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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 20/08/2016 @ 17:02:22, in C) Commenti e varie, cliccato 647 volte)
BURKINI...UFFAH

Fra ieri e oggi ho letto per lo meno una dozzina di articoli e commenti di eminenti intellettuali, politici e non, su questo argomento; e non parliamo di fotografie, di radio e TV.
Nonostante le mie ricerche non ho sentito nessuno (ma può essere che qualcuno lo abbia detto o pensato come me) che abbia accennato ciò che mi passa ora per la testa. Forse è dovuto al fatto che le persone della mia età sono abituate a guardare più a lungo nel tempo e non come la maggior parte di quelle delle generazioni più giovani alle quali interessa più che altro l'oggi e il domani mattina. Si vive di "scoop" come i giornalisti, e molti sono stupidi, non i giornalisti ma gli scoop.
In questi 3 giorni tanti hanno parteggiato per il "Si" e per il "No" (parlo sempre del burkini non del referendum)! Io francamente capisco le varie ragioni e come al solito ognuno possiede le sue buone argomentazioni. Per esempio capisco le decisioni dei francesi e non posso negare che sono valide e logiche; e a loro si uniscono numerosi italiani ed europei. Ma quelli che ammettono e parteggiano per la libertà di decisione delle donne musulmane, e degli uomini - mariti e padri - che le controllano, non possono non avere ragione di affermare che la proibizione del burkini in spiaggia non rispetta il diritto e la libertà di vestirsi come si vuole.
Poi ci sono altri, la nostra ineffabile Angelina Merkel, che stabilisce che il burkini "frena l'integrazione". Un altro ineffabile Angelino, l'Alfano, dice che la proibizione creerebbe occasioni di vendette da parte dei terroristi; ecc. ecc. Fra i tanti che parteggiano in favore del burkini al mare c'è un imam che ha mostrato alcune fotografie di suore cristiane che fanno il bagno vestite con la loro tunica. A proposito di suore avrete certamente notato che fino a una quindicina di anni fa queste suore avevano tuniche che coprivano completamente il loro corpo e cappelloni grandi come ali; ora i loro vestiti sono diventati quelli di donne normali con gonne che arrivano appena sotto il ginocchio, veli molto ridotti e sembrano tutte infermiere vestite di grigio (salvo mi sembra quelle di clausura).
Le mie considerazioni invece partono da un periodo più lungo, non da molti secoli addietro ma dal tempo delle mie nonne (per i più giovani sarebbero bisnonne o perfino trisavole) cioè dalla fine del XIX secolo quando alcune donne di classe agiata avevano iniziato ad andare al mare (sempre controllate dai loro mariti gelosi (come oggi fanno i musulmani) i quali permettevano che esse mostrassero solo poche parti del loro corpo. Cominciamo dalle larghe cuffie piene di merletti che contenevano l'intera capigliatura, il corpetto con le maniche lunghe e vari tipi di indumenti per le gambe, lunghe vesti o lunghi mutandoni. Ditemi voi se il risultato non è lo stesso del burkini! Le uniche due differenze sono che queste attrezzature non erano scure ma bianche o di colori chiarissimi, e che nel complesso le stoffe leggerissime erano molto abbondanti in maniera tale che il vento o l'acqua non disegnassero le forme del corpo.
Sono passati alcuni anni. Siamo alla moda del primo dopoguerra ove le lunghe gonne si sono molto accorciate fino al ginocchio e le nostre madri (nonne per altri) ballano il charleston, il tango argentino, o anche il vecchio valzer con un abbraccio molto più serrato. Il loro costume da bagno già durante gli anni 30 del secolo scorso è molto ridotto: è di solito un pezzo unico d stoffa semi-elastica che lascia scoperte le gambe (senza però la scosciata) e le braccia ma proteggono tutto il busto dagli occhi indiscreti degli uomini. I copricapo sono diventati cuffie aderenti di gomma solo per chi non vuole bagnarsi i capelli Anche gli uomini indossano costumi da bagno abbastanza simili a quelli dei nuotatori professionisti di oggi.
