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M OTORINO D'AVVIAMENTO 3
Di Gennaro Aprea (del 29/06/2013 @ 19:33:24, in L) Zero-carbonio, cliccato 882 volte)
MOTORINO D’AVVIAMENTO E TURISMO CULTURALE 3
 
Prima di scrivere questa nota, con la quale sottolineo ancora una volta la possibilità di sviluppare un’attività imprenditoriale che ho chiamato nelle mie precedenti note “il motorino d’avviamento” della ripresa economica, ho voluto accertarmi quali fossero le professioni dei nostri parlamentari: deputati e senatori.
Per i deputati vi sono disponibili alcuni dati abbastanza precisi e recenti che riguardano l’attuale legislatura; per i senatori invece vi è solo il numero totale dei laureati che riguarda unicamente (!) la precedente legislatura.
Perché questa premessa? Domenica 23 giugno il nostro Presidente del Consiglio ha rilasciato un’ intervista alla famosa giornalista Lucia Annunziata. Ha parlato molto bene e, con mio grande piacere, ha ribadito la decisione del Governo di concedere il 65% di rimborso a chi (persone fisiche, giuridiche ed enti pubblici) doterà il proprio immobile di attrezzature per il risparmio energetico, cioè “cappotto” esterno od interno per i muri perimetrali, coibentazione del tetto e sostituzione dei vecchi infissi con i nuovi che non lasciano fuoriuscire il calore invernale dai vani riscaldati degli immobili. Enrico Letta ha ribadito: “il 65% è una bella cifra, occorre approfittare di questa occasione!”.
Tutto bene? Non tutto, perché c’è una prima grande mancanza/dimenticanza: dire che il risultato della sostituzione fa sì che le spese per il riscaldamento diminuiscono drasticamente in maniera tale che la spesa del solo 35% del costo di istallazione viene ammortizzata in pochi anni (da 3 a 4 a seconda della situazione) e successivamente resta bassa per sempre soprattutto per l’aumento continuo dei prezzi delle energie, come avviene da anni.
La seconda ancora più grande mancanza non riguarda l’intervista ma la politica economica e finanziaria del Governo per questa iniziativa di politica economica.
Nel periodo di crisi che sopportiamo i proprietari di immobili, privati e pubblici, sono restii a spendere perché mancano letteralmente i soldi, oppure sono prudenti ed attendono tempi migliori. Ebbene i vantaggi della minore spesa dei proprietari di immobili si riversa anche sulle casse dello Stato perché vi sarà una minore spesa per l’importazione delle fonti di energia, carbone, petrolio e gas.
Inoltre se il Governo utilizzasse i miliardi che la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha nei suoi “forzieri”, cioè il risparmio dei cittadini accumulati dalle Poste Italiane, per concedere mutui di breve durata a tasso d’interesse ragionevole e comunque remunerativo, sarebbe facilitato lo sviluppo delle attività di forte coibentazione su milioni di immobili dai quali fuoriesce calore durante l’inverno. E ciò, ripeto fino alla noia, potrebbe dare un mano alla ripresa.
Mi stavo dimenticando un'altra cosa importante: se nelle grandi città e nei numerosi agglomerati metropolitani dove il riscaldamento degli ambienti provoca mediamente il 40-45% delle emissioni di CO2 e di particolati molto dannosi per la salute, si procedesse sistematicamente a queste azioni di risparmio energetico sugli edifici, esse farebbero diminuire drasticamente anche le malattie tipiche invernali (ma perfino i tumori) con  ottimi risultati per i cittadini e per le spese della Sanità dello Stato, nonché per le minori assenze dal lavoro a beneficio delle imprese.
 
Nelle seconda delle recenti note nella stessa Sezione “Zero Carbonio” con lo stesso titolo, ho parlato anche della possibilità di dare una mano ancora più pesante alla ripresa con il turismo culturale. Per farlo diventare operativo sono necessari alti investimenti per ottimizzare l’attrazione ed il ricevimento di turisti (di cui sentiamo le deficienze…Colosseo, Pompei, e altri mille siti) e per una campagna di comunicazione di marketing (leggi pubblicità e promozione) a livello mondiale, spesso fatta mediocremente dalle Regioni.
 
La stessa domenica scorsa ho incontrato un’ottima persona che si occupa di acqua, agricoltura e valorizzazione del territorio. Abbiamo parlato, fra l’altro di questo argomento e mi ha espresso un suo pensiero sulla nostra incapacità di valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale; la sua soluzione sarebbe quella di dare con gara d’appalto la valorizzazione di questo patrimonio a imprenditori stranieri, per lo più americani. Esempio: il Colosseo sarebbe affidato ad un’impresa che lo conserva, ne cura la manutenzione, lo valorizza, assume personale specializzato italiano per il mantenimento e per il lavoro di guide colte ed esperte; paga allo Stato ogni anno alcuni miliardi per 15-20 anni e fa pagare i visitatori un giusto biglietto di entrata all’americana, cioè decisamente  più elevato dei miseri prezzi finora fatti pagare da noi in Italia. Utopia? Forse no, se ci pensiamo bene.
 
Lo Stato in questo campo deve diventare Imprenditore  con la “I” maiuscola, (beninteso non creando carrozzoni all’italiana) dato che la maggior parte dei nostri sono mediocri e non sanno fare altro che chiedere aiuti allo Stato per sopravvivere (leggi i piagnistei del Presidente della Confindustria Squinzi). Vi sono delle ottime eccezioni ma, aimè, sono troppo poche.
 
Però il nostro Esecutivo e la maggior parte dei nostri parlamentari sa poco o niente dell’importanza di queste politiche/strategie economiche. Ecco perché ho cercato le statistiche sulle professioni dei nostri parlamentari.
I deputati laureati sono 420 su 630 suddivisi come segue:
- Giurisprudenza (avvocati, ecc.)                              152
- Scienze politiche                                                      53
- Economia                                                                 45
- Medicina                                                                  37
- Lettere                                                                     26
- ingegneri                                                              (?)
- vi sono anche alcuni imprenditori che non hanno avuto successo e si sono dati alla
   politica per salvarsi, in alcuni casi costruendo anche imbrogli di tutti i generi.
 
Da notare:
-          Enrico Letta è laureato in Scienze politiche, indirizzo politiche internazionali ed ha un Master in diritto delle politiche europee
-          La maggioranza dei laureati in Economia sono professori universitari o di medie superiori, cioè teorici, oppure sono commercialisti, cioè si occupano di amministrazione.
 
Conclusione: pochi sanno di marketing che è la base del successo di qualsiasi vendita di prodotto o servizio, conoscenza necessaria in numerosi casi come questi.