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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 11/10/2010 @ 17:40:52, in A) Aziende, innovazione, produttività, costi, ecc., cliccato 975 volte)
GRANDI STAZIONI DEL GRUPPO FERROVIE DELLO STATO
 
Qualche giorno fa la mia anziana sorella residente in Francia mi avvisa che ci farà una visita. Le rispondo che è benvenuta. Mercoledì della scorsa settimana mi telefona dandomi l’orario di arrivo del treno da Parigi, sabato mattina 9 ottobre alle ore 5.38, alla Stazione Centrale di Milano, fra le più grandi con Roma e Torino, e recentemente rinnovata in buona parte.
Arrivo velocemente alla stazione perché il traffico è inesistente a quell’ora. Salgo alla ”Galleria” prospiciente i marciapiedi dei binari e guardo i grandi tabelloni elettronici dei treni in arrivo e poi quelli più piccoli ad altezza d’uomo: nessun treno arriva da Parigi alle 5.38. Cerco qualcuno che mi possa illuminare ed un gentile ferroviere mi dice di guardare anche i tabelloni cartacei. Li cerco (ce ne sono pochi) ma la situazione non cambia: nessun treno arriva da Parigi a quell’ora…..e nemmeno in ore vicine.
Cerco l’ufficio informazioni (hanno cambiato il posto ed il nome rispetto a prima della ristrutturazione: ora si chiama Assistenza clienti e disabili) ma l’orario di apertura è alle 7.00
Non so cosa fare; nel frattempo la stazione si sta riempiendo di folla.
Provo a girare un po’ fra gli inizi dei 23 marciapiedi sperando di vedere mia sorella o qualcuno che arrivi da Parigi ma non ho alcun risultato. Guardo l’orologio: sono le 6.10.
Mi rassegno ad attendere l’apertura dell’Assistenza Clienti e mi siedo a leggere dopo aver preso un caffè
Alle 7 sono il primo ad entrare; c’è una gentile signora alla quale chiedo del treno previsto. Non mi fa’ finire di parlare: “È il treno delle 5.38; è arrivato al binario 7 con 14 minuti di ritardo” Racconto tutto ed il commento è: “È un’anomalia”.
Altro che un’anomalia, le dico: “Questo è uno scandalo” e scappo in cerca di mia sorella, quasi 82nne con difficoltà a camminare e nel complesso più anziana della sua età. Dopo 10 minuti la vedo e mi scuso…….mi ha aspettato per un’ora e un quarto al freddo del mattino milanese di autunno.
Commenti? Viva le efficienti Ferrovie dello Stato.
Ho poi scoperto che la mancanza di informazioni deriva dal fatto che quel treno è in concorrenza con Trenitalia per costo dei biglietti più basso. Quindi nessuno deve sapere che esiste. Anche questa è l’Italia, viva l’Italia!
 
Di Gennaro Aprea (del 10/12/2010 @ 18:55:10, in A) Aziende, innovazione, produttività, costi, ecc., cliccato 758 volte)
QUESTA È L’ITALIA, OPPURE NO?
 
