi eolici marini dal Mar Baltico e Mar del Nord fino alle coste atlantiche francesi ed iberiche; questi campi produrranno entro il 2040 energia elettrica corrispondente a quella di 40 grandi centrali nucleari. A questo sistema energetico si è aggiunto un’ulteriore progetto che istallerà centrali solari nei paesi dell’Africa settentrionale a partire dal Marocco, fino all’Egitto ed i paesi del vicino e medio Oriente, compreso la penisola arabica. Il tutto sarà collegato ai paesi europei del Mediterraneo e dell’Europa centrale (Vedi “Desertec” su Google).
3)     Da non dimenticare che la Germania, il Regno Unito, la Svizzera, l’Olanda e i paesi scandinavi, hanno deciso di abbandonare gradualmente le energie tradizionali, compreso la nucleare ad eccezione della Finlandia, e di affidarsi sempre più alle rinnovabili. E con loro seguono paesi importanti come il Giappone, l'India e persino la Cina. Gli USA invece stanno facendo marcia indietro rispetto alle promesse iniziali del Presidente.
4)     Nel marzo 2011 i professori Mark A. Delucchi de l’University of California (Davis) e Mark  Z. Jacobson de l’University of Stanford (California) hanno pubblicato[1]  un loro esaustivo progetto che dimostra l’effettiva fattibilità di provvedere tutta l’energia necessaria nel mondo intero (elettricità, trasporti, riscaldamento e rinfrescamento) dal vento, acqua (correnti, onde, maree, idroelettrico), solare e geotermia. Questo progetto può essere realizzato nell’arco di 20 anni sostituendo man mano le energie tradizionali attualmente utilizzate. Qualche numero delle loro stime:
-          3,5 milioni di turbine eoliche da 5 MW ciascuna
-          49.000 impianti di solare a concentrazione da 300 MW ciascuno
-          40.000 impianti di solare fotovoltaico da 300 MW ciascuno
-          1,7 milioni di sistemi fotovoltaici sui tetti da 3 kW ciascuno
-          5.350 impianti geotermici da 100 MW ciascuno
-          270 nuove centrali idroelettriche da 1300 MW ciascuna
-          720.000 impianti di sfruttamento delle onde da 0,75 MW
-          490.000 turbine mosse dalle maree da 1 MW ciascuna possono produrre elettricità e idrogeno per ogni necessità
 
I costi dell’elettricità prodotta dall’eolico sono oggi già inferiori a quella prodotta nelle centrali che utilizzano l’olio combustibile, il carbone (con i necessari investimenti per ridurre l’alto inquinamento) ed il gas. Non è così per il solare dove però l’innovazione tecnologica (numerosa quella italiana) potrà divenire anch’essa concorrenziale fra pochissimi anni. Ovviamente l’abbandono delle energie tradizionali non potrà essere immediato però, oltre al vantaggio di salvaguardare l’ambiente naturale e la nostra salute, le decisioni di politica economica e finanziaria produrrebbero anche nel breve-medio periodo un rilancio delle economie mondiali e dell’occupazione.
 
Io non so se Andrea Cangini fosse in buona fede – ma credo di si - quando esprimeva l suo pensiero. Però, prima di parlare, avrebbe dovuto informarsi o per lo meno chiarirsi le idee. È ancora in tempo, ma chissà se sarà interessato a farlo; probabilmente è una delle tante persone che parlano senza sapere molto di questo argomento; purtroppo la ragione principale è che i problemi energetici e le soluzioni per diminuire l’inquinamento ambientale, migliorare il clima che sta deteriorandosi velocemente, non sono in cima ai nostri pensieri come invece dovrebbe essere.


[1] Rivista mensile “Energy Policy” editore Elsevier (www.elsevier.com/copyright)