Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 11/09/2006
Questa lettera è stata scritta nel luglio 2005 all’InformaRodano, ma è stata rifiutata perché contiene troppe critiche all’Amministrazione
Sul primo numero del Pasquino (giornaletto dell’opposizione uscito solo due volte) di maggio ho letto un breve e significativo articolo: “Bilancio 2005: Nessun allarme? Doppio allarme!!”. Avrei voluto che questa mia lettera apparisse sul numero successivo, ma sembra che questa pubblicazione non sarà più edita.
Vorrei comunque fare dei commenti che ritengo interessino tutti i Rodanesi. L’amministrazione attuale, ed anche la precedente, ha deciso una strategia di nuove costruzioni e la ragione più importante di questa strategia era (e forse ora è stata persa di vista a favore della copertura del deficit) che i figli dei Rodanesi non avevano la possibilità di restare nel Comune nel momento in cui volevano formarsi una famiglia. Più che una ragione (condivisa anche da una parte della minoranza) era in gran parte una scusa e cercherò di dimostrarlo.
1) non mi risulta che nel Comune di Rodano il tasso di natalità si discosti di molto da quello nazionale. L’impoverimento demografico esiste qui (e l’abbiamo visto negli anni sui “nuovi nati” del Comune) come in molte altre parti d’Italia, salvo al sud e dove vi sono agglomerati di extracomunitari di particolare importanza. Vi sono studi che riguardano anche l’Italia, paese nel mirino per la scarsa natalità, del Massachussetts Institute of Technology, della Banca Centrale Europea, della Banca d’Italia. Fra l’altro, il numero dei nuclei familiari costituiti da single è in forte aumento.
2) E’ estremamente difficile che i nostri figli trovino lavoro a Rodano o in comuni vicini, zona che certamente non offre posti di lavoro numerosi ed attraenti
3) Spesso i nostri figli trovano il partner (futuro coniuge) ed il lavoro a Milano dove hanno studiato (scuole superiori, università) il quale partner non ci pensa nemmeno un po’ di venire ad abitare a Rodano. Naturalmente vi sono delle eccezioni, ma sono in percentuale trascurabile.
4) Una piccola dimostrazione di quanto affermo si trova sull’InformaRodano di giugno 2005. “Cascina Lovati: Assegnazione alloggi agli over 35”. Perché? Non sono stati assegnati tutti gli appartamenti ai giovani.”No comment”. Non parliamo dei criteri di assegnazione che certamente non favoriscono l’investimento dei giovani e dei meno giovani, o dei genitori che vogliono investire per dare una casa ai figli ancora molto giovani (dimostrazione di limitata competenza).
E veniamo ora alle costruzioni realizzate finora e previste a breve/medio termine.
a) Cascina Civasco – Non mi permetto di dubitare della volumetria del costruito rispetto al pre-esistente (mi sembra – salvo errore - che le volumetrie dovevano essere identiche). Ma il nuovo costruito non ha certamente conservato l’originalità e la tipologia architettonica della vecchia cascina. Il risultato non è certamente piacevole alla vista…ma chi sono gli architetti e i progettisti?
b) Cascina Lovati: idem come sopra. Vedremo cosa viene fuori
c) Edifici di via 25 Aprile e di via Gramsci (quest’ultimo ancora in costruzione). Non solo il nuovo piano regolatore ha cancellato questi terreni ad area verde (posseggo ancora una planimetria del Comune di Rodano dove sono indicate tutte le aree verdi) sui quali sono stati costruiti questi nuovi edifici, ma ai costruttori è stata concessa una volumetria che si discosta enormemente da contesto urbano di quella zona. Sull’InformaRodano di giugno nell’articolo “Il punto sul Piano Regolatore” si afferma: “…non vi saranno cementificazioni scellerate, né realizzazioni di immobili che non rispondano alle caratteristiche del nostro territorio. Ribadiamo ancora una volta che il rispetto del nostro territorio ed uno sviluppo oculato sono alla base delle nostre scelte,…”. Cosa sono allora questi edifici? Che bella faccia tosta…ma si sa, vi sono molti politici di questi tempi che dicono cose non vere e negano l’evidenza. A quando il nuovo grattacielo di Rodano?
d) Cascina Briavacca: Ho saputo che volevano distruggere la parte storica più antica, ricca di preziosi reperti (compresa la parte architettonica). Sembra che qualcosa si sia salvato. Staremo a vedere.
e) Via Palermo/via delle Querce. Ho saputo che – conto che l’informazione sia esatta, purtroppo – l’altezza degli edifici dovrebbe essere 9 metri di gronda, il che significa 3 piani. Vale quanto detto per c) riguardante la grande differenza dal contesto, cioè cementificazione spinta. Qui c’è anche la forzatura di farsi approvare dal Parco Sud un’estensione di area extra-urbana/agricola a fini edificativi.
