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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 15/02/2015 @ 17:23:47, in C) Commenti e varie, cliccato 599 volte)
Oggi ho scritto la lettera al Presidente Mattarella che potete leggere qui sotto.
Ho cercato di essere il più garbato possibile, nonostante l'argomento che riguarda i problemi dell'ambiente sia importante. Infatti per altri argomenti altrettanto importanti aveva commentato ampiamente.
Non so se leggerà mai questa lettera e, in caso positivo, riterrà di rispondermi. La cosa principale è che ne tenga conto in qualche prossima occasione. 
 
Caro Presidente,
 
sono uno qualsiasi dei milioni di italiani che martedì 3 febbraio hanno ascoltato il suo discorso ai Parlamentari e ai Rappresentanti dei Consigli Regionali. L’ho riletto successivamente con molta attenzione. 
Non c’è una sola parola o un solo argomento che ella abbia affrontato che sia da criticare o da obiettare. Ha parlato di molte cose e soprattutto della necessità di una piena Democrazia, concludendo che “…sono questi i punti dell'agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni al popolo…”.
In alcuni casi di maggiore rilevanza ha anche approfondito l’argomento.
Ha espresso molte esortazioni a fare ed agire nel pieno rispetto dei principi della Costituzione. Per tutto ciò la ringrazio moltissimo.
 
Ho notato che ella ha richiamato alla fine dei suoi numerosi Significa, un argomento importante: “Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici”, così come raccomandato dall’articolo 9 della Costituzione.
Realizzare l’amore per i tesori ambientali e artistici significa eliminare i gravi danni fatti al pianeta dall’attività dell’uomo con i suoi comportamenti, anche a causa dell’aumento della popolazione e dei consumi sfrenati che hanno provocato a loro volta distruzione di suolo in alto grado.
Non sto a ripeterle tutto ciò di cui si parla da anni circa i problemi ambientali, per esempio l’ultimo rapporto dell’IPCC (2014), lo scioglimento dei ghiacci, l’aumento delle temperature terrestri e i cambiamenti climatici che sicuramente hanno ed avranno un sempre maggiore impatto sulla salute dei popoli se non si provvede attivamente e rapidamente.
Qualche giorno fa anche Papa Francesco ha detto: “…la terra chiede rispetto, dobbiamo custodirla per i nostri figli e nipoti….”e ancora: “…dobbiamo avere cura di noi stessi…”
 
La ragione per cui le scrivo queste note è dovuta al fatto che nel 1955, alla conclusione degli studi universitari, ho iniziato ad occuparmi di fonti di energia ed ho continuato durante l’intera vita lavorativa fino allo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Nel 1970 mi sono imbattuto in un grave problema di inquinamento atmosferico (oggi parzialmente risolto) a causa di un polo chimico nel Comune ove tuttora risiedo.
Sono quindi diventato un ambientalista tuttora attivo negli studi e nell’educazione della gente comune la quale non è al corrente della grave situazione. Negli anni mi sono reso conto, grazie agli studi di migliaia di scienziati indipendenti nel mondo, che l’unica soluzione dei problemi climatici del pianeta è de-carbonizzare completamente le fonti di energia.
Il percorso è pieno di difficoltà per ragioni unicamente economiche e per la pesante influenza che le imprese coinvolte hanno sui politici.
Per fortuna i media hanno iniziato da poco una certa divulgazione generale presso l’opinione pubblica che permetterà di cambiare la situazione in positivo grazie alla presa di coscienza delle persone ed anche al rapido avanzamento innovativo delle tecnologie per le fonti alternative.
 
I politici stanno discutendo a livello mondiale su come e quando diminuire i gas serra e gli inquinanti, ma sono troppo lenti e indecisi. E’ invece urgente che la diminuzione dell’uso delle fonti di energia fossili si realizzi nel più breve tempo possibile. In dicembre si terrà a Parigi il summit di 196 paesi per discutere questo argomento.
Le sarei molto grato, anche a nome di noi studiosi del problema e degli scienziati di tutto il mondo, se ella volesse intervenire direttamente su questi problemi con più ampie esortazioni a fare. Anche perché il nostro Governo non se ne interessa quanto e come dovrebbe.
 
La ringrazio molto per la pazienza che avrà dedicato a questa mia nota e mi auguro di sentirla presto su questo argomento quando lo riterrà opportuno.
 
Con i miei sentimenti di grande ammirazione e gli auguri di un ottimo settennato, la saluto cordialmente.
 
 Gennaro Aprea
                                                                                                                     
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Di Gennaro Aprea (del 07/02/2015 @ 18:46:44, in F) Questa è l'Italia, cliccato 475 volte)
MOSCHEE A MILANO
 
E’ da tempo che si sta discutendo se far costruire 3 moschee a Milano. E finora la decisione non è stata ancora presa perché i politici di maggioranza della Regione (Lega Nord e destra) insieme a quelli di minoranza in Comune (Lega Nord e destra) le rifiutano adducendo che esse diverranno covi di jihadisti dai quali potrebbero partire attentati simili a quelli avvenuti a Parigi.
 