Saltiamo agli anni 50 e 60 del novecento. I bambini spesso sono nudi, coperti solo per non farli scottare dal sole; le donne usano il "due pezzi", poi si passa rapidamente al bikini che ancor impazza in tutto il mondo occidentale, fino al topless. Per gli uomini (era il mio tempo) è stato inventato lo slip che negli anni 50 era veramente un povero triangolo piccolissimo di stoffa non elastica che si chiudeva solo su un fianco come le scarpe con un laccetto infilato in 2 fori sovrapposti in ogni parte dello slip. In quegli anni eravamo tutti magri, poi siamo ingrassati ed abbiamo dovuto ricorrere a maggiori coperture anche per il fatto estetico delle pance che debordano troppo. Oggi usiamo anche mutandoni lunghi come i bermuda.
Insomma la moda cambia; quindi sono state necessarie alcune generazioni per arrivare alla libertà generale dei costumi da bagno. La maggioranza degli uomini occidentali non sono più gelosi come un secolo fa (salvo le debite eccezioni spesso tragiche del femminicidio, ma questo dipende soprattutto dalla testa). I "vu cumprà"  degli arenili, molti dei quali musulmani, si sono abituati a tutto.
Esaminiamo ora la nuova moda del burkini. In effetti è stato inventato da una stilista già qualche anno fa, però è apparso in numero consistente solo questa estate in Europa perché ormai abbiamo percentuali significative di musulmani nei nostri paesi.
E' un indumento da bagno dove si intravede facilmente il corpo che comunque viene messo in deciso risalto quando la donna esce dal mare o dalla piscina. I loro mariti si stanno abituando a questa nuova situazione perché probabilmente le loro mogli e le loro giovani figlie non vorranno più rinunciare questo nuovo indumento...Primo cambio di moda!
A mio parere il burkini ha un difetto importante: è quasi sempre scuro quindi le donne al sole si fanno delle sudate fuori del comune. Questo ha un notevole impatto negativo quando si bagnano in piscina ed il sudore inquina l'acqua (in mare, a parte l'enorme quantità di liquido, quella salata è disinfettante, infatti si usa per curare gli ascessi). Sarebbe una buona ragione per proibire il burkini in piscina a meno di obbligare le donne in burkini, controllando bene, a una lunga doccia prima di entrare in acqua. Se i colori del burkini diventassero molto chiari fino al bianco, già sarebbe un passo (moda) avanti.
Non vi voglio annoiare con ulteriori considerazioni, ma io ritengo che questa volta il "pensare scoop" sarebbe molto positivo perché la moda per le donne musulmane, salvo le loro nonne anziane come ancora vi sono fra di noi, faranno sì che le mode cambino più rapidamente del previsto. Insomma non proibirei il burkini ma inciterei le nostre stiliste italiane di primordine a creare nuove tendenze con burkini bellissimi (magari con qualche mezzo avambraccio o mezza gamba scoperti, solo per comodità) che diverrebbero costumi da bagno agognati dalle giovani donne musulmane. Vedremmo poi cosa succederebbe nel rapporto fra uomo e donna e sull'integrazione nel mondo occidentale.
A questo punto spero che da domani i media smettano di parlare di burkini....per evitare i miei iniziali sbadigli che già cominciano a venir fuori spontanei a causa della profonda noia.....burkini...uffah...
Spero di essere riuscito a strapparvi qualche sorriso. Buone vacanze a tutti, ovviamente inclusi i/le musulmani/e credenti le cui convinzioni, da convinto non credente, rispetto al 100%.
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Di Gennaro Aprea (del 18/08/2016 @ 18:00:20, in C) Commenti e varie, cliccato 614 volte)
FUORI BINARIO

Non ho l'abitudine di fare promozione a qualsiasi tipo di punto vendita, non l'ho mai fatto durante i 10 anni di questo sito; ma questa volta ho deciso di fare un'eccezione. La ragione principale è che si trova a Rodano dove finora un locale pubblico di questo tipo non aveva mai avuto un'eccellenza.
