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Calcio e violenza
Di Gennaro Aprea (del 12/11/2007 @ 19:24:01, in I) Sport e Calcio, cliccato 733 volte)
CALCIO…..COSA SEI?
 
Ieri è morto un giovane di 28 anni, tifoso della Lazio. Ci inchiniamo di fronte a questa tragedia, alla scomparsa ingiusta di un ragazzo!
 
Sembra ormai certo che la colpa sia dell’Agente della Polstrada che ha sparato per sbaglio o perché ha pensato che l’auto di Gabriele Sandri fosse quella di delinquenti che avevano rapinato la Stazione di Servizio. Speriamo che l’inchiesta faccia luce sul fatto e chiarisca le responsabilità.
Ma da cosa sono nati gli spari (in aria?) della Polizia di Stato? Dal fatto che hanno visto delle persone che si attaccavano dall’altra parte dell’autostrada.
Perché i “tifosi” vengono alle mani? o agli ombrelli in questo caso, tirando fuori anche coltelli? Perché il tifo del calcio non è sportivo, si esprime solo ed unicamente con la violenza, come ho raccontato in alcuni miei precedenti commenti su questo sito.
I tifosi sono di due tipi, i delinquenti, quasi sempre di matrice fascista come erano quelli del dopoguerra della prima guerra mondiale, e quelli non violenti di natura ma deboli, accondiscendenti alle malefatte dei primi, anch’essi quasi sempre di estrema destra.
Molte persone in televisione ieri, politici, artisti della televisione, giornalisti, il Sindaco di Milano e sicuramente altre persone in vista che non ho visto né sentito, hanno espresso più o meno il solito commento: “Non è ammissibile che lo sport debba creare violenza”. Alcuni giudici hanno detto che quelli che hanno attaccato caserme della Polizia e dei Carabinieri, la sede del CONI, gli stadi, possono essere accusati di terrorismo.
 
E io dico che la violenza è perfettamente conseguente al “gioco del calcio” (o dei calci) e ripeto fino alla noia che il calcio (italiano) da tempo non è più sport, ma solo scuola di violenza, in campo, sugli spalti e fuori degli stadi. Violenza fine a se stessa, per sfogare i più bassi istinti delle persone che amano solo mettersi in mostra, facendo branco……forse perché alcuni, quando erano più giovani, volevano diventare calciatori famosi e non sono riusciti a diventare "qualcuno"…
 
Basta! cancelliamo il calcio dall’elenco degli sport veri, anche quelli che infiammano un tifo acceso ma non violento, a parte naturalmente quello degli atleti dopati!
 
Sono disgustato e certo che molti condividono questa mia sensazione e forse (pochi ancora) anche il mio giudizio.