La settimana scorsa abbiamo trascorso qualche giorno in Inghilterra con l’intenzione di fare una visita a dei vecchi amici italiani che ci vivono da molti anni e inglesi che ci sono nati. I “britannici” hanno le loro case a circa un’ora e un quarto di treno da Londra, una coppia al sud vicino Brighton e la seconda nel Kent, una delle più belle zone dell’Inghilterra meridionale.
Eravamo contenti di rivederli dopo tanto tempo, invece siamo stati “forzati” come dei carcerati a restare nella magnifica capitale. Perché? Vi chiederete?
Dopo 25 anni dall’ultima volta, sono caduti dal cielo in Novembre[1] . 20-25 cm di neve (fuori Londra) ed ha fatto un gran freddo. E ‘mbè? Direte voi.
La ragione è che il 90% dei treni non ha funzionato; nei giorni in cui lo spessore era di non più di 10 cm un percorso normale di 1 ora è durato fino a 4 ore.
Molte strade e autostrade erano bloccate perché i veicoli erano sprovvisti di catene ed i grossi camion si erano messi di traverso.
Insomma gran parte dell’Inghilterra era ferma, cioè in uno sconquasso immane se pensiamo ai milioni di lavoratori “commuter”, cioè quelli che fanno avanti e indietro tutti i giorni dalla loro abitazione in campagna al posto di lavoro nelle grandi città, con percorsi fino a un’ora e mezzo di tragitto.
Come mai può succedere un tale sconquasso in un paese all’avanguardia su tutti i fronti rispetto a molti altri stati europei? La ragione è semplice, direi banale.
La maggior parte delle ferrovie britanniche del Sud sono elettriche ma i treni non prendono l’energia da un cavo aereo con un pantografo, come noi siamo abituati a vedere. Hanno solo la terza rotaia a fianco delle rotaie dove girano le ruote (come quella di alcune metropolitane); su questa terza rotaia scorrono dei pattini che creano il contatto elettrico e forniscono l’energia per i motori[2]..
Così la neve ha coperto la terza rotaia e si è creato un cattivo contatto, oppure addirittura nessun contatto.
I miei amici inglesi e italiani ci hanno detto che dal momento in cui la Tatcher ha privatizzato tutte le ferrovie, le varie società operanti non hanno fatto più alcun investimento per migliorare l’efficienza e ogni volta che nevica un po’ più di 10 cm, gli inglesi non viaggiano più con il treno.
Si dice che l’efficienza di un servizio debba coprire anche le punte delle situazioni anomale, ma qui, anzi là, se ne fregano e pensano solo alle situazioni normali, così i profitti sono maggiori. Sarà vero? Tutto da studiare a fondo.
Allora, questa è l’Italia? No, questa volta è proprio la “perfida Albione” che fa’ cilecca.
Ci possiamo consolare? Io direi comunque di no: ne abbiamo tante di imprese che fanno di peggio!


[1] Ogni inverno cade pochissima neve a fine gennaio-inizio febbraio
[2] È una delle ragioni per cui non vi sono treni velocissimi nel Regno Unito
 
Di Gennaro Aprea (del 28/01/2011 @ 16:51:19, in A) Aziende, innovazione, produttività, costi, ecc., cliccato 920 volte)
ATTENZIONE AL CAMBIO DI FORNITORE !
 
Oggi ho ricevuto una “Lettera al Direttore” che vi trascrivo e che l’autore mi ha inviato perché ha pensato che io la potessi considerare interessante. È in effetti significativa e sintomatica di come alcune importanti aziende quotate in Borsa e che distribuiscono utili, le quali dovrebbero essere esempi di organizzazione, possono essere assolutamente criticabili, non per un errore, ma per sbagli e assurdi comportamenti che si ripetono in questo caso dal 2006 ad oggi.
Ed ecco la lettera:
 
“28 gennaio 2011
 
Spett.le
Sportello per il Consumatore dell’Autorità per l’Energia
c/o Acquirente Unico SpA
Via Guidubaldo del Monte 72
00197 Roma
 
RAPPORTI CON ENEL ENERGIA – Settore Gas
Rif. SPCEN 522891504 – Prot. SPCEN / P20110001717 del 19/1/2011
 
All’attenzione del Responsabile Paolo Vigevano
 
Mi riferisco alla vostra in data 18 gennaio u.s. e vi ringrazio della cortesia e per l’attenzione verso il mio caso che purtroppo sembra ancora non essere risolto.
Sarò sicuramente sfortunato, ma il comportamento di Enel (Gas) nei miei confronti (immagino che succeda anche ad altri) denota una mancanza di organizzazione aziendale, di miopia e di elasticità mentale; questa è la conclusione alla quale sono arrivato dopo più di 5 anni di rapporti con questa società.
L’ultimo riguarda la mia autolettura del contatore richiesta dal fornitore fra il 21 ed il 31 gennaio c.a.  L’ultima fattura Enel “stimava”, come ha fatto per numerose volte nel passato, consumi molto superiori a quelli reali che io regolarmente comunicavo a mezzo autolettura.
Dunque, il giorno 25 di questo mese ho comunicato (dopo 5 tentativi andati a vuoto di contattare il numero verde) l’autolettura di 27904 mc. mentre la loro fattura evidenziava un importo di € 202,60 corrispondente a consumi stimati:
-          al 30/9/10 mc. 28350
-          al 30/11/10  mc. 28606
Come si può facilmente immaginare, i loro calcoli stimati sono la conseguenza di precedenti stime errate.
Ma la cosa che più dà più fastidio è che, quando fornisco per telefono la cifra del consumo, il “disco” mi risponde che è errata, cioè la rifiuta per tre volte e alla fine mi avvisa che provvederanno a controllare. In altre parole chi ha organizzato il “servizio” (?) di autolettura con comunicazione telefonica, ha fatto sì che non accetti le comunicazioni del cliente, quindi in pratica lo considera un bugiardo. Il risultato è che i controlli sono lenti (una volta anche per circa 18 mesi) e non ricevo fatture oppure fatture di importi ridicoli seguite da una fattura di alto ammontare che una volta è stato di € 3.361.
Questi controlli e le relative conseguenze hanno fatto sì che dal 2006 ad oggi sono stato costretto a inviare una ventina di raccomandate A.R. e di rivolgermi poi a voi per cercare di risolvere i disguidi.
Da una semplice occhiata alla tabella sottostante che evidenzia i miei pagamenti, si può dedurre quanto affermo.
 
