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LE PISTE CICLO-PEDONALI
Di Gennaro Aprea (del 25/09/2009 @ 11:01:29, in H) Rodano, cliccato 977 volte)
 
PISTE CICLO-PEDONALI DI RODANO
l’espressione dell’incompetenza e inefficienza
 
Da pochi mesi l’amministrazione comunale ha messo a disposizione – si fa’ per dire - dei pedoni e ciclisti qualche nuova pista, in particolare :
1)     quella a Millepini sul percorso parallelo alla via delle Querce lungo la roggia Calchera (quella che passa lungo la strada che va a Cassignica) che si collega (male, come vedremo) alla prima vecchia pista che va da questo quartiere a quello di Lucino
2)      un secondo tratto lungo parte della via Palermo che dovrebbe essere completata lungo le nuove costruzioni e collegata alla via delle Querce e al tratto lungo la Calchera
3)     un terzo tratto lungo la via Turati che si “dovrebbe” collegare alla vecchia pista da Millepini a Lucino
4)     Sono in progetto i collegamenti di cui ho accennato.
 
Veniamo ora al punto, o meglio, ai punti che interessano i fruitori delle piste, Pedoni e Ciclisti.
a)     Vecchia pista Millepini-Lucino. E’ in condizioni pietose per mancanza di manutenzione da lungo tempo: erbacce che la invadono, buche, affossamenti che mantengono per molti giorni profonde e fangose pozzanghere dopo le piogge; il collegamento con la nuova pista sul marciapiede di via Turati non è stato fatto ed è pericoloso girare per immettersi su quella nuova
b)     Nuova pista lungo la Calchera. Lungo il tragitto vi sono molti tombini il cui livello è superiore alla superficie della pista; i tombini sono stati istallati nel cemento; la pista è delimitata da un cordolo il cui livello è superiore alla superficie della pista; sono stati collocati dei blocchi di cemento per evitare che autoveicoli si immettano sulla pista. Risultati: quando piove la pista diverrà un laghetto per tutto il percorso perché non c’è sfogo per l’acqua sui lati e non c’è pendenza. D’inverno, quando fa’ freddo e di notte la temperatura va sotto zero, se non ricoprono con bitume il cemento intorno ai tombini, in presenza di pioggia o di neve, questo assorbirà l’acqua e si spaccherà, come già succede ai tombini di molte strade di Rodano, che sprofondano e hanno bisogno di assidua manutenzione .Mi auguro che prima dell’inverno l’amministrazione provveda al fabbisogno, pendenza, copertura del cemento con bitume e sfoghi laterali per l’accqua, altrimenti i nostri soldi saranno andati in gran parte sprecati; i blocchi di cemento non impediranno ai pirati della strada di aggirarli e di passare lungo tutto il percorso: avrebbero dovuto farli più larghi (oppure mettere altri ostacoli per coprire l’intera larghezza della carreggiata a sinistra e a destra della pista; alcuni abitanti che hanno la casa lungo la pista hanno effettuato degli scavi e hanno ripristinato l’asfalto, tutti i rappezzi sono stati fatti male ed uno ha provocato anche un buco che è rimasto per mesi aperto (l’amministrazione non fa’ controlli)  l’ultimo blocco verso la via delle Querce è stato posto accanto ad un tombino e lo spazio per il passaggio è strettissimo: due volte ho rischiato di cadere dalla bicicletta perché la ruota è passata talmente vicino al tombino che si è incastrata, così come succede sulle rotaie del tram in città; l’uscita sulla rotonda di via dell’Ontano è stata fatta troppo avanti: il risultato è che, se si esce dalla pista per andare verso Lucino ci si immette sulla rotonda regolarmente, mentre in senso contrario il ciclista è costretto a fare un’operazione contro il codice della strada perché deve girare oltre la rotonda; se si fossero risparmiati 10 metri di pista, l’amministrazione non sarebbe costretta a indicare (ora lo dovrà fare) il percorso sbagliato con le strisce rosse che evidenziano le piste, cosa che costringe a manutenzione assidua, cioè a ulteriori spese. Ultimo commento sui nostri soldi: è stata seminata erba su un lato della pista che fra un anno sarà costituita solo da erbacce. Ciò mi fa’ ricordare quelle persone che non si lavano, ma ogni tanto si mettono un profumo per non puzzare.
c)     Parte della pista di via Turati è troppo stretta ed è stata ricavata dipingendo di rosso il vecchio marciapiede che è molto alto rispetto al piano stradale, quindi pericoloso. I vigili urbani fanno le multe ai cittadini che non tagliano le siepi che invadono i marciapiedi: proprio su quel tratto di pista “ciclopedonale” (??) la siepe degli impianti sportivi invade questa pista già molto stretta che non è potata da mesi: cosa fa’ l’amministrazione? ZERO. Come già accennato, l’uscita per immettersi sulla vecchia pista non è stata fatta ed è pericoloso girare in ambedue i versi; conclusione, nessun ciclista utilizza quel tratto di pista: i nostri soldi buttati al vento.
 
Non ho inserito fotografie perché invito i lettori Rodanesi a verificare di persona.
Il racconto prosegue al prossimo numero, quando le altre piste ciclopedonali saranno completate. A proposito: come ci si collegherà alle piste dei Comuni vicini e quando sarà fatta la prosecuzione della pista Calchera fino a Cassignanica?
 
Ultimo commento: se le cose grandi (buona amministrazione) si vedono dalle piccole azioni inefficienti….che poi non sono tanto piccole perché si tratta dei nostri soldi, poveri noi !