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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 29/06/2013 @ 19:33:24, in L) Zero-carbonio, cliccato 876 volte)
MOTORINO D’AVVIAMENTO E TURISMO CULTURALE 3
 
Prima di scrivere questa nota, con la quale sottolineo ancora una volta la possibilità di sviluppare un’attività imprenditoriale che ho chiamato nelle mie precedenti note “il motorino d’avviamento” della ripresa economica, ho voluto accertarmi quali fossero le professioni dei nostri parlamentari: deputati e senatori.
Per i deputati vi sono disponibili alcuni dati abbastanza precisi e recenti che riguardano l’attuale legislatura; per i senatori invece vi è solo il numero totale dei laureati che riguarda unicamente (!) la precedente legislatura.
Perché questa premessa? Domenica 23 giugno il nostro Presidente del Consiglio ha rilasciato un’ intervista alla famosa giornalista Lucia Annunziata. Ha parlato molto bene e, con mio grande piacere, ha ribadito la decisione del Governo di concedere il 65% di rimborso a chi (persone fisiche, giuridiche ed enti pubblici) doterà il proprio immobile di attrezzature per il risparmio energetico, cioè “cappotto” esterno od interno per i muri perimetrali, coibentazione del tetto e sostituzione dei vecchi infissi con i nuovi che non lasciano fuoriuscire il calore invernale dai vani riscaldati degli immobili. Enrico Letta ha ribadito: “il 65% è una bella cifra, occorre approfittare di questa occasione!”.
Tutto bene? Non tutto, perché c’è una prima grande mancanza/dimenticanza: dire che il risultato della sostituzione fa sì che le spese per il riscaldamento diminuiscono drasticamente in maniera tale che la spesa del solo 35% del costo di istallazione viene ammortizzata in pochi anni (da 3 a 4 a seconda della situazione) e successivamente resta bassa per sempre soprattutto per l’aumento continuo dei prezzi delle energie, come avviene da anni.
La seconda ancora più grande mancanza non riguarda l’intervista ma la politica economica e finanziaria del Governo per questa iniziativa di politica economica.
Nel periodo di crisi che sopportiamo i proprietari di immobili, privati e pubblici, sono restii a spendere perché mancano letteralmente i soldi, oppure sono prudenti ed attendono tempi migliori. Ebbene i vantaggi della minore spesa dei proprietari di immobili si riversa anche sulle casse dello Stato perché vi sarà una minore spesa per l’importazione delle fonti di energia, carbone, petrolio e gas.
Inoltre se il Governo utilizzasse i miliardi che la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha nei suoi “forzieri”, cioè il risparmio dei cittadini accumulati dalle Poste Italiane, per concedere mutui di breve durata a tasso d’interesse ragionevole e comunque remunerativo, sarebbe facilitato lo sviluppo delle attività di forte coibentazione su milioni di immobili dai quali fuoriesce calore durante l’inverno. E ciò, ripeto fino alla noia, potrebbe dare un mano alla ripresa.
Mi stavo dimenticando un'altra cosa importante: se nelle grandi città e nei numerosi agglomerati metropolitani dove il riscaldamento degli ambienti provoca mediamente il 40-45% delle emissioni di CO2 e di particolati molto dannosi per la salute, si procedesse sistematicamente a queste azioni di risparmio energetico sugli edifici, esse farebbero diminuire drasticamente anche le malattie tipiche invernali (ma perfino i tumori) con  ottimi risultati per i cittadini e per le spese della Sanità dello Stato, nonché per le minori assenze dal lavoro a beneficio delle imprese.
 
Nelle seconda delle recenti note nella stessa Sezione “Zero Carbonio” con lo stesso titolo, ho parlato anche della possibilità di dare una mano ancora più pesante alla ripresa con il turismo culturale. Per farlo diventare operativo sono necessari alti investimenti per ottimizzare l’attrazione ed il ricevimento di turisti (di cui sentiamo le deficienze…Colosseo, Pompei, e altri mille siti) e per una campagna di comunicazione di marketing (leggi pubblicità e promozione) a livello mondiale, spesso fatta mediocremente dalle Regioni.
 
La stessa domenica scorsa ho incontrato un’ottima persona che si occupa di acqua, agricoltura e valorizzazione del territorio. Abbiamo parlato, fra l’altro di questo argomento e mi ha espresso un suo pensiero sulla nostra incapacità di valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale; la sua soluzione sarebbe quella di dare con gara d’appalto la valorizzazione di questo patrimonio a imprenditori stranieri, per lo più americani. Esempio: il Colosseo sarebbe affidato ad un’impresa che lo conserva, ne cura la manutenzione, lo valorizza, assume personale specializzato italiano per il mantenimento e per il lavoro di guide colte ed esperte; paga allo Stato ogni anno alcuni miliardi per 15-20 anni e fa pagare i visitatori un giusto biglietto di entrata all’americana, cioè decisamente  più elevato dei miseri prezzi finora fatti pagare da noi in Italia. Utopia? Forse no, se ci pensiamo bene.
 
