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TRANS ADRIATIC PIPELINE
Di Gennaro Aprea (del 19/08/2013 @ 18:40:58, in L) Zero-carbonio, cliccato 703 volte)
ENRICO LETTA, IL DITTATORE DELL’AZERBAIJAN ALIYEV E I GASDOTTI VERSO L’EUROPA
 
Domenica 11 agosto il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri ha reso visita al Presidente dell’Azerbaijan per ringraziarlo della conferma della sua decisione di far arrivare il famoso TAP (Trans-Adriatic Pipeline) in Italia. Questo gasdotto che traverserà la Turchia, la Grecia e l’Albania, raggiungerà le coste del Salento in Puglia.
 
Non sto qui a ripetere quanto è stato raccontato e discusso (poco) ed anche esaltato da tutti i media questo progetto, tuttavia è utile sottolineare che il TAP è in concorrenza con altri due gasdotti, il South Stream russo (Gazprom) che arriverebbe nei pressi di Tarvisio ed il “Nabucco” voluto dall’UE che ha un percorso simile al South Stream, ambedue pensati per evitare i ricatti dei paesi dell’Europa orientale, Ucraina e Bielorussia attraverso i quali passano gli attuali gasdotti del gas russo. Inoltre la strategia energetica europea è quella di differenziare la dipendenza l’origine degli approvvigionamenti di gas che attualmente sono principalmente di origine russa.
 
Se desiderate approfondire l’argomento, su Internet troverete tutto, compreso la “rivolta” dei salentini “No TAP”.
In conclusione risulta chiarissimo che vi sono in ballo interessi enormi di vari paesi ma soprattutto di società energetiche con relativi miliardi di Euro di investimenti.
 
E’ vero che il gas naturale (quello che noi chiamiamo metano) è una fonte energetica decisamente meno inquinante delle altre due fonti fossili, il carbone ed il petrolio, tuttavia queste decisioni europee e italiane di favorire il consumo di gas cozza contro quella di liberarsi da tutte le fonti fossili utilizzando in quantità sempre maggiore quelle alternative e rinnovabili volute dall’Unione Europea e da numerosi paesi europei, soprattutto del Nord. Per esempio è ormai certo che gli impianti di sistemi eolici off shore (in mare aperto) nei Mari del Nord e Baltico, una volta completati fra 5-6 anni, offriranno ai paesi che si affacciano su quei mari una capacità produttiva di energia elettrica 4 volte il fabbisogno attuale. Un altro esempio è la Danimarca la quale ha deciso che nel 2030 sarà al 100% autosufficiente utilizzando solo fonti non inquinanti.
 
In Italia, dove abbiamo venti costanti in quantità inferiore ai mari del nord Europa (ma la tecnologia va sempre avanti con nuovi sistemi molto più efficienti che fanno ben sperare per un maggiore utilizzo dell’eolico anche in Italia), possediamo però un numero di ore diurne annue rispetto al Nord Europa, soprattutto in inverno ove la domanda di energia è maggiore e potremmo sfruttare la luce coscienziosamente; anche in questo campo la tecnologia sta facendo passi da gigante…
 
Sono quindi molto deluso (avevo scritto “un po’”, ma poi l’ho cancellato e l’ho sostituito con “molto”) del comportamento del nostro Enrico Letta che ha spesso affermato la sua (e del Governo) politica in favore dell’ambiente mentre poi conferma ed avalla ufficialmente la politica energetica di tutte le società legate all’utilizzo di fonti fossili, cominciando dall’ENI (si parla anche di incrementare l’utilizzo del carbone) che evidentemente fanno unicamente i loro interessi con il risultato di provocare l’aumento dell’inquinamento ed il deterioramento dell’ambiente a scapito della nostra salute.
 
Nel mio ultimo libro sull’ambiente ho menzionato lo studio di 2 scienziati americani che hanno dimostrato che il mondo intero può sganciarsi 100% da tutte le fonti energetiche fossili inquinanti utilizzando il sole, l’acqua ed il vento. Non ho mai sentito raccontarlo dai media in maniera esaustiva salvo una sola volta in un articoletto brevissimo e non chiaro su “L’Espresso” di poco meno di due anni fa; e sembra che nessun politico ne sappia qualcosa