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Evasione o elusione fiscale
Di Gennaro Aprea (del 30/12/2007 @ 15:50:49, in A) Aziende, innovazione, produttivitą, costi, ecc., cliccato 1118 volte)
GLI INCASSI DEGLI STABILIMENTI BALNEARI
 
Che senso ha parlare di stabilimenti balneari in questi giorni in cui le temperature qui a Rodano dove vivo vanno da –5° a +3-5°C ? Proprio pochi giorni fa, il 21 dicembre, siamo entrati in inverno e forse una di queste sere potrebbe nevicare secondo le previsioni.
E’ un po’ strano e forse fuori luogo, eppure c’è una ragione che vi spiegherò subito.
Il tutto ha origine dal mio brutto vizio di rimandare le cose quando ritengo che non siano urgenti. In effetti (forzate) in agosto, durante le vacanze, per la prima volta in vita mia perché non mi era mai capitato di farlo in tanti anni, sono entrato in uno stabilimento balneare, ho chiesto di prenotare un ombrellone e due sdraio per un certo numero di giorni.
Quando è finito il periodo di vacanza ho pagato il saldo (avevo dato una caparra) mentre tutti i giorni al mare ordinavo panini e bibite che pagavo al momento.
Ho chiesto lo scontrino fiscale anche per tutte le consumazioni e la signora titolare mi ha messo in mano uno scontrino con tanto di intestazione, indirizzo, numero di partita IVA ecc. che, ad un successivo (nel tempo) attento esame, non aveva alcun numero progressivo ma soprattutto non vi era alcuna dicitura di scontrino fiscale.
Mi sono allora ripromesso di chiedere informazioni alla Guardia di Finanza, ma i giorni e i mesi sono passati e ho rimandato questo compito che mi ero assegnato.
Finalmente pochi giorni fa ho telefonato alla GdF e mi hanno confermato che gli stabilimenti balneari non sono tenuti a emettere scontrini fiscali (nemmeno per il servizio bar e panini?).
L’anno scorso e precisamente il 20 ottobre del 2006, in un mio articolo intitolato “Messaggio per i comunisti” nella Sezione “Commenti, satira e varie”, avevo indicato alcuni redditi medi di operatori economici come i tassisti (poco più di 11.000 € l’anno) di gioiellieri ed altri felici piccoli imprenditori che denunciavano allegramente scandalosi e irrisori redditi, anche al di sotto della fascia della povertà. Non c’erano fra questi i titolari di concessioni di litorale per stabilimenti balneari che pagano cifre irrisorie allo Stato per la concessione della spiaggia e che piangono miseria quando denunciano i loro redditi. Tanto è vero che la scorsa estate abbiamo letto fiumi di articoli e sentito alla radio e in TV lo scandalo degli aumenti del noleggio delle cabine, ombrelloni e sdraio….
Sono come i tassisti, forse peggio, i quali non emettono alcun documento ufficiale perché sono infatti autorizzati (e benedetti) dallo Stato (c’è stato qualche anno fa un tentativo di far emettere degli scontrini ai tassisti subito rientrato per paura di una rivoluzione “armata”) ad evadere.
Non entro bel complicato mondo degli “studi di settore” che prefigurano dei ricavi medi su i quali il fisco stabilisce la contribuzione, per ogni tipo, dimensione e categoria di “servizi di piazza” e di “stabilimenti balneari”, ma ritengo che sia gli uni che gli altri, in quanto piccoli imprenditori, abbiano dei redditi molto superiori ai minimi previsti da questi studi di settore, e sui quali pagano le imposte.
Allora Signor Bersani, allora Signor Visco, allora Signor Padoa Schioppa, vogliamo informare il popolo italiano, quello della libertà e quello della non libertà, della vostra ferma intenzione (e metterlo al corrente della data delle vostre decisioni) di voler recuperare l’evasione fiscale di questi signori e di molti altri con mano ferma, fregandovene di quelli che difendono gli evasori e vanno contro noi che paghiamo il 100% delle nostre imposte sui redditi come salari e pensioni?
So che è difficile in Italia – voi comunque sapete bene come fare, i controlli innanzi tutto - ma provateci per favore: avrete la nostra eterna riconoscenza!
 
PS – so perfettamente che vi sono molti altri e grandi evasori, ma anche questi piccoli potrebbero produrre raccolta fiscale consistente.
A PROPOSITO, BUON ANNO A TUTTI I MIEI LETTORI