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TAV CHE FACCIAMO?
Di Gennaro Aprea (del 04/04/2019 @ 18:00:50, in C) Commenti e varie, cliccato 283 volte)
TAV, CHE FACCIAMO?
 
Ne hanno parlato tutti, nessuno escluso. Da un po' di giorni non se ne parla perché ci sono altre urgenze (?), si fa per dire, allora mi metto in coda anch'io.
 
Le notizie che leggerete qui di seguito sono in parte basate su realtà concrete, altre sono tratte da spiegazioni di esperti apparse sui media.
 
1) Cominciamo dalla definizione di base. In generale la maggior parte della gente comune ritiene che il Treno Alta Velocità si riferisca solo a quello per passeggeri, per esempio il Milano-Roma o il Roma-Napoli o viceversa, che possono raggiungere velocità tali da effettuare il tragitto in tempi decisamente interessanti. Per esempio permettono a donne e uomini di affari di lavorare in una sola giornata, compreso il tempo del viaggio andata e ritorno senza dover pernottare nella città di destinazione, magari facendo una visita anche ad una mostra d'arte.
Quando invece abbiamo sentito discutere, e si continua, del TAV Torino-Lione, dobbiamo pensare che il progetto della nuova linea prevede anche l'utilizzo della linea per treni merci.
 
2) Vorrei ricordare che la Torino-Lione è parte di uno dei 9 Corridoi Europei, chiamati "TEN-T", cioè di linee TAV trans-europee che coprono l'Europa da Nord a Sud e da Est a Ovest, spesso intersecandosi fra di loro. La nostra, compreso il tratto Torino Lione, si chiama Mediterraneo; parte dal sud della Spagna ed arriva quasi in Ucraina; si interseca con un'altra che parte dal Portogallo, passa nella Francia del sud, e da Lione arriva in Italia nella Val di Susa, più o meno lo stesso percorso della vecchia linea ferroviaria Fréjus esistente, costruita ai tempi di Cavour (inaugurata 1871) e con molte curve. Poi la TAV continua lungo la pianura padana, entra in Slovenia e termina in Ungheria.
 
3) Il vecchio tunnel del Frejus non è molto lungo (circa 13,5 km) perché il foro è ad un'altitudine di circa 1340 metri  mentre il nuovo progetto prevede la galleria di 57 km a circa 500m perché l'ingresso verso la Francia è situato fra Bussoleno e Susa e l'uscita a Saint Jean de Maurienne a poco più di 500m. Ciò significa che passando dal vecchio tunnel del Frejus la pendenza è decisamente alta.
 
4) Il risultato è che i locomotori nel nuovo progetto TAV possono trainare vagoni merci di 750m di lunghezza a 120 km/ora mentre sul vecchio Frejus essi non possono trainare treni di vagoni merci superiori a 500m, a velocità media molto inferiore. Non solo, le sezioni del tunnel monoforo del Frejus sono inferiori a quelle del nuovo progetto TAV biforo e senza curve. Nel primo solo pochi fra i moderni/grandi camion articolati possono essere caricati sui vagoni adatti al loro trasporto a causa della limitata altezza del tunnel.
Dunque, in mancanza della tratta Torino-Lione, i traffici provenienti dall'0vest passerebbero a nord delle Alpi per raggiungere i paesi euro-orientali.
 
Sulla base di queste considerazioni ritengo che, indipendentemente dalle beghe politiche e di parte dei progettisti che si contraddicono reciprocamente con discorsi biblici, sia economicamente valido il nuovo progetto TAV. A mio parere bisogna infatti guardare il trasporto ferroviario trans-europeo nel lungo termine senza dimenticare le sostanziali consistenti diminuzioni di inquinamento delle strade del percorso/valico terrestre, la maggiore velocità delle merci su treno rispetto ai pesanti veicoli, tutti con motori diesel (cose che possono facilmente essere calcolati fra i benefici, soprattutto nel medio/lungo termine).
Infine non bisogna dimenticare, in mancanza del TAV, la molto probabile perdita di traffici di merci attraverso la pianura padana verso e dai paesi dell'est Europa previsti dal Corridoio Mediterraneo e per/dai porti di Genova e Trieste.  
Dimenticavo: nel 2020 il tunnel attuale del Fréjus sarà fuorilegge perché non ha uscite di sicurezza e ventilazione adeguate alle leggi italiane ed europee. Ho letto questa notizia proprio oggi ma non sono certo sia vera. Se lo fosse, temo che questo tunnel non sarà chiuso al traffico nel 2020 perché in Italia ci divertiamo a posticipare tutto e trovare scusanti…
Allora, CHE FACCIAMO?