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IL SUMMIT SULL'AMBIENTE ALLE NAZIONI UNITE
Di Gennaro Aprea (del 25/09/2014 @ 17:43:11, in L) Zero-carbonio, cliccato 582 volte)
LA GIORNATA SULL’AMBIENTE ALLE NAZIONI UNITE

 
L’altro Ieri, 23 settembre, si è parlato molto di ambiente nell’aula delle Nazioni Unite. In 125 città nel mondo milioni di persone (in Italia Roma e Milano) hanno manifestato in favore dell’ambiente e contro l’uso delle fonti di energia che producono i gas serra che hanno un forte impatto sul clima, sulla temperatura terrestre, quindi sulla salute dell’umanità (Antonio Cianciullo - Intervista a Pascal Acot - La Repubblica).
Queste notizie mi hanno reso felice perché, come sapete, sono un convinto ambientalista e, nel mio piccolo, molto piccolo, ho cercato finora di trasmettere alla gente comune questo grande problema non ancora risolto.
Un’altra ottima notizia è che la Fondazione Rockefeller che appartiene alla famosa e antica famiglia che ha rappresentato finora la stella del capitalismo americano, ha deciso di non finanziare più alcuna impresa che si occupa delle fonti di energia fossili (carbone, petrolio e gas naturale (metano) e dei loro derivati, i quali sono tutti la causa dell’aumento dei gas serra insieme alla deforestazione. Questa decisione significa che la mobilitazione che viene dal basso ha aiutato anche gli scienziati, che studiano e controllano la situazione da anni, a convincere un rappresentante di una famiglia che ha fondato la Standard Oil nel XIX secolo, poi divenuta ESSO e iseguito EXXON, CONOCO, MOBIL e CHEVRON a ritirare tutti i finanziamenti in favore di chi inquina e cedere tutte le loro partecipazioni in queste società. I finanziamenti saranno d'ora in poi riservati a chi si occupa di energie rinnovabili (Federico Rampini su La Repubblica).
 
All’Assemblea hanno parlato numerosi personaggi importanti in favore dell’ambiente (persino Leonardo di Caprio) e molti capi di governo, fra i quali, oltre al Presidente Obama, anche il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi.
Ieri sera sul tardi ho sentito le sue parole che confermavano la ferma volontà del governo italiano di adottare lo sviluppo della “green economy”.
Di tutte queste notizie non ho visto e sentito molti commenti sui media, nemmeno su La Repubblica dei giorni successivi, perché i nostri giornalisti mettono avanti a tutto gli incontri per incrementare la coalizione per la guerra all’ISIS, le discussioni/beghe sull’Articolo 18 e l’uccisione del turista francese in Algeria.
E’ importante sottolineare comunque che le affermazioni di Matteo Renzi all’ONU sono in netto contrasto con le politiche della compagine ministeriale che continua a favorire l’estrazione del petrolio e del gas in Adriatico, Sicilia e Basilicata, in terra ferma e in mare aperto; ha riconfermato l’accordo per il gasdotto Transadriatico (che farebbe affluire questa fonte di energia non prima del 2020, quindi una politica non a breve termine, non fa obiezioni sull'aumento continuo dell'uso del carbone in alcune centrali elettriche, ecc..
Mi farebbe molto piacere se le parole di Renzi si trasformassero in realtà perché è necessario capire che la politica energetica deve trasformarsi in una rapida de-carbonizzazione, come alcuni paesi virtuosi ha già iniziato ad attuare.
Ciò significa confermare e continuare a dare finanziamenti alle energie rinnovabili in maniera intelligente (non come hanno fatto finora i passati governi), sviluppando la geotermia come e più dell’eolico e dei vari tipi di solare; e soprattutto significa dare lavoro a produttori di materie prime e seconde per l’efficienza energetica dei vecchi edifici e all’attività edilizia, facendo al contempo risparmiare sugli acquisti di petrolio e gas che importiamo, eliminando il carbone al 100%.
L’ENI dovrebbe aggiungere allo scopo sociale del suo statuto lo sviluppo delle energie alternative non inquinanti, come ha già fatto l’ENEL con la sua Enel Green Power che (stranamente ??) lavora più all’estero che in Italia.
 
Potrei continuare a lungo ma ritengo che queste brevi note siano sufficienti e chiudo con l’augurio che i media inizino a creare rubriche permanenti sui problemi dell’ambiente e del cambiamento del clima perché la gente comune deve poter prendere seriamente coscienza dei problemi importanti che incidono sulla qualità della vita di tutti noi.