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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 06/06/2011 @ 18:31:02, in M) Satira e Umorismo, cliccato 711 volte)
L.M.A.A.
 
Ieri sera, domenica 5 giugno, ho seguito la trasmissione di “Pronto Elisir” del Professor Mirabella; molto interessante, come sempre. Però mi hanno impressionato le parole dell’ultimo medico – di cui non ricordo il nome - che ha parlato con profonda competenza delle possibilità di sviluppo e di contagio di questo batterio escherichia coli di tipo “modificato” che ha causato quasi 2000 malati gravi e 19 morti finora (e speriamo che si fermino qui) nonché un’enorme paura che si è sviluppata in tutta Europa, compresa l’Italia, dove però i politici ci assicurano che non ci sono pericoli.
Credo che ormai tutti abbiano appreso che il batterio vive e prolifica nell’ultima parte dell’intestino di noi umani e di tutti gli animali a sangue caldo, ma questi ultimi non si ammalano come noi: sono solo portatori sani, salvo che le loro feci possono facilitare la trasmissione del batterio via letame o altre vie simili.
Una delle cose più impressionanti che ha affermato l’esperto clinico è che questa terribile patologia si può trasmettere (oltre a tutte le possibilità su alimenti infetti che ingeriamo) da uomo a uomo, da uomo a donna, da donna a uomo e da donna a donna sempre per ingestione.
Il pensiero è corso veloce per associazione di idee verso cose un po’ sporcaccione delle quali non parlo generalmente; ma quando ce vò, ce vò! Perciò mi è venuta in mente la sigla che leggete sul titolo. È la sigla di una breve frase che molti tedeschi e austriaci usano per ingiuriare l’interlocutore con il quale hanno in corso un litigio, che corrisponde al nostro uso di “mandare a quel paese” il nostro interlocutore italiano con il dito medio alzato.
La frasetta intera è: “leck mir am Arsch”. Non vi do la traduzione perché altamente “sporcacciona” e lascio alla vostra fantasia o curiosità di sfogliare eventualmente un dizionario o chiedere ad un amico/a che conosce la lingua il preciso significato, se già non l’avete capito immediatamente come credo.
Certo, l’ingestione può avvenire durante un incontro sessuale un po’ fuori del normale, ma anche se non ci si lava bene l’orifizio anale e si va in piscina dove altri umani stanno nuotando i quali inavvertitamente possono ingoiare un po’ d’acqua.
È per questo che io propongo che nei paesi ove non c’è la nostra sana abitudine di lavarsi bene sul bidet, si instauri una modifica delle camere da bagno con l’istallazione dei bidet che in quei paesi quasi nessuno conosce, ad esclusione della Francia ove in alcuni alberghi è ancora disponibile solo per le cosiddette operazioni “dopo lavoro”. Figuratevi che i militari inglesi e americani, quando arrivarono in Italia nel 1944 sbarcando in Sicilia e risalendo tutto lo stivale verso il Nord, dissero, entrando per la prima volta nelle nostre camere da bagno con bidet: “ma come amano i bambini questi italiani! gli hanno preparato il bagnetto speciale per loro…”.
Molti di loro ci hanno sempre considerato gente arretrata e sporca, pizza e canzoni, ecc., ma io che li conosco bene per essere vissuto nei loro paesi, vi posso assicurare che molti di loro sono sporchi non solo per queste cose.
Ma in fondo, pensateci bene e figuratevi che enorme opportunità di sviluppo dell’industria ceramica italiana dei sanitari vi sarebbe per i prossimi anni!
E chiudo con una raccomandazione a tutti quelli che non si lavano bene dopo le loro operazioni (di solito) mattiniere e a quegli uomini (molti italiani) che non si lavano le mani nelle toilette dei ristoranti e delle stazioni di servizio, dopo aver fatto pipì…..senza però sprecare acqua!
 
PS - aggiungo questo trafiletto letto su La Repubblica oggi 9 giugno: "Batterio killer. il peggio è passato, ma in Germania è caos sull'origine", cioè non capiscono da dove venga. Alla fine dell'articolo si dice che "scienziati tedeschi hanno trovato tracce del batterio nei resti di un cetriolo in una casa di una famiglia contagiata". Forse qualcuno della famiglia non si era lavato bene le mani dopo essere stato sul "trono" prima di preparare l'insalata di cetrioli? Allora le mie ipotesi hanno qualche fondamento?
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Di Gennaro Aprea (del 24/05/2011 @ 18:10:04, in M) Satira e Umorismo, cliccato 727 volte)
LEI NON SA CHI SONO IO !
 
