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Ancora calcio, uffah
Di Gennaro Aprea (del 16/02/2007 @ 18:24:38, in I) Sport e Calcio, cliccato 732 volte)
ANCORA CALCIO! UFFAH!
 
Quando leggo i giornali mi piace molto scorrere le lettere dei lettori che spesso sono scorci di vita sconosciuta ai più. Su La Repubblica di ieri, fra le altre, ne ho lette due che riguardano i recenti avvenimenti del calcio, avvenimenti che in questi giorni spesso stanno sulle prime pagine.
Ve le voglio citare perché sono decisamente significative e mi hanno portato alla meditazione.
La prima è del Signor Fedele Balla indirizzata a Corrado Augias e lamenta il fatto che i provvedimenti adottati non risolveranno la situazione. L’ottimo Augias gli risponde dicendo che l’industria del calcio non si lascerà facilmente “correggere”. Alla fine aggiunge che i calciatori non si sono fatti sentire come era loro dovere. Se la prende giustamente anche con Totti, da lui giudicato un atleta serio, il quale, quando la curva ha fischiato la Polizia, avrebbe dovuto andare verso i fischiatori e utilizzare il suo dito per zittirli mettendolo davanti al naso invece che usarlo come ciuccio. E conclude: “Brutto segno che non ci abbia pensato nemmeno lui, bruttissimo segno”.
La seconda è della Signora Valeria Petrella la quale ha uno dei suoi 4 figli disabile che tutti evitano e, quando porta i suoi figli maggiori alle partitelle del campionato dei bambini sente i genitori scalmanati incitare i propri figli a giocare senza regole mentre inveiscono contro l’arbitro.
Al Torneo di Carnevale di Viareggio i giocatori della squadra argentina Arroyo di Santa Fè che giocava contro il Genoa ad Arenzano hanno più di una volta preso di mira i giocatori italiani per riempirli di botte (e in parte ci sono riusciti), e l’Arbitro (preso a calci), tant’è che 6 di loro sono stati espulsi ed il Genoa ha vinto a tavolino perché – non lo sapevo – il regolamento dice che due squadre non possono più giocare se una ha meno della metà dei giocatoti previsti. Ma non vi sono altri regolamenti che potrebbero far ritornare il calcio ad essere uno sport? Evidentemente no.
Non si può fare a meno di constatare, dopo la meditazione alla quale vi invito, che la gente si sta veramente stancando di questo “Gioco dei calci”.
E allora - RIPETO - non chiamiamolo più sport, non confondiamolo con i veri sport, mettiamolo al bando una volta per sempre!!!
Sapete che vi dico? Non vale più la pena che io scriva sul calcio. Forse scriverò di sport, quelli che le varie TV oggi relegano a pochi secondi di cronaca.
Forse riprenderò a scriverne se il calcio ritornerà ad essere uno sport, ma temo che ciò non succederà più o per lo meno prima della mia scomparsa.