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Articoli del 18/01/2019

Di Gennaro Aprea (pubblicato @ 17:56:55 in L) Zero-carbonio, cliccato 373 volte)
COP:  CHI ERA COSTUI, ANZI COSA MAI SIGNIFICA ?
 
Sembra che noi italiani abbiamo dimenticato cosa significhi COP (Conference of the Parties) e cosa ci sia dietro questa sigla. Per sapere tutto basta il web.                        
Però voglio sottolineare il COP1 (Mandato di Berlino 1995), passando per i più famosi COP3 (Protocollo di Kyoto 1997) e COP21 (Parigi 2015) fino quest'ultimo COP24, il più sconosciuto.
 
In generale cerco di evitare di parlare di me, ma non posso fare a meno di raccontarvi la cronaca di una mia piccola esperienza che ritengo significativa ed esplicativa della prima riga di questo articolo.
La premessa è che questo COP 24 era previsto dal 3 al 14 dicembre del 2018 e si è svolto a Katowice in Polonia. Solo pochi media ne avevano accennato prima e nessuno ne ha parlato dall'inizio a venerdì 14. Io mi ero informato comunque sul web ed anche con contatti diretti con un grande esperto italiano giovedì 13.
 
Quando venerdì sera, sabato 15 i telegiornali RAI ed il primo giornale radio della domenica mattina alle 6.45 hanno ignorato l'avvenimento, così come Repubblica (cui sono abbonato), mi sono permesso di arrabbiarmi.
 
Così domenica 16 telefono a "Prima Pagina" alle 7.15, una delle migliori trasmissioni di Radio 3 RAI che ascolto quasi ogni mattina.
In poche parole dico di essere scandalizzato ché i media che vi ho appena accennato hanno ignorato le notizie sul COP 24.
Mi risponde un gentile signore che, dopo la richiesta sul mio nome e telefono, mi dice testualmente: "scusi, ma cos'è il cop 24?". Stavolta non mi arrabbio e pacatamente glielo spiego in poche parole mentre ho un'ulteriore conferma su quanto indicato nella prima riga.
Il signore replica: "va bene", e chiude.
 
Dopo pochi minuti sono richiamato dalla RAI, questa volta da una giornalista del team di Prima Pagina che si dimostra al corrente e, dopo un breve scambio di parole in cui riconosce la ragione della mia protesta, mi assicura che sarò richiamato.
Così sono riuscito poco dopo a far sentire alle numerose persone che ascoltano la questa trasmissione la domenica l'assoluta mancanza dei media su un avvenimento che interessa tutti i paesi del mondo, certamente di importanza superiore alle varie piccole consuete beghe politiche interne alla maggioranza di governo e alle relative proteste dell'opposizione di quei giorni.
Inoltre voglio sottolineare che la giovane giornalista che conduceva la trasmissione quella settimana, Gabriella Cerami dell'Huffington Post, aveva risposto e commentato la mia domanda con perfetta competenza e chiarezza.
 
Come già accennato, avevo seguito le notizie sul COP e, durante la conversazione telematica con Daniele Pernigotti fondatore e titolare di Aequilibria (consulenza ambientale) di Mestre, presente a Katowice, avevo appreso che il Ministro dell'Ambiente Generale Costa era stato presente un solo giorno ed aveva semplicemente ri-confermato che al 2025 l'Italia interromperà definitivamente l'uso del carbone nella produzione di energia elettrica nelle centrali, decisione governativa che risale a più di 2 anni fa.
Io mi aspettavo che il Movimento 5 Stelle, gli ecologisti per eccellenza, avesse già  modificato la scadenza anticipandola a una data ben anteriore....oppure c'è qualche interesse di commercio inter/nazionale sotto sotto?
 
Ma ora è necessario venire al punto: perché in Italia questa ultima importante riunione che ha coinvolto più di 190 paesi al mondo sembrava passata sotto silenzio a tutta domenica 16? A mio parere le principali  ragioni sono due:
 
1) il risultato dei colloqui alla scadenza di venerdì 14 era stato negativo, nel senso che solo una parte dei paesi partecipanti avevano raggiunto un accordo sul rapporto finale e alla fine è divenuto ufficiale solo domenica sera, cioè dopo 2 giorni; però con il solito compromesso - mai ottimale - per arrivare ad una "accettabile" conclusione.
 
2) i giornalisti italiani presenti in Polonia avevano deciso di non dare notizie negative ed avevano atteso il rapporto finale. Infatti lunedì i media hanno finalmente parlato minimizzando i lati negativi.
 
Tutto ciò mentre in altri paesi, europei e non, sia durante i lunghi e difficili colloqui per arrivare ad un accordo e sul suo ritardo, i media avevano raccontato la realtà quasi penosa rispetto all'entusiasmante COP 21 di Parigi dove tutti avevano deciso che era assolutamente necessario ed avevano concordato di salvare il pianeta con comportamenti e misure legislative (comunque non obbligatorie) per contenere l'aumento delle temperature terrestri entro e non oltre i 2°C, e successivamente (COP 22) non oltre 1,5°C, entro la fine del secolo. Soprattutto nei paesi forti consumatori di energie fossili, gli USA, la Cina, l'Europa, il Giappone (e più tardi l'India).
 
