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ASSICURAZIONE PER LE CASALINGHE
Di Gennaro Aprea (del 12/02/2011 @ 19:14:57, in C) Commenti e varie, cliccato 655 volte)
ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA PER LE CASALINGHE (POVERE)
 
Non sono un sondaggista, quindi non so quante persone in Italia conoscano l’esistenza di questa assicurazione voluta nel 1999 – non so da quale legislatore – per salvaguardare e fornire riconoscimenti di invalidità (oltre il 27%) alle casalinghe per gli incidenti che possono capitare (e ne avvengono tanti ) nel disbrigo delle faccende di casa.
Direi che l’intenzione di quei signori, da noi pagati profumatamente, i quali lavorano appassionatamente e indefessamente nei due rami del Parlamento è più che buona però….però…
Il premio annuale incassato dall’INAIL è decisamente basso, € 12.92 + la tassa postale di € 1.10.
Commento: forse dovrebbe essere un po’ più alto dato perché gli infortuni sono numerosi ed alcune volte anche gravi
L’obbligatorietà è sconosciuta ai più (ho fatto un piccolo sondaggio fra le mie numerose conoscenze che costituiscono un campione rappresentativo ed il risultato è deludente)
Commento: mi piacerebbe conoscere quanto l’INAIL incassa in totale dalla somma dei premi pagati dalle italiane che si sono assicurate; non ho trovato alcuna cifra cercando sui motori di ricerca ed affini e non ho tempòo di andare a chiedere i bilanci all’INAIL. Sarebbe anche utile sapere quante sono state le rendite per l’invalidità o morte, e se vi siano stati mai controlli a campione sulle casalinghe per accertare l’avvenuto pagamento, ecc.
Last but not least (ultimo ma non da meno) l’assicurazione vale e deve essere pagata fino all’età di 65 anni. Dopo di che non si paga più niente, però, pero:…. le ultrasessantacinquenni non sono più assicurate. Perché? Eppure al di sopra di quell’età vi sono maggiori probabilità di incidenti.
Commento: avrebbero potuto aumentare il premio e renderla non obbligatoria. Mi viene il sospetto che i nostri legislatori se ne freghino delle casalinghe che hanno diritto ad assicurarsi (quelle con redditi bassi); per loro è meglio buttarle via prima che “lascino questa valle di lacrime”
 
Ho anche l’impressione che questi nostri legislatori – la maggior parte giuristi - non conoscano la matematica attuariale per le assicurazioni e perdano tempo a fare leggi ingiuste ed insulse, come in questo caso.
Come al solito lo Stato si comporta come tutte le assicurazioni che cercano di fare cassa usando tutte le maniere possibili: questo è un esempio, non vi sembra?