Lo Stato in questo campo deve diventare Imprenditore  con la “I” maiuscola, (beninteso non creando carrozzoni all’italiana) dato che la maggior parte dei nostri sono mediocri e non sanno fare altro che chiedere aiuti allo Stato per sopravvivere (leggi i piagnistei del Presidente della Confindustria Squinzi). Vi sono delle ottime eccezioni ma, aimè, sono troppo poche.
 
Però il nostro Esecutivo e la maggior parte dei nostri parlamentari sa poco o niente dell’importanza di queste politiche/strategie economiche. Ecco perché ho cercato le statistiche sulle professioni dei nostri parlamentari.
I deputati laureati sono 420 su 630 suddivisi come segue:
- Giurisprudenza (avvocati, ecc.)                              152
- Scienze politiche                                                      53
- Economia                                                                 45
- Medicina                                                                  37
- Lettere                                                                     26
- ingegneri                                                              (?)
- vi sono anche alcuni imprenditori che non hanno avuto successo e si sono dati alla
   politica per salvarsi, in alcuni casi costruendo anche imbrogli di tutti i generi.
 
Da notare:
-          Enrico Letta è laureato in Scienze politiche, indirizzo politiche internazionali ed ha un Master in diritto delle politiche europee
-          La maggioranza dei laureati in Economia sono professori universitari o di medie superiori, cioè teorici, oppure sono commercialisti, cioè si occupano di amministrazione.
 
Conclusione: pochi sanno di marketing che è la base del successo di qualsiasi vendita di prodotto o servizio, conoscenza necessaria in numerosi casi come questi.
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Di Gennaro Aprea (del 25/06/2013 @ 19:40:01, in F) Questa è l'Italia, cliccato 634 volte)
E ADESSO, POVER’ UOMO?
 
Mi è venuto spontaneo il titolo del famoso libro di Hans Fallada che ha avuto sempre molto successo in 81 anni dalla sua prima edizione con film e sceneggiati TV.
Avrete certamente capito a chi mi riferisco, però ero incerto, io povero blogger, se intervenire di fronte all’enorme quantità di articoli e commenti sui media italiani e stranieri di importanti editorialisti di alto rango.
Poi, ascoltando alcune (fuori)uscite, non ulteriormente commentate dai media, di certi personaggi che aprono bocca e le danno fiato senza pensare e dimostrando la loro scarsa cultura in fatto di legislazione e di Costituzione, non ho potuto frenarmi.
1)     Santanchè: riporto una delle frasi sentite e forse le parole non sono esattamente le stesse ma il senso è proprio questo. “….Questa sentenza ha screditato l’Italia e gli italiani…”. Cara (si fa per dire) Daniela, dissento fermamente, anzi, la situazione è esattamente il contrario del tuo pensiero. L’Italia e gli italiani, grazie a questa sentenza, stanno riacquistando una certa credibilità e stima da parte dei cittadini e dei politici di molti paesi europei e non, i quali non si spiegavano come mai gli italiani potessero per tanto tempo dare fiducia ad un uomo come Berlusconi, da loro giudicato “non adatto” a fare il Primo Ministro. Alla sentenza si aggiungono le dimissioni (tardive) di un ministro dell’attuale governo Letta, cosa rarissima prima della Signora Idem (solo Scajola per la faccenda dell’appartamento romano pagato da Anemone e poi assolto, ed il Ministro degli Esteri del Governo Monti per dissensi sull’affare “marò”). Anche per questo all’estero si comincia a pensare che qualcosa stia cambiando nel senso di un’Italia verso la “normalità”.
2)     Berlusconi: ha appena riproposto come priorità assoluta la riforma della giustizia, suo pallino fisso. Ha detto, “la riforma della giustizia è un’emergenza!”, come se la ripresa dell’economia ed il lavoro debbano passare da un giorno all’altro in secondo piano e non siano più un’emergenza. Caro (sempre si fa per dire) Silvio: domanda, se non fossi stato condannato la riforma della giustizia sarebbe diventata così urgente?
3)     Sandro Bondi e Gelmini: “Questi magistrati avvelenano i pozzi; così salta il clima di pacificazione”. Bene ha fatto la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini affermando che “le sentenze non si discutono”. Cari (ancora di fa per dire) Mariastella e Sandro, vi rendete conto che la Magistratura è un’istituzione che per fortuna la nostra Costituzione ha resa indipendente dalla “politica”? Se il vostro Silvio fosse stato ritenuto incolpevole, avreste voi avreste espresso queste idee che hanno tutta l’aria di un ricatto? Ammesso pure che vi siano dei giudici politicizzati al punto di attaccare un imputato che rimarrà solo imputato e non colpevole fino al terzo grado di giudizio, non potete pensare ragionevolmente che i giudici del secondo ed eventualmente del terzo grado non siano tutti politicizzati? Abbiate pazienza ed attendete; poi trarrete le ragionevoli conseguenze. Ci vediamo e sentiamo alla fine! …oppure continuerete sostenere l’imputato incolpevole Berlusconi fino alla fine dei vostri giorni, se al terzo grado sarà ritenuto decisamente colpevole?
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Di Gennaro Aprea (del 08/06/2013 @ 18:57:16, in L) Zero-carbonio, cliccato 570 volte)
ANCORA SUI MOTORINI DI AVVIAMENTO, PICCOLI ED ANCHE PIU’ GRANDI
 