Allora, cosa è successo a Katowice?
Questo COP si proponeva di approvare il "rulebook", cioè di stabilire delle regole operative (in un certo senso obbligatorie) per iniziare a mettere in pratica le proposte del COP 21 entro il 2020.
 
Dopo un anno in cui le temperature terrestri sono aumentate con conseguenze reali di pesanti disastri climatici, avvalorati da scienziati e studiosi in tutto il mondo, tutti si aspettavano che la strada intrapresa sarebbe stata approvata e accettata da tutti i paesi.
 
Invece ha cominciato la stessa Polonia, presidente dell' evento, ed ha annunziato pochi giorni prima della Conference che non avrebbe potuto abbandonare a breve l'uso del carbone (la peggiore sorgente fossile) per il suo sviluppo industriale.
 
Poi, durante lo svolgimento del COP altri paesi importanti, fra i quali gli USA (il loro Presidente lo aveva già fatto capire da tempo), la Russia, l'Australia, l'Arabia Saudita, il Kuwait ed il Brasile con la ripresa della deforestazione, hanno annunciato di non essere pronti a sottoscrivere in pieno le proposte di sostenibilità previste e sperate da tutti.
In altre parole si è vista la riabilitazione delle energie fossili in alcune zone importantissime del pianeta, che ha spostato l'approccio mondiale dalla sostenibilità all'economia dei paesi produttori delle vecchie fonti di energia.
In Europa la Francia è praticamente sembrata astenuta, così come si è vista in pratica l'assenza dell'Italia e dei quattro paesi del gruppo Visegrad.
 
Qualche limitato lato positivo è contenuto nelle conclusioni dell'accordo finale. Essi riguardano i finanziamenti ai paesi in via di sviluppocon la creazione di un (piccolo: milioni, non miliardi) fondo per facilitare le loro politiche in favore dello sviluppo sostenibile.
 
In conclusione se l'andamento delle azioni previste dopo questo COP continua senza ulteriori modifiche positive, sarà difficile contenere l'aumento delle temperature mondiali entro 1,5°C alla fine del secolo. Le prospettive sulla base dell'andamento attuale significa non diminuire meno di 3°C !
In conclusione l'esito del COP 24 a Katowice è:
ciò che è stato fatto era il possibile
non ciò che era necessario
 
Per poterci consolare, vi sono delle realtà che ci fanno sperare in un cambio positivo, cioè quelle che stanno crescendo in alcuni paesi grazie ad alcune iniziative dal basso, anche in quelli i cui governanti si dimostrano negativi. Si tratta di iniziative varie, soprattutto di giovani, quelli che - speriamo presto - sostituiranno gli attuali governanti. Stanno dando esempio a tutti su come dovremmo comportarci.
 
- Nella Francia "assente" in 10 giorni 10 milioni di francesi hanno firmato una petizione al governo Macron affinché mantenga gli impegni previsti al COP 21.
 
- Nadia Sparkes, 13 anni, inglese, soprannominata dai bullisti "trash girl" perché raccoglieva tutti i rifiuti sulla strada da casa a scuola (uscendo un'ora prima), è divenuta famosa ed ha ora migliaia di "followers" sul web. E' anche divenuta ambasciatrice del WWF. Il suo scopo è quello di indurre la gente a non produrre rifiuti abbandonandoli in strada.
 
Greta Thunberg, 15 anni, svedese, ha scioperato a scuola per 15 settimane per far sentire la sua protesta contro il mancato impegno dei governi a salvare il pianeta. E' riuscita a farsi sentire riuscendo a parlare ai "grandi" a Katowice.
 
- I fratelli Carter e Olivia Ries, 17 e 16 anni, nordamericani, 9 anni fa hanno creato l'associazione ambientalista "One More Generation" con lo scopo della conservazione degli animali selvatici in pericolo di estinzione. Hanno coinvolto con successo soprattutto gli adolescenti. Da allora hanno esteso i loro sforzi allo sviluppo sostenibile in generale fra cui i problemi del mancato riciclo della plastica.
 
- Dulcis in fundo Felix Finkbeiner, 21 anni, tedesco, a 9 anni ha deciso di piantare 1000 miliardi di alberi, progetto che finora ha ottenuto un finanziamento per 15 miliardi di alberi  dalle Nazioni Unite. Ha coinvolto adolescenti di molti paesi nel mondo.
Vi consiglio vivamente di andare sul web ed ascoltare il suo discorso all'ONU quando era ancora ragazzo.
 
C'è infine un paese importante come la Cina che sembra essere fra i più virtuosi (?). L'India sembra seguire in positivo.
 
E in Italia cosa fanno i giovani (e i loro genitori) per spronare i nostri governanti a mettere in atto tutte le misure legislative necessarie ad una rapida applicazione dei dettami del COP 21? Certamente poco o niente.
Conosco unicamente un'associazione degli studenti del Politecnico di Milano che dovrebbe favorire il "Divest fossil energies". Purtroppo a me sembra una torre d'avorio perché le loro azioni restano piuttosto sconosciute.
 
Sarebbe necessario che la gente comune (cioè tutti noi) scendesse in piazza a dimostrare in favore di queste imperiose necessità, come invece succede spesso in alcuni paesi nord-europei con risultati positivi.
 
 
 

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