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Un altro esempio di incompetenza
Di Gennaro Aprea (del 06/09/2007 @ 13:48:17, in H) Rodano, cliccato 694 volte)
I PARCHEGGI DELLA SCUOLA ELEMENTARE
 
In luglio e agosto l’amministrazione comunale ha deciso di fare a Millepini la necessaria manutenzione stradale delle strisce dei passaggi pedonali, delle mezzerie e del parcheggio che si trova di fronte a dove abito.
Però sembra che queste decisioni siano prese da persone non abituate a pensare e ragionare. Quando le strisce del parcheggio furono disegnate verso la fine degli anni 70, le loro dimensioni furono calcolate tenendo presente le larghezze e le lunghezze medie dei veicoli di quel tempo che erano molto inferiori rispetto a quelle delle auto in circolazione da 10 anni a questa parte. Oggi anche le utilitarie sono molto più larghe di quelle di allora, per non parlare delle vetture medie, grandi e soprattutto dei SUV ed affini che negli anni 70 non facevano parte del parco circolante in Italia.
Eppure le strisce sono state rifatte oggi sulle vecchie originali che erano quasi sparite.
Quale è il risultato?
Che gli automobilisti che accompagnano e vengono a riprendere i bambini, già da tempo non hanno alcuna voglia di parcheggiare sulle strisce oppure occupano due posti macchina perché hanno paura di strisciare la loro vettura o di non poter aprire le portiere. Alcuni guidatori meno bravi provano ad entrare, fanno molte manovre, poi rinunciano. Così molti parcheggiano in divieto di sosta occupano le carreggiate con il risultato che la circolazione è rallentata e l’inquinamento dagli scappamenti raggiunge picchi eccezionali mentre numerosi posti macchina del parcheggio restano vuoti.
Se i responsabili avessero pensato – mi sembra che non ci vuole un genio per queste cose - avrebbero rinunciato a un paio di posti macchina per ogni fila allargando le dimensioni di ciascun posto macchina, ma gli automobilisti avrebbero parcheggiato sulle strisce ed i vigili urbani avrebbero avuto ragione di multare quelli che si fermano in divieto di sosta.
In altre parole gli amministratori fanno il contrario del loro dovere cioè di facilitare la circolazione e limitare l’inquinamento, naturalmente utilizzando i soldi che noi paghiamo con le imposte e le tasse.
Poveri noi, in che mani – anzi cervelli – siamo capitati!