Non ho scritto io questo articolo perché l’ho trovato sull’Espresso n. 7 di quest’anno nella rubrica “Salute” a pagina 158. L’Autore è Michele Tansella, Professore di psichiatria all’Università di Verona e Direttore del Centro OMS di Ricerca sulla Salute Mentale.
Il perché della decisione di “appropriarmi” di questo testo, ve lo spiegherò alla fine. Ed ecco l’articolo.
“Lei non sa chi sono io”
Hubris è un termine greco non facilmente traducibile, che significa arroganza, orgoglio, tracotanza, presunzione. Nelle tragedie greche indica il peccato commesso dall’uomo che non sa riconoscere i suoi limiti e si sente uguale o superiore agli Dei, ignora temerariamente le loro leggi e alla fine viene punito il suo orgoglio.
Lo stesso termine è stato poi utilizzato in contesti diversi a indicare sovrastima delle proprie capacità, sentimenti di onnipotenza, atteggiamenti narcisistici, specie da parte delle persone che sono in posizione di potere.
Lord David Owen, medico e politico inglese, ha pubblicato un volume e alcuni lavori scientifici, uno dei quali uscito recentemente sulla rivista scientifica “Brain”, nei quali descrive la “sindrome hubris”.
Questa sindrome, caratterizzata da comportamenti arroganti e ispirati a presunzione che si accompagnano a preoccupazione maniacale per la propria immagine, sarebbe affine a tre disturbi di personalità: quello narcisistico, quello antisociale e quello istrionico, inclusi nella classificazione americana dei disturbi mentali (il DSM IV). E si svilupperebbe gestendo il potere, specie se ciò succede a lungo. Essa rappresenta dunque una specie di “intossicazione da potere”, e può affievolirsi e persino scomparire quando la persona lo perde.
Per poter parlare di sindrome hubris, secondo Lord Owen, devono essere presenti almeno 4 sintomi di una serie di 14, come ad esempio: “Predisposizione a compiere azioni che mettano se stessi in buona luce; esagerata preoccupazione per la propria immagine e il proprio aspetto; modo messianico per parlare di ciò che si sta facendo e tendenza all’esaltazione nei discorsi e nel modo di fare; tendenza a parlare di sé in terza persona, fiducia eccessiva nei propri giudizi, con scarsa considerazione per i consigli e le critiche degli altri; una fiducia eccessiva in sé stessi e nelle proprie opinioni”.
Se il principale fattore di rischio è il potere, fattori protettivi sono l’umiltà, il senso dell’humour, l’autocritica e l’autocontrollo, la disponibilità ad ascoltare i suggerimenti di persone vicine che non hanno paura di manifestare le loro critiche. La patogenesi di questa sindrome, secondo Lord Owen, comprende un set di fattori predisponenti geneticamente determinati, che interagiscono con fattori ambientali. La sua neurobiologia sarebbe legata ai sistemi dopaminergici, noradrenergici e serotoninergici nel cervello. Non esistono cure mediche per questa sindrome, ma è possibile una riabilitazione che rinforzi l’effetto dei fattori protettivi.
Michele Tansella
Io sono certo che il Professor Tansella e Lord Owen non si siano volutamente riferire a qualcuno di nostra conoscenza, ma è possibile che la Signora Veronica abbia parlato con Il nostro professore di Verona prima di affermare in una famosa lettera che suo marito era malato. Quanto alle “persone vicine” che “non hanno paura” e che dovrebbero farsi ascoltare per i suggerimenti e critiche, lasciamoli perdere: li conosciamo tutti: sono dei leccapiedi e baciapile. Loro sanno bene chi è! E che non sopporta critiche satiriche e non, da quelli che non gli sono vicini.
 
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Di Gennaro Aprea (del 19/05/2011 @ 16:41:33, in L) Zero-carbonio, cliccato 685 volte)
CONSUMATORI E RISPARMIO ENERGETICO
(ancora una delusione!)
 
Qualche giorno fa ho ricevuto, come sempre, un invito dalla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura, Artigianato di Milano per un convegno il cui titolo è lo stesso di questo articolo.
La cosa mi è sembrata molto interessante e non me la sono lasciata scappare, quindi ieri mattina mi sono alzato presto per essere alle 9 in centro Milano.
I relatori erano 8 ed i loro titoli e posizioni rendevano l’incontro ancora più attraente: senza dubbio la CCIAA raduna sempre validi esperti.
E così è stato, hanno parlato due consiglieri della Camera, molto bravi a puntualizzare alcuni “difetti” di leggi e regolamenti, la responsabile del Servizio Territorio e Ambiente della CCIAA, una ottima dirigente dell’Adiconsum che ha elencato tutto ciò che di buono ha fatto la sua associazione dei consumatori specialmente - ma non solo – nelle scuole elementari, la responsabile del progetto CENED Edilizia Sostenibile sulla Certificazione energetica degli edifici, il Vice Direttore Nazionale di Legambiente, il rappresentante dell’Assimpredil-ANCE ed infine il Presidente dell’Assopetroli per la Lombardia che ha descritto il “Contratto servizio energia”, utilissimo per ottenere un ottimo riscaldamento degli ambienti e dell’acqua sanitaria spendendo di meno. Da notare: non si parlava di risparmio e utilità per le imprese, ma di condomini, di bambini che devono imparare e trasmettere ai genitori l’importanza del risparmio energetico e della diminuzione dell'inquinamento atmosferico, ecc.; insomma di famiglie.
Perché vi ho fatto questo lungo elenco? perché risulta evidente che quegli argomenti siano di interesse generale, cioè di tutti i cittadini.
Ed ecco spiegato il sottotitolo. Non ci crederete, ma gli ascoltatori erano 22 (dico ventidue) ai quali si aggiungevano qualche volta un paio di relatori che si mettevano ad ascoltare i colleghi dalla platea[1]..
Insomma un convegno indirizzato proprio ai consumatori, cioè a noi cittadini, ha richiamato solo poche persone fra i quali vi erano un paio di giornalisti. Per altri impegni ed il ritardo sulla tabella di marcia – come al solito in Italia – ho dovuto lasciare alla fine senza assistere al “dibattito e conclusioni”. Mi sarebbe piaciuto sentire se le domande provenivano da “consumatori” o altri esperti (come penso fossero), ai quali piace parlarsi addosso.
Perché succede tutto questo?
La prima ragione è che la gente non è ben informata e la comunicazione della CCIAA è troppo limitata; la seconda è che la confusione su questi argomenti è talmente alta nell’uomo della strada, che ha deciso di non informarsi più ed ha messo da parte questi temi che invece sono importanti per lui stesso.
Quindi a convegni di questo genere dovrebbero partecipare centinaia se non migliaia di consumatori.


[1] Vedi anche “Verde in città” del 25 marzo 2011 nella stessa Sezione “Zero Carbonio”
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