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GRANDI GIORNALISTI ITALIANI
Di Gennaro Aprea (del 31/10/2009 @ 12:34:50, in F) Questa č l'Italia, cliccato 2061 volte)
I GRANDI GIORNALISTI ITALIANI (si fa’ per dire!)
 
L’ENEL, ha preso una positiva iniziativa culturale che ha dato luogo ad una serie di pregevoli azioni, come incontri di noti personaggi che discutono “il mondo che cambia richiede una riflessione”. L’Enel ha anche creato una pregevole pubblicazione che si chiama “Oxygen” con la “y” scritta alla rovescia.
Qualche giorno fa sono stato invitato ad un evento-incontro (intitolato “Due ore con”) di questi personaggi al Piccolo Teatro Studio a Milano.
L’argomento era molto attraente: “I nuovi scenari italiani ed europei – una lettura dei nuovi equilibri politici e sociali e una disamina delle prospettive”.
Anche i personaggi erano accattivanti: tre giornalisti famosi ed un giovane e bravo moderatore:
-          Ernesto Galli Della Loggia (Prof. Universitario di Storia contemporanea a Milano e editorialista del Corriere della Sera)
-          Antonio Polito (Editorialista e dirigente all’Unità , Repubblica, fondatore e Direttore de “Il Riformista”, Senatore nel 2006, ancora Direttore del Riformista)
-          Oscar Fulvio Giannino (Lauree in Giurisprudenza ed Economia, Editorialista e dirigente in numerosi quotidiani e settimanali, portavoce del Partito Reubblicano Italiano. Ha pubblicato numerosi saggi)
-          Alberto Mingardi, il moderatore (28 anni!), studioso e giornalista libertario che ha collaborato con numerosi quotidiani, il Foglio ed il Riformista, ed altra stampa italiana e americana, fra le quali il Washington Post, Wall Street Journal, International Herald Tribune, Financial Times. Ha scritto numerosi saggi di filosofia politica; ha fondato e dirige l’Istituto Bruno Leoni)
 
Tutta questa premessa mi ha dunque spinto a non perdere l’occasione per ascoltare qualcosa di interessante.
Vorrei anche dire che secondo me i partecipanti numerosi (3-400 a colpo d’occhio) – fra i quali molti giovani – dovevano essere persone che seguono gli avvenimenti politici e sociali o che studiano questi argomenti per lavoro o interesse personale; quindi dovrebbero essere stati già a conoscenza di buona parte della storia che ha portato ai “nuovi equilibri politici e sociali”. Invece per un’ora abbondante i tre giornalisti hanno raccontato la storia politica e sociale italiana dal periodo del dopoguerra fino ad oggi, aggiungendovi anche storie personali ed hanno solo accennato ciò che io mi aspettavo dall’argomento più importante del titolo, “le prospettive”, cioè, a mio parere, quali dovrebbero essere secondo loro e sulla base della loro grande esperienza,  le prospettive per risolvere la crisi in cui ci dibattiamo e alla quale i tre hanno fatto chiaro riferimento alla fine della storia da loro raccontata. In altri termini non posso altro dire che si sono divertiti a parlarsi addosso. Il risultato è stato che ero quasi furibondo per il deludente “incontro”.
Al termine, Alberto Mingardi, ha proposto di sentire qualche voce della platea.
Non ho perso tempo ed ho alzato la mano. La parola mi è stata data immediatamente e, dopo aver detto il mio nome e, senza usare mezzi termini, ho esordito così: “Quando ero studente l’insegnante mi dava un 4 (su 10) per un compito di italiano, spiegando le ragioni del brutto voto ed affermando che sapevo scrivere bene l’italiano, però ero andato fuori tema. Mi sarei infatti aspettato che, salvo qualche accenno da parte di Oscar Giannino, i tre importanti giornalisti avessero parlato soprattutto delle prospettive, per esempio, essendo io un “rifkinniano” (1) avrebbero potuto parlare della ‘green economy’ e della Terza Rivoluzione Industriale, solo per dirne una delle tante altre cose che si possono fare per uscire dalla crisie non ne dico altre per non essere prolisso”.
E  mi sono seduto. Vi è poi stato un secondo ottimo intervento dalla platea da parte di un ingegnere che ha parlato della situazione delle piccole e medie imprese e di come ci si dovrebbe comportare per risolverne i problemi.
Il moderatore ha dato la parola a Galli Della Loggia, che ha risposto fumosamente al secondo intervenuto senza dare una risposta concreta, seguito da Antonio Polito che ha risposto anche lui al secondo intervento. Evidentemente i tre erano offesi.
Allora il moderatore Mingardi ha invitato a rispondere al primo intervento, in altre parole al mio, chiedendo ai giornalisti di dire cosa farebbero se fossero un “dittatore”. Ha preso la parola prima Galli Della Loggia ma non ha detto niente di concreto, poi  Polito che ha girato intorno all’argomento affermando nel contesto che la green economy non è la soluzione….
A questo punto mi sono alzato e ho lasciato il teatro.
Conclusione:
1) noi tutti siamo avidi di conoscere il parere di persone diverse dai soliti politici che ci riempiono di frottole, in altri termini di commentatori ed analisti seri
2) la sottovalutazione della green economy dimostra una mancanza di analisi sull’impatto che l’applicazione della Terza Rivoluzione Industriale avrebbe sul politico e sul sociale a livello mondiale e naturalmente europeo, così come la ha avuta a livello mondiale la Seconda Rivoluzione Industriale dell'informatica
3) mi chiedo se è possibile avere in Italia importanti giornalisti, professori universitari ecc. che si dimostrano così mediocri.
Ancora non sapevo, da grande ingenuo, che siamo arrivati fino a questo punto. Pazienza! Speriamo solo che il moderatore Mingardi di 28 anni prenda presto il loro posto.
 
PS - poco prima della fine della grande chiacchierata dei grandi giornalisti, molte persone se ne sono andate (ad occhio e croce un terzo dei presenti); erano le 19.15-19.30. Forse avevano fame e volevano andarsene subito a casa per la cena? Oppure erano stufi di sentire le solite chiacchiere?
 
 
(1) Jeremy Rifkin – Economista statunitense, fondatore e Presidente della “Foundation on Economic Trend”