Personalmente ritengo invece che le ultime esperienze abbiano dimostrato che questi assassini non sono legati ad alcun luogo di culto; chiunque di loro potrebbe essere uno o più di questi musulmani.
La pena di morte che qualcuno (ad imitazione di altri imbecilli francesi del Front National che la propugnano per questi jihadisti) vuole ripristinare per loro, è assolutamente inutile perché i fondamentalisti sono, non solo pronti a morire in battaglia con la polizia se li trova, ma addirittura si suicidano o si fanno saltare in aria.
Le loro terribili iniziative nascono da un episodio che li sminuisce, o li offende, o fa loro un torto. Spesso non sono premeditate.
Quanto alle moschee milanesi, ritengo quindi che la decisione politica definitiva di non dare i permessi alla loro costruzione sarebbe oggetto di larga pubblicizzazione sui media e potrebbe essere considerata una provocazione da uno o pochi sconosciuti terroristi; darebbe anche adito ad un grave episodio da parte dei terroristi con morti e feriti
A questo proposito ricordo che qualche anno fa l’allora ministro Calderoli mostrò una vignetta di Maometto; dopo pochi giorni vi fu una manifestazione di protesta al Consolato di Bengasi con diversi morti.
 
Un’ultima considerazione: la mancanza di moschee a Milano fa sì che i musulmani si possano riunire in vecchi capannoni o seminterrati non ufficializzati e simili, siti fra i quali è probabile che vi siano alcuni terroristi più difficilmente controllabili.
 
La mancanza di un luogo di culto per loro e per tutte le persone di religioni diverse dimostrano inoltre la capacità di tolleranza e democrazia dell’Italia.
 
Tutti quelli che non capiscono e non accettano questi semplici principi ci fanno tornare ai tempi delle leggi antisemite del ventennio fascista.
E dimostrano di essere unicamente dei grandi imbecilli.
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Di Gennaro Aprea (del 20/01/2015 @ 19:31:41, in L) Zero-carbonio, cliccato 597 volte)
BASSO PREZZO DEL PETROLIO: QUALI VANTAGGI?
 
In Italia e nel resto del mondo:
 
-          IL PREZZO INTERNAZIONALE DEL PETROLIO HA RAGGIUNTO NUOVI MINIMI: cinque mesi fa era intorno ai 110 dollari al barile; oggi siamo sotto i 50 dollari
 
-          I PREZZI ALLA POMPA DELLA BENZINA E DEL GASOLiO PER AUTOTRAZIONE STANNO DIMINUENDO (tutti siamo felici…)
 
-          I CONSUMI DEI CARBURANTI, OLII LUBRIFICANT, PNEUMATICI (derivati del petrolio) STANNO AUMENTANDO; conseguenze:
 
-          MAGGIOR INQUINAMENTO ATMOSFERICO
 
-          MAGGIORI DANNI PER LA SALUTE
 
 -   POSSIBILE AUMENTO DEL NUMERO DEGLI INCIDENTI (più morti, più feriti,
     più disabili)
Da notare che negli USA  i prezzi alla pompa dei carburanti alla pompa sono già diminuiti di più del 50% ed i consumi stanno salendo vertiginosamente
 
IN CONCLUSIONE, MAGGIORI SPESE DELLO STATO  (che è sempre alla ricerca di soldi)
 
E se lo Stato aumentasse l’imposta ACCISA per diminuire solamente un po’ il prezzo alla pompa con lo scopo di non indurre ad aumenti dei consumi?
 
Il problema della necessaria diminuzione del costo dei trasporti commerciali su gomma potrebbe essere risolto restituendo periodicamente agli imprenditori del settore una parte delle accise che dovranno dimostrare di aver diritto all’utilizzo dei carburanti (come già fanno per dimostrare i loro costi contabili).
 
SECONDA CONCLUSIONE: Lo Stato potrebbe beneficiare di queste maggiori entrate fiscali per coprire varie necessità di entrate monetarie:  per esempio:
 
-          per scuole
-          ristrutturazioni di altri edifici pubblici che comprendono gli investimenti nel risparmio
           energetico
-          diminuzione delle importazioni di petrolio
-          ….e chi più ne ha, più le spende intelligentemente
 
PS - Ho appreso ieri che c'è un vero vantaggio derivante dalla diminuzione dei prezzi del petrolio: la società statale norvegese STATOIL ha deciso di abbandonare il progetto di estrazione di petrolio dall'Oceano Artico perché il suo costo provocherebbe perdite se al di sotto di 80-100 dollari al barile.
    Speriamo che questa  decisione in favore dell'ambiente sia imitata dagli altri paesi che hanno diritti in quella zona delicata per l'equilibrio climatico, cioè Russia, Danimarca, USA, Canada.
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