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MASSACRATORI DUE
Di Gennaro Aprea (del 23/02/2009 @ 16:27:21, in H) Rodano, cliccato 815 volte)
MASSACRATORI - CAPITOLO 2
 
Nell’articolo precedente mi è sfuggita una cosa che riguarda nuovi lavori nel nostro Comune, lavori importanti perché si tratta della nuova sede del Municipio.
La storia è lunga e non so se sia ancora finita, probabilmente perché non riesco a stare dietro a tutti i progetti previsti da questa amministrazione.
Alla base di tutto c’è il fatto incontrovertibile: la sede attuale è divenuta da tempo troppo piccola, quindi si deve risolvere il problema.
Quando io sono arrivato a Rodano per abitarci 40 anni fa, la sede era quella dell’edificio che contiene ora dei piccoli appartamenti sulla piazza di Lucino, a destra della chiesa. Poi, dato l’esiguità dei locali, fu trasferita nella vecchia scuola elementare e asilo (c’erano ancora le suore), cioè la sede attuale.
In tempi successivi mi sono arrivate le voci dei vari tentativi di soluzione che non conosco nei dettagli:
1)     ristrutturiamo la sede attuale che è basata su un adattamento della vecchia scuola
2)     non basta, è comunque troppo piccola, quindi buttiamo giù tutto e ricostruiamo una nuova sede nuovissima
3)     trasferiamo la sede nell’edificio dell’attuale scuola media che sarà ricostruita a Millepini nella zona delle altre due scuole, primaria e dell’infanzia, su parte del territorio del parco attuale; l’attuale comune sarà smantellato e ceduto a terzi per la costruzione di nuove unità abitative
4)     come il punto 3) ma il comune sarà ricostruito sulla stessa area dove è ora, la scuola media andrà a Millepini e l’attuale scuola media sarà smantellata (per unità abitative? non lo so)
A questo punto vorrei dire la mia, indipendentemente da tutta questa lunga storiella di proposte e controproposte. L’attuale sede comunale è in un edificio di chiara architettura fascista, brutto? passabile? non importa. Io sono un deciso antifascista, da sempre, nonostante la foto della pagina “chi sono” in cui mi si vede vestito da Balilla a 6 anni di età, plagiato dalle direttive mussoliniane e dal Minculpop. Quindi resto del parere che la storia non si può disconoscere, né cancellare: essa fa’ parte di noi e lo sarà dei nostri figli, nipoti, ecc.
Non voglio fare un paragone con l’EUR a Roma che è un inno all’architettura fascista di Piacentini e altri “camerati”, perfettamente conservato, però il nostro è un edificio che fa’ parte della storia di Rodano. In conclusione ritengo che l’ideale sarebbe quello di ingrandire la sede comunale aggiungendo spazi nuovi sul retro dell’attuale edificio, restaurando la facciata opportunamente. Sono certo che molti rodanesi sarebbero d’accordo con me.
Vedremo come andrà a finire dopo le elezioni amministrative.