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Tourismforall
Di Gennaro Aprea (del 08/07/2007 @ 10:19:28, in C) Commenti e varie, cliccato 891 volte)
TOURISM FOR ALL (turismo per tutti)
 
Agli inizi di marzo di quest’anno in una delle sue “Bustina di Minerva”, l’ultimo articolo (sempre ottimo) che appare tutte le settimane su L’espresso, il Professor Umberto Eco ha parlato di una nuova forma di turismo sulla quale molti possono non essere d’accordo, cioè quello fatto di copie. Ha menzionato la Venezia ricostruita a Las Vegas, il Partenone di Nashville, ma anche la copia del Davide di Michelangelo che sta davanti a Palazzo Vecchio a Firenze, e i vari Disneyland e Gardaland.
Ha raccontato che a 20 chilometri da Paestum, dove vi sono dei templi originali greci del IV – V secolo avanti Cristo, sarà costruito un parco archeologico con templi fatti in cemento armato ricoperti di travertino; il tutto con una spesa notevole di 1 miliardo e 500.000 Euro.
Il nostro professore ha messo in evidenza che, con il turismo di massa che richiama milioni di visitatori, è un bene che gli originali siano protetti da tutto ciò che li possa danneggiare, il calpestio, il respiro delle persone, ecc.. Propone addirittura di costruire un Uffiziland costituito da copie perfette di ciò che esiste nel vero Museo, dove le migliaia di comitive di giapponesi, americani, ecc. potrebbero godere dei capolavori senza che gli originali ne soffrano, e senza ritrovare nei cestini o in terra gli imballaggi di carta, plastica o metallo.
I musei originali dovrebbero essere lasciati alle visite dai pochi intenditori che magari vengono per motivi di studio o comunque permessi a piccoli gruppi di persone istruite a comportamenti adeguati e con prenotazioni che sono anche di mesi, come succede per esempio per il Cenacolo di Leonardo a Milano.
Io sono d’accordo su queste proposte che potrebbero conservare meglio i tesori d’arte che l’Italia possiede, tesori che sono continuamente vandalizzati dai visitatori…non parliamo delle scritte sui monumenti antichi e moderni!
Ma questo mio resoconto è solo una premessa a quanto volevo dirvi sul “Tourism for all”.
Innanzi tutto è necessario spiegarvi da cosa nasce questo titolo. Le associazioni internazionali del Design (ed i designer che le hanno costituite) già da tempo hanno indirizzato la loro attività verso il Design for all, cioè sulla produzione di oggetti di uso comune che tengano conto del fatto – ahimè, scarsamente considerato – che la maggioranza delle persone che vivono nel mondo intero posseggono delle difficoltà a utilizzare questi oggetti di uso comune. Non si parla solo dei disabili (gambe, braccia, vista, udito, ecc.) che sono già molti, ma anche dei bambini, degli anziani (che aumentano in percentuale), delle persone che hanno un’invalidità temporanea, delle donne incinte, ecc.
Quest’anno durante il Convegno internazionale che si è tenuto a Milano alla Triennale il 28 e 29 giugno (sono andato a vedere alcuni quotidiani senza trovare alcuna traccia di resoconto né in cronaca cittadina, né in cronaca nazionale o nell’argomento cultura) si sono avvicendati molti oratori di varie nazionalità, anche non europea, che hanno dibattuto il problema dell’accessibilità al turismo e alle attrezzature turistiche per i molti “diversamente abili”, e su come si dovrebbe progettare il “turismo per tutti”.
Non è il caso di fare un resoconto di quanto ho visto e ascoltato, tutto estremamente interessante ed istruttivo, ma mi è rimasto impresso uno degli ultimi interventi che a mio parere è significativo di cosa si possa fare per i disabili.
Ad Ancona è stato creato il primo – ed unico in tutto il mondo – museo tattile, accessibile ed usufruibile ai non vendenti e gli ipovedenti. In questo museo vi sono riproduzioni perfette in gesso o legno di sculture che vanno dal periodo egiziano, greco antico, etrusco, romano, romanico e gotico e salendo fino al periodo contemporaneo attraverso il barocco e i manieristi, il neoclassico ed il rinascimento, di artisti famosi come Michelangelo, Bernini, Canova, Annigoni, Messina, Zanni, ecc.
Ma c’è anche una serie di modelli come la Cattedrale di S. Pietro ed una sezione archeologica con riproduzioni di animali preistorici o di parti di essi.
Il Museo Tattile Omero – così si chiama - è stato realizzato con la collaborazione di musei e università italiane ed estere, compreso il Louvre, il Museo Egizio di Torino, Museo Archeologico di Spalato, tanto per fare qualche nome.
Dato che non si possono fare tanti musei tattili in tutto il mondo, la proposta è che ogni museo organizzi una sezione più o meno grande delle sculture e degli oggetti (si potrebbero fare per esempio quelli della civiltà contadina dei secoli passati) che possiede.
Io sono rimasto talmente affascinato da questa ottima iniziativa che ho proposto ai responsabili del Museo Omero presenti a Milano di creare un altro museo tattile degli strumenti musicali per i non vendenti (che di solito amano molto la musica ma che solo pochi possono capire come sono fatti gli strumenti) i quali, durante la visita e dopo la presa di conoscenza tattile degli strumenti, potrebbero ascoltare i suoni di ciascuno e poi del complesso, trio, quartetto, ecc. o ascoltare dei dischi di un’intera orchestra con le spiegazioni dei vari momenti di aggregazione strumentale. Vi sono in Europa delle organizzazioni che si occupano di musica (es. la Cité de la Musique a Parigi, con i quali si potrebbe collaborare per sviluppare questa idea.
Se andate dalle parti di Ancona per vacanza, vale la pena di andare al Museo Omero: deve essere un’esperienza interessante anche per noi che abbiamo la fortuna di vedere.