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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 03/09/2009 @ 10:01:52, in C) Commenti e varie, cliccato 589 volte)
FORSE ERA SOLO UN BEL SOGNO
 
Il 22 agosto ho messo in linea un breve scritto nella Sezione “Guerre”, intitolato: BERLUSCONI EUROPEO/EUROPEISTA?
Questa brevissima nota è il seguito di quell’articolo.
Tutti sappiamo cosa il Nostro ha detto a Danzica a proposito dell’Unione Europea e della sua intenzione di mettere il veto alle prossime riunioni del Consiglio Europeo in modo da bloccarne l’attività, perché non può ammettere critiche da parte dei “portavoce” dei Commissari (della Commissione Europea) che dovrebbero dare le dimissioni: ….quindi i portavoce resterebbero disoccupati, almeno per qualche tempo.
Nonostante le mie successive “maligne insinuazioni” del 22 scorso, ritengo oggi che ciò che avevo sentito a Radio 3 era solo un sogno…cioè, non esiste un Berlusconi europeista.
 
Di Gennaro Aprea (del 23/09/2009 @ 17:11:10, in C) Commenti e varie, cliccato 831 volte)
Mi è arrivato questo testo che, con il permesso degli Autori, inserisco nel sito.
Vi consiglio di andare sul loro sito www.vocidipiante.it dove troverete, non solo la musica di molte altre piante, ma anche il calendario degli incontri.
La musica segreta delle piante
la linfa scorre e produce le note
 
Laura Silingardi, musicologa, e Tiziano Franceschi, programmatore informatico, accompagnati da un geranio odoroso, fanno sentire i suoni della pianta, la musica della natura. Aiutati da un apparecchio, un convertitore di impulsi, I vegetali suonano tutto il giorno, mentre di notte dormono: è il momento in cui "la linfa scorre talmente lenta che la macchina non riesce a percepirla"
 
 
Da una foglia di graminacea a un albero secolare, tutto suona. La voce delle piante è una melodia che scaturisce dal movimento della linfa e si traduce in musica, diversa a seconda degli esemplari. Possibile? Sentire per credere quello che accade nel salone di Villa Giulia, a Verbania, dove "Editoria e Giardini", la rassegna di libri, appuntamenti e visite guidate (fino al 27 settembre) ospita un incontro speciale. Laura Silingardi, musicologa, e Tiziano Franceschi, programmatore informatico, accompagnati da un geranio odoroso, fanno sentire i suoni della pianta, la musica della natura. Aiutati da un apparecchio, un convertitore di impulsi.
«Collegato alle foglie con i sensori è in grado di leggere il movimento della linfa, dal quale si può ricavare la melodia - spiega la musicologa - I primi esperimenti di questo tipo sono stati effettuati in America negli anni Settanta, quasi per gioco, quando un tecnico mise in comunicazione una “macchina della verità” a una pianta in vaso invece che a un essere umano». Si voleva osservare e verificare l’esistenza di una sensibilità di reazione del mondo vegetale di fronte a stimoli esterni.

ASCOLTA La musica delle piante

Così, da quasi un decennio, Laura, 47 anni e tre figli, che condivide questa ricerca a metà strada tra natura e spiritualità con il marito Tiziano, si muove in tutta Italia, gratuitamente e con scopi divulgativi, per far conoscere la musica delle piante: il convertitore di impulsi rileva le variazioni di movimento che vengono poi trasformate in suoni diversi per ogni specie (si possono ascoltare su Internet in www.vocidipiante.it). «Ho messo sullo spartito la melodia di una pianta e ho cercato di analizzarla da un punto di vista compositivo, di struttura - dice la Silingardi - Come grammatica musicale sono dovuta andare molto indietro nel tempo. Tecnicamente il mondo verde produce note attraverso tetracordi. Si tratta di melodie formate dalla successione di quattro suoni, come accadeva nella musica della Grecia antica. Ogni pianta gioca su questi quattro “accordi” che si intrecciano, si scambiano, tra melodie più gravi o acute a seconda delle caratteristiche organolettiche del vegetale, visto che non tutte le linfe sono uguali».
I vegetali, aggiunge, suonano tutto il giorno, mentre di notte dormono: è il momento in cui «la linfa scorre talmente lenta che la macchina non riesce a percepirla». Laura Silingardi fa' un esempio: la Rosa di Gerico, la pianta del deserto che solo con un po’ di acqua rinasce e diventa verde. «Quando la colleghi ai sensori e aggiungi l’acqua riprende subito suoni e vitalità, è molto affascinante ascoltarla». E racconta di come gli alberi manifestino “paura”, per esempio di fronte al fuoco: «Tendono a raccogliere la linfa verso il tronco, le radici, la parte vitale, mentre i suoni precipitano subito verso toni più gravi». C’è chi dice che il canto segreto delle piante possa essere ascoltato dall’orecchio umano anche senza apparecchi: una capacità, assicura, appannaggio solo di spiriti nobili, come il Dalai Lama.
 
(19 settembre 2009)

 
 
Di Gennaro Aprea (del 17/10/2009 @ 15:11:27, in C) Commenti e varie, cliccato 735 volte)
LE RIFORME COSTITUZIONALI DI BERLUSCONI
 
Tutti hanno parlato e continuano a parlare in questi giorni della ferma intenzione dell’attuale presidente del Consiglio dei Ministri di modificare la Costituzione in alcuni punti principali, cominciando dalla Giustizia e finendo con il “premierato”, cioè dare maggiori poteri al Presidente del Consiglio.
Il Presidente della Repubblica, che sa bene ciò che dice, ha confermato che la seconda parte della Costituzione è riformabile, naturalmente con legge costituzionale che prevede una serie di procedure (vedi Art.138 della Costituzione).
Ho sentito Berlusconi dire a questo proposito che è sua ferma intenzione di andare avanti, anche da solo (senza la Lega Nord?), affermando che la legge di modifica costituzionale, se non ha la maggioranza dei due terzi prevista, sarà approvata dalla maggioranza parlamentare e sottoposta a referendum, così come previsto dall’Articolo 138.
Ed ha concluso: “…dobbiamo prendere il toro per le corna, COME USA DIRSI”.
A questo punto mi è venuto un dubbio su quest’ultima affermazione, dubbio che riguarda l’analisi grammaticale.
Mi posso sbagliare, ma secondo i ricordi della scuola elementare, la frase dovrebbe essere: “COME SI USA DIRE”. In effetti “si usa” è la forma impersonale della terza persona del singolare del presente del verbo usare, a significare che tutti in generale dicono così, mentre nella frase del nostro Silvio non c’è la forma impersonale (chi usa cosa?) e “dirsi” è la solo forma riflessiva del verbo dire, la quale non “c’azzecca” (come dicono alcuni politici famosi) per niente in questo caso.
Se mi sbaglio, prego il/i lettore/i di dirmi se ho torto (ringrazio anticipatamente) e farò pubblica ammenda. Se invece ho ragione, allora vedo che un laureato in giurisprudenza con 110 e lode non sa parlare correttamente la lingua italiana e vorrebbe riformare la Costituzione italiana.
No further comment, come dicono gli inglesi, salvo: poveri noi!
PS - Mi è venuto in mente che comunque dovremmo perdonare il presidente del Consiglio dei Ministri. La ragione è che mi ero dimenticato una cosa importante: quando è in Bulgaria lui va fuori di testa perché la capitale di quello stato gli ricorda una delle donne più belle d'Italia.......così straparla
 

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