In conclusione questa amministrazione si è fatta approvare un nuovo Piano Regolatore che stravolge la caratteristica che il nostro Comune ha mantenuto finora in parte, quella di un comune non dormitorio. Con queste azioni invece stanno solamente rafforzando la caratteristica negativa di comune-dormitorio speculando con l’edilizia intensiva, invece di migliorare le caratteristiche positive principalmente sociali e ambientali (come numerosi altri comuni dei dintorni hanno realizzato) spesso utilizzando male o malissimo i fondi a disposizione (di cui parlerò in futuro articolo). E non mi vengano a dire per giustificarsi che il nuovo Centro Sociale di Millepini sia bello e ben localizzato…!
Cosa si può fare per fermare questo andazzo? Mi auguro che la minoranza non si lasci sfuggire i termini per il ricorso al TAR (che fra l’altro sono stati sospesi dal 1° Agosto fino al 15 Settembre), ma non so se i termini siano già iniziati mentre scrivo..

Questa lettera è stata scritta nel Luglio 2005 e rifiutata dall’InformaRodano
Intervengo a proposito della lettera di Leonardo Campanale apparsa sul Pasquino di luglio (foglio dell’opposizione) nella quale lamentava la presenza di “laghi stradali” al termine della via Giovanni XXIII e dell’impossibilità di transito pedonale sul marciapiede a causa dei sacchi di rifiuti che lo ricoprono interamente. Ha perfettamente ragione e assicuro che non è il solo a notare queste situazioni che creano notevoli disagi ai cittadini.
Subito dopo le ferie dell’anno scorso sono state appunto completate le opere di stradali e di asfaltatura davanti al nuovo Centro Sociale a Via Giovanni XXIII poco prima degli ingressi ai due gruppi di box di cui parla il Signor Leonardo. Durante le piogge dagli inizi di luglio ad oggi le pozzanghere in quella zona ed in corrispondenza del “passaggio pedonale rialzato” sono diventate laghi.
A Via delle Querce (dove abito) da anni, quando piove e nei pressi dell’entrata della scuola elementare si formano 2 grandi analoghe pozzanghere. L’asfaltatura è stata rifatta pochi anni fa, ma nulla è cambiato.
Allora, perché si creano queste situazioni?
Delle due, l’una: le amministrazioni, anche quelle precedenti che hanno fatto asfaltare le strade, non hanno inserito nei capitolati di appalto l’esigenza – cosa più che normale - di creare le pendenze necessarie a far defluire l’acqua nei tombini, oppure (seconda ragione) queste clausole sono inserite, ma non vi è controllo del rispetto delle clausole del capitolato d’appalto affinché l’appaltatore corregga gli sbagli dopo il termine del lavoro.
I tombini non sono sufficienti ad assorbire le piogge di forte intensità? (quando si costruisce si deve prevedere le punte massime, non la normalità) Allora si aggiungano tombini ed anche li si tenga puliti (capitolato sul contratto di appalto della pulizia).
Ebbene l’unica ragione di queste situazioni (e di tante altre più importanti, vedi deficit dovuto a sbagli madornali di strategia nei rapporti con la Sisas, vedi errori nella progettazione dell’alberatura delle aree verdi, tanto per fare due soli esempi di cui vorrei parlare in futuro) è che la professionalità e la competenza delle amministrazioni e degli addetti è troppo carente. Impera il pressappochismo salvo per ciò che riguarda l’attaccamento al potere da parte di tutti, anche dell’opposizione, come sempre con qualche lodevole eccezione. Questa amministrazione lo ha dimostrato molte volte.
Voi mi direte: cosa possiamo fare noi cittadini?
Per questi anni che ci separano dalle prossime elezioni propongo due cose:
1) "tampinarli” su tutti i loro errori, spiegando ai Rodanesi cosa hanno fatto, cosa fanno e penso continueranno a fare. Questo può avvenire solo attraverso il foglio del Comune, L’InformaRodano, palestra che dovrebbe essere aperta a tutti (ma non lo è), visto che l’opposizione è latitante ed ama più la polemica che la critica costruttiva
2) Iniziare subito a coagulare un gruppo di cittadini, soprattutto giovani – ma non solo - rispetto alle vecchie generazioni come la mia, che abbiano voglia di divenire amministratori, cioè che abbiano voglia di lavorare per i Rodanesi, persone che abbiano idee simili affinché non si trovino a litigare su questioni di principio, o anche su banalità, nel seguito.
Io sono a disposizione per dare un contributo alla ricerca di queste persone per la creazione del team, grazie anche alla mia professione di consulente di organizzazione e direzione.
Vi prego di tenere presente che questo mio appello non è una candidatura alle future elezioni data la mia età avanzata.
Cordiali saluti
Fotografie del 11/09/2006
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