       Anni
 Pagamenti in €
 Totale annuo
Numero di fatture/anno
                        Note
      2003
     2266
         5
Fornitore Italgas – ENI - fatture mediamente uniformi considerando estate/inverno 
      2004
     2023
         4
    “              “            “        “        “
      2005
     2087
         5
    “              “            “         “        “
      2006
     1444                   
         3
Cambio di fornitore da ENI a Enel Energia; conguaglio per il passaggio: ultima fatt. dicembre di 145,67 €
      2007
       193
         4
importi molto bassi in ogni fattura
      2008
     3411
         2              
Di cui la seconda di 3361 €
      2009
     2591
         4
Di cui una di 1561 €
      2010
         83                
         1
!!!
      2011
     3574
         4              
3 di queste fatture ricevute a fine 2010 con pagamenti dilazionati in genn-marzo-maggio di cui una di 2908 €, la quarta pagabile a luglio. Ritengo che ne arriveranno altre
 
Se questa è organizzazione.….
 
Come si può notare, al tempo di Italgas (ENI) le fatture erano distribuite regolarmente e mediamente adeguate ai consumi.
 
A settembre 2007 ho istallato:
-         una nuova caldaia a condensazione che consuma circa il 20% in meno della vecchia istallata nel 1982
-         nuovi pannelli solari per l’ACS, molto più efficienti dei vecchi istallati nel 1982
-         un nuovo piano cottura elettrico a induzione che ha sostituito quello a gas (il forno era già elettrico)
In definitiva consumo molto meno gas rispetto agli anni precedenti alle nuove istallazioni;
in particolare da aprile a settembre. Questo fatto è stato più volte comunicato ad Enel Energia.
Sembra che Enel Energia non abbia calcolato oppure non sia in grado di capire che vi sono dei consumatori anomali come me, quindi il loro sistema informatico non considera queste anomalie e stima i consumi sulla base del consumatore medio; di conseguenza le risposte (anomale) del disco del numero verde rifiutano letture diverse da quanto previsto dal loro sistema.
 
Attendo le prossime fatture di Enel Energia settore gas e vedrò se questa volta la cosa si potrà raddrizzare.
 
Comunque mi sono premurato di darvi tutti questi dettagli perché ritengo che il fornitore di energia gas naturale non sia all’altezza della situazione, anche se molti consumatori non protestano. Quindi sarebbe utile se voi poteste intervenire nei confronti della società al fine di invitarli a migliorare i loro servizi.
 
Vi ringrazio per la vostra attenzione ed invio i miei migliori saluti.”
 
Non è la prima volta che sento amici, parenti e conoscenti che hanno cambiato fornitore di servizi come il gas, l’energia elettrica, telefonia mobile, telefonia fissa, banda larga, ecc.
Indistintamente quasi tutti si sono lamentati per aver preso questa decisione e si sono ritrovati peggio di prima (chi è totalmente soddisfatto di questi servizi?).
Conclusione: fate molta attenzione perché queste aziende riescono a circuirvi con le ,loro offerte di prezzi migliori e opportunità meravigliose….e rischiate di pentirvene in molti casi.
 
PS – volete sapere chi è l’autore di questa lettera alla Sportello del Consumatore ? Non l’avete indovinato?...sono io stesso.
Se non vi siete annoiati per la lunghezza, spero che vi abbia strappato qualche risata e forse sarete anche increduli ché possano succedere queste cose nel 2011.
 
 
 
 
 
 
 
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