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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 10/04/2009 @ 17:51:16, in C) Commenti e varie, cliccato 637 volte)
IL TERREMOTO
 
Di fronte a quanto è successo in Abruzzo, non ci sono parole. Tutte quelle che sono state dette dagli altri (molte da biasimare) bastano ed avanzano. Quindi non dico niente: il resto dello spazio è volutamente bianco, come se fosse un minuto di silenzio per i morti e di solidarietà verso chi ha sofferto e soffre ancora.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Di Gennaro Aprea (del 19/04/2009 @ 12:01:51, in C) Commenti e varie, cliccato 710 volte)
ANCORA SUL TERREMOTO E LE RAGIONI DEL DISASTRO
C’è qualcosa in più oltre le costruzioni mal fatte?
 
Ho ricevuto da una ormai frequente collaboratrice del sito, una notizia che non avevo ancora mai sentito o letto sui media, TV radio e stampa.
Si tratta di un accorato appello di un geologo il quale lamenta che la sua categoria professionale non sia ascoltata quando si tratta di programmare e progettare costruzioni in aree sismiche.
Fra l’altro dice:
“Si parla di case (mal costruite) ma non di suolo, di terremoto come energia, senza la quale non sapremmo nulla sul pianeta….Prendiamo iniziative serie…gli organi ufficiali non ci ascoltano e i giornali impazzano con totali fesserie….Basta con le città senza relazione geologica nei piani regolatori, o (al massimo) come appendice per le carte colorate…denunciamo chi non ha autorizzato a fare le carte geologiche…..
Basta, basta, nessuno si è vergognato di fronte alle 300 bare, nessuno si domanda: ma la casa su che poggia, sull’aria? Che cosa è l’effetto sito? Che cos’è l’amplificazione di un’onda sismica?....”
Poi vi è un resoconto di un intervento del Docente di geologia ambientale Prof. Enrico Miccadei a una delle trasmissioni di Porta a Porta dei primi giorni subito dopo il disastro (che io non ho avuto modo di ascoltare e vedere) di cui riporto quanto a sua volta riportato da un ascoltatore (Capelli, Presidente dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia).
Miccadei chiede a Vespa: 
“Nelle trasmissioni che lei sta facendo, giustamente sulla sua città, non ho mai visto una sezione geologica della città dell’Aquila. Il problema è qui, non (solo) nelle costruzioni”. Poiha fatto una domanda semplicissima  : “Chi ha fatto il piano regolatore della città? C’è la relazione geologica? Di quanti anni è? Non basta intervistare politici e presidenti degli ordini. La città dell’Aquila ha un’evoluzione geologica molto complessa. E’ una depressione riempita da depositi lacustri, lime e argille, fluviali, ghiaie calcaree e brecce calcaree di versante, dovuti a vecchi versanti, su cui pascolavano elefanti e ippopotami: Questo – lei mi dirà – che c’entra? Mettiamolo su una sezione geologica, mettiamoci le faglie e poi mettiamoci sopra le case del 1000, 1200 , 1600 ecc., fino a quelle di oggi comprese…
“L’ospedale…l’ospedale è costruito su depositi alluvionali e questi amplificano le onde. E su cos’è che bisogna ragionare? Quando un’onda sismica si sprigiona ed incontra rocce diverse, si amplifica, e amplificandosi travolge tutto e rompe anche dove sembrerebbe di no, anche dove le costruzioni sono fatte con metodi antisismici. L’Aquila è studiata da sismologhi di tutto il mondo: la faglia Pizzoli/Barete-l’Aquila-Valle dell’Aterno fino a Sulmona, è pubblicata a livello internazionale. Perché questo non si trasforma in cultura delle costruzioni? Gli ingegneri, architetti, i geometri, tutti gli ordini potentissimi, devono dire perché non fanno fare la relazione geologica, perché a Pescara una relazione costa 50 € lordi…ed i geologi sono conniventi e non si impongono; facciamolo, e così la gente capirà. Per questo sono cadute tutte le case nuove di Aquila ovest ed est; il piano regolatore ha fatto costruire su conoidi di versante e queste (case) si sono liquefatte al terremoto. Ragionare con i geologi va bene e con quelli bravi significa PREVENIRE; e questo ci eviterà di contare altre 300 bare; questo significa ricostruire con criterio, questo significa pianificare bene sul territorio. Questo già succede in California, in Turchia, in Giappone.
Lei è potente e l’ascoltano tutti: faccia dire delle cose serie e non le solite fesserie sui terremoti, come dopo S.Giuliano, Irpinia, ecc., faccia iniziare una nuova cultura di educazione geologica”.
Io sono completamente ignorante di questi argomenti tecnici, però le parole dette a BrunoVespa mi sembrano ragionevoli. Mi dispiace che non siano state divulgate e ben comunicate dai media finora. Speriamo che le “autorità competenti” – si fa per dire – ne prendano conoscenza ed agiscano di conseguenza.
                                                                              
 
Di Gennaro Aprea (del 10/05/2009 @ 12:02:24, in C) Commenti e varie, cliccato 1074 volte)
L’EREDITA’ DEI PLACIDI
Commedia buffa messa in scena da “Gli Scombinati” di Rodano
 
Il 23 febbraio di quest’anno ho parlato sul sito di questo spettacolo molto spassoso che si sarebbe replicato al Castello di Pandino.
Lo confermo: domenica 24 maggio alle 21, in occasione della Festa dei Castelli, la Compagnia dilettantistica de “Gli Scombinati” sarà in scena nella corte del magnifico castello visconteo, residenza di caccia della famiglia ducale. ,
Ma oltre alla commedia che fa’ ridere di gusto, vale la pena di fare una visita a Pandino (dare un’occhiata su google) solo per il castello e per i dintorni che sono magnifici. Ci sono alcune cose che non si possono perdere in quella occasione; ve ne elenco solo poche, poi potrete scegliere voi stessi a seconda delle vostre preferenze, alcune possono essere interessanti anche per i giovanissimi
-          Gradella, frazione di Pandino : è uno dei più vecchi borghi medioevali della Lombardia (su google
        troverete la descrizione completa)
-          Comune di Palazzo Pignano, a 2 Km da Pandino: C’è una Pieve dell’anno 1000 che vi affascinerà;
        costruita su una vecchia basilica cristiana del IV secolo di cui si possono vedere ancora i resti; a pochi
        metri gli scavi di una grande villa romana scoperti negli anni 90 del secolo scorso, la cui descrizione
        interessantissima è disponibile in un “Antiquarium” (di fronte alla Pieve – orario di visita 8,30 - 15)
        dove una gentile ed esperta signora vi farà da guida prima di andare sul luogo degli scavi
-          Per non parlare dei piccoli ristoranti e degli agriturismo della zona dove si gusta l'ottima cucina locale.
Per arrivare a Pandino e dintorni è molto facile, anche se non avete il satellitare; la segnaletica stradale è perfetta. Se venite da Milano, potete prendere la SS Paullese e, arrivati a Spino d’Adda voltate a sinistra verso Pandino che è a 5 Km; oppure prendete la SP Rivoltana e, subito prima di Rivolta d’Adda girate a destra; Pandino è a 8 Km.
Buona domenica!
 

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