Non so se dipenda dai media o da un mancanza di buona comunicazione ai cittadini da parte del Governo, ma apprendiamo ogni giorno notizie di azioni e proposte dell’esecutivo su:
-  modifica delle istituzioni e della seconda parte della costituzione, con i 35 esperti, ecc.
-  quali possano essere le soluzioni (finanziarie) per aiutare le imprese a diminuire il
   costo del lavoro se assumono, specialmente i giovani
- ecc.
I media sono anche pieni di:
-  litigi fra partiti
- dentro i partiti
- improperi dei giovani industriali per l’alta imposizione fiscale (70%!), ribaditi dal
  Presidente di Confindustria Squinzi che “proprio non ne può più”
- timori di rivoluzioni
-  ecc.
E molti di noi criticano queste eccesso di attività meno urgenti, salvo una degna legge elettorale.
 
Invece di “ripresa” e “crescita” dell’economia e delle relative azioni necessarie a realizzale non se ne parla più da tempo:  a mio parere le facilitazioni per le assunzioni di nuovi lavoratori-giovani non possono obbligare le imprese a queste assunzioni se non c’è un loro mercato in aumento.
 
Eppure qualche settimana fa il Governo aveva deciso di mantenere il 50% di rimborso per le ristrutturazioni degli edifici fino al 31 dicembre 2013 ed ha aumentato il rimborso dal 55% al 65% per ogni modifica agli edifici che abbia lo scopo di risparmio energetico fino alla fine del 2014.
Da buon ambientalista ribadisco che lavorare per migliorare l’ambiente crea posti di lavoro (vedi anche l’articolo precedente).
E non posso che sottolineare quanto questi programmi significhino creare un mercato per le imprese dei settori coinvolti per realizzare queste opere: Non so se le proposte siano già diventate legge o decreti da approvare in Parlamento, però è importante e obbligatorio battere e ribattere quanto qualsiasi azione nel campo dell’ambiente crei, non solo lavoro, ma risparmi energetici per lo Stato (a che punto siamo con la “spending review cioè quanto lo Stato abbia diminuito le sue spese, leggi sprechi?).
 
Ribadire fino alla noia con una comunicazione intelligente che ristrutturare e coibentare gli edifici significa che chi paga le opere, specialmente finalizzate al risparmio energetico (ripeto: rimborso del 65% che non è poco) è una misura che comporta la diminuzione del tempo di ammortamento della spesa per le tutti (privati e pubblici) e la conseguente una diminuzione concreta del costo annuale per il riscaldamento e raffrescamento estivo.
 
Oggi i media hanno raccontato anche del “pianto” degli albergatori e simili che prevedono la forte diminuzione delle vacanze estive degli italiani e consigliano di farle in giugno e luglio quando i prezzi sono più bassi. Perché non abbassarli globalmente visto che negli ultimi 10-15 anni i prezzi delle camere d’albergo sono saliti a cifre assurde rispetto ad tutti gli altri paesi destinatari di vacanze?
Ma la cosa più importante è la mancanza della politica italiana di valorizzare il nostro Paese come invece fanno ancora altri paesi per attirare turisti stranieri non solo al mare ma per il patrimonio naturale ed artistico che possediamo, cioè per la cultura che gli appassionati godono 12 mesi l’anno, non solo d’estate. Eppure tutti ripetono che l’Italia è il paese più ricco di queste bellezze mal trattate, male o non valorizzate come dovrebbero essere.
Se gli italiani hanno meno redditi per le loro vacanze per quest’anno – e temo anche per il prossimo/i – spendere per campagne di attrazione turistica valorizzando e rendendo attraenti le migliaia di siti godibili dai turisti stranieri, significa mettere in moto un altro “motore di’avviamento” per la crescita e la ripresa, e ripagarsi le spese.
Cosa si potrebbe fare per mettere qualche “forcone al culo” ai responsabili del nostro Governo per smuoverli da questi atteggiamenti di azioni politiche molto meno urgenti e prioritarie?
Sono disposto a fare folla davanti a Palazzo Chigi e alle “scatole” non vuote ma piene di cervelli di piccola dimensione di numerosi rappresentanti del popolo italiano eletti a febbraio, alcuni dei quali hanno ottenuto anche responsabilità più o meno importanti (di piccoli cervelli ne esistono anche fuori dalle “scatole”).
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