Si tratta di un piccolo locale il cui nome è nel titolo, che ha iniziato a Natale del 2015. Non è un grande ristorante ma solo un bistrot dove si mangia bene a prezzi ragionevoli, con un servizio positivo e un'offerta di vini soddisfacente. Persino il giorno di Ferragosto è riuscito ad offrire a un centinaio di persone (in parte all'aperto al riparo del sole) due menu fissi di carne e pesce che non facevano una piega (salvo per le lunghe comprensibili attese). Il locale stesso è simpatico e piacevole.
La Chef signora Monica Sartoni Cesari offre un menu con apprezzabile inventiva cucinato all'altezza di locali milanesi ben conosciuti per i loro cuochi. Prima di scrivere questa promozione, l'ho voluto provare più volte personalmente invitando anche amici intenditori. Tutti hanno condiviso il mio punto di vista. Quindi mi permetto di consigliarlo ai miei lettori milanesi e dei dintorni augurandomi che le piccole imperfezioni saranno superate.
Per provarlo andate sul loro sito https://fuoribinariobistrot.wordpress.com/ Vi saranno le necessarie indicazioni per raggiungerlo.
 
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Di Gennaro Aprea (del 09/08/2016 @ 18:05:03, in C) Commenti e varie, cliccato 622 volte)
GREEN OLIMPIC GAMES 2016

Non ho atteso l'ora tarda di venerdì 5 agosto per seguire l'inaugurazione delle Olimpiadi di Rio de Janeiro (città che conosco molto bene per averci vissuto in uno dei migliori periodi della mia vita) perché sapevo che non sarei riuscito a seguirla tutta la notte fino alla fine. Per fortuna RAI 2 la mattina successiva ha ripetuto interamente il lungo spettacolo che è stato straordinario e a mio parere migliore di quello di Londra, nonostante l'inventiva dei suoi organizzatori di 4 anni fa. Tutto ciò si è svolto nel famoso stadio di Maracanà. Un grazie particolare anche ai bravissimi organizzatori italiani!
Ho volutamente atteso qualche giorno dopo quel sabato mattina prima di scrivere questo breve "reminder". Volevo vedere se i tutti media in generale avrebbero continuato a parlare della inaugurazione di queste Olimpiadi. Che hanno avuto una caratteristica speciale: stampa e TV non l'hanno fatto come sarebbe stato necessario: per questo ne "riparlo" io nel mio piccolo, affinché qualche mio affezionato lettore possa ricordarlo meglio e trasferirlo anche ai suoi amici.
Per la prima volta fra tutte queste grandi manifestazioni dello sport dell'era moderna si è parlato dei problemi ambientali. In maniera ottimale. Nell'ambito del racconto della storia del Brasile, quasi metà del tempo dedicato alla grande coreografia della serata di inaugurazione è stata messa in luce (anche con minor uso di energie inquinanti) la necessità della riforestazione a livello mondiale. Tutti sappiamo che essa fa aumentare l'assorbimento dei gas "effetto serra": anidride carbonica, CO2, ed altri altrettanto dannosi, che a loro volta provocano il riscaldamento terrestre con tutte le terribili conseguenze sul clima che conosciamo. Alle quali ahimè ci stiamo abituando come se fossero una cosa normale.
Lo ha fatto il Brasile che è stato campione nella distruzione delle sue foreste equatoriali. I loro ultimi governi hanno capito l'errore e deciso di tornare indietro per ri-forestare, ricostruendo così anche il territorio distrutto e tolto agli aborigeni e alla fauna delle sue foreste.
Dal bambino che trova nel deserto una piantina che cresce durante il cammino e si trasforma in albero che si moltiplica all'infinito, al gioco di luci e di elastici luminosi, alle nuove foreste...ed infine ogni gruppo di atleti di ciascun paese che sfilava guidato da un triciclo pieno di fiori e piante, con alla testa un bambino/a con un piantina in mano. Per non parlare dei semi (veri) che ogni atleta ha depositato in tanti grandi contenitori fatti di specchi i quali alla fine si sono trasformati in alberi.
Tutto ciò è stato molto emozionante e dobbiamo tutti ricordarlo giorno per giorno per abituarci a pensare ed agire sempre più "verde".
Se non avete visto questo spettacolo acquistate il DVD che sicuramente è o sarà disponibile a breve.
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