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Articoli del 04/02/2010

Di Gennaro Aprea (pubblicato @ 16:01:32 in I) Sport e Calcio, cliccato 839 volte)
IL GIOCO DEL CALCIO
 
In questi anni ho scritto poco di questa cosa che io chiamo ex-sport per le note ragioni:
-          tifo senza etica sportiva
-          attività ridotta più che altro a grande opportunità finanziarie
-          gioco sul campo senza etica sportiva
-          scuola di violenza in campo e sugli spalti
-          povertà di innovazione di gioco negli anni, salvo per i calci nascosti, cioè senza farsi vedere dagli arbitri e dai guardalinee
-          simulazione di falli da parte dei giocatori
-          camuffamenti delle partite
-          arbitraggi non sempre corretti…..non per distrazione
-          e chi più ne ha, più ne metta…
 
A proposito del penultimo punto, ricordo un famoso “capo-popolo” del tifo napoletano al tempo in cui ci si azzardava a dire delle parolacce all’arbitro, con grande scandalo delle persone serie che assistevano alla partita, e che erano la maggioranza.
Quando il direttore di gara commetteva uno svarione in favore della squadra avversaria, questo capo del tifo (non so di quale curva) si alzava e, con il tono di voce più alto possibile, aiutato dal megafono, chiamava:
“Arbitro”
Immediatamente si faceva silenzio sugli spalti e il Nostro continuava:
“Essere strunzo è ‘nu diritto…ma tu te n’abbuse” (credo che non vi sia bisogno di traduzione). Seguivano urla e fischi.
Questo era il massimo della diseducazione del tifo napoletano. Ora non farebbe neanche più ridere.
Perciò ho voluto parlare del calcio riportando integralmente una lettera al Direttore scritta dalla signora Elisabetta Dellepiane di Terni, ed apparsa oggi su La Repubblica:
 
“Bravissimi i giocatori e i dirigenti della squadra di calcio di Casteltodino (Terni). Tutta la squadra fuori campo a partita non ancora finita perché due suoi giocatori erano bersagli di insulti razziali, senza che l’arbitro prendesse provvedimenti. Non mi interesso di calcio (brava! n.d.e.) e non avevo mai sentito parlare di questa squadra, ma auguro a tutti loro un futuro di soddisfazioni, nello sport vero. Con la stessa dignità che hanno mostrato in questa occasione, i dirigenti hanno scritto: ‘Vogliamo ricordare che la squadra è seconda in classifica e candidata a vincere il campionato, e che i regolamenti ci costringeranno alla sconfitta a tavolino ed a possibili sanzioni pecuniarie. Ma riteniamo che sia un dovere civile e atto di lealtà un’assunzione di responsabilità che spetti a chi ha a cuore i valori e l’etica sportiva”
 
Qualche giornale aveva accennato a questo episodio ma nessuno, a mia conoscenza, aveva riportato la lettera dei dirigenti.
So che i miei lettori sono pochi se comparati a quelli di molti altri siti, ma do il mio contribuito alla diffusione di questo episodio di alto grado di civiltà, cosa che purtroppo manca in Italia sempre di più.
 
 
Di Gennaro Aprea (pubblicato @ 11:51:00 in L) Zero-carbonio, cliccato 890 volte)
 
ONDA VERDE?
 
Non so chi di voi ascolta le varie radio della RAI, compresa “ISOradio”, che trasmettono le situazioni del traffico; sicuramente le persone che viaggiano in macchina per lavoro, o per andare o tornare dal lavoro, o per diletto, o anche perché vi sono costrette per le più svariate ragioni.
Queste notizie sono intitolate, come ben sapete, ONDA VERDE.
Esse, specialmente la mattina presto e nel tardo pomeriggio all’ora del rientro dal lavoro, sono più o meno le stesse, per esempio:
-          traffico intenso sulla A4 Torino-Trieste con rallentamenti e code
-          traffico rallentato sulle tangenziali di Torino, di Milano, di Roma, che là si chiamano GRA (Grande Raccordo Anulare) e sulla “Tangenziale” di Roma, che invece è una radiale (come ar solito, ‘sti romani se vojono fa’ vede’ sempre diversi, cioè er mejo de tutti…)
-          traffico fermo con coda di 7 chilometri sulla A1 per incidente, oppure per veicolo commerciale che ha perso il carico, o per frana, o per ordigno bellico (ma non finiscono mai questi ordigni dopo 65 anni?)
-          ecc.
E questa sarebbe l’”Onda Verde? Sono quasi certo che il nome derivi dal fatto che si pensa al traffico veloce quando c’è il semaforo verde…però c’è anche il giallo e il rosso e,  in molti casi, nero.
Infatti io direi onda nera, tanto è l’inquinamento che provoca, specialmente – non solo – quando decine (o per Milano e altre grandi città centinaia) di migliaia di auto, e TIR, e camion, e furgoni, si avvicinano alle grandi città o se ne allontanano per il ritorno a casa dei pendolari. Per non parlare del traffico delle auto (con molti SUV e dintorni) dei genitori che accompagnano i bambini – anche se non sono più bambini – a scuola la mattina (o a prenderli all’uscita), perché poverini non possono fare 300 o 500 metri a piedi….”è pericoloso non accompagnarlo, chissà cosa potrebbe succedergli quando è solo …”., come sefosse l’unico studente che va ed entra a scuola la mattina o esce il pomeriggio nelle strade deserte.
Poi ci sarebbe l’onda gialla quando il traffico è rallentato. Ed infine l’onda rossa quando è completamente fermo…
Ma poi, sono onde o “tsunami”?
W la bicicletta e le gambe!
 

Fotografie del 04/02/2010

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