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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 20/02/2007 @ 17:01:29, in C) Commenti e varie, cliccato 649 volte)

GOSSIP

Venerdì 16 febbraio sulla "politica interna" di La Repubblica è apparso un minuscolo trafiletto con la foto di una pagina di un giornale in caratteri cirillci.

Il testo del trafiletto era quello che potete leggere sotto la foto. Ho atteso il seguito ma fino a domenica non vi è stato alcun seguito. Il mio commento comunque è:

- perché sulla "Politica interna"?

- perché questo gossip?

- sarà vero? se lo fosse, che succederà con Donna Veronica?

Comunque non mi piace che un quotidiano come La Repubblica si metta a fare questo genere di pettegolezzi, soprattutto con Berlusconi.

Che ne dite?

 
Di Gennaro Aprea (del 16/02/2007 @ 18:41:50, in C) Commenti e varie, cliccato 1449 volte)
Gli Aprea
 
Ci sono due ottimi giornalisti che leggo volentieri perché, fra l’altro, sanno fare della buona satira: Sebastiano Messina e Michele Serra.
Però in quest’ultimo periodo, leggendo i loro brevi pezzi di eccellente giornalismo, mi sembra che facciano un po’ di fatica a fare satira con spigliatezza.
Anch’io, che non sono un giornalista e tanto meno un bravo editorialista, faccio fatica a scrivere cose meno serie del solito. La ragione? Mi sembra che sia dovuta al fatto che in questo periodo le notizie che ci assalgono tutti i giorni attraverso i vari media non sono affatto allegre, in qualsiasi settore delle cronache e dei commenti.
Però oggi ho voglia di scrivere di cose più banali e parlerò degli Aprea. Qualche giorno fa, per curiosità ho aperto il motore di ricerca Google ed ho cliccato il miei nomi: Gennaro  e Aprea.
Sono apparse numerose pagine di Aprea e di Gennaro, in totale 73: non male! Devo dire con molta soddisfazione che io sono menzionato al primo posto della pagina 1 con questo modesto sito blog. Sono andato avanti ed ho scoperto che vi sono molti altri Aprea di tutti i generi e sono riuscito anche a farmi delle risate.
Per cominciare da me (o’ ciuccio annànze! l’asino davanti, si dice a Napoli) sono presente, oltre che sul sito, anche in quanto collaboro con la rivista Millionaire, sul sito di Franco Angeli Editore in quanto autore, e sul sito della società svizzera “Franchise-net”.
Un Gennaro Aprea è Presidente di “Amici in moto” e AVIS nel Comune di Gallese in Provincia di Viterbo.
C’è una via Gennaro Aprea a Cava dei Tirreni
Un altro GA è, o era, Presidente della squadra di calcio di Lecco,  non molto apprezzato perché sembra che sia coinvolto in alcuni brogli, non so nemmeno come (ora che mi conoscete un po’ di più per quanto riguarda il mio pensiero sul calcio, dico: tanto per cambiare!).
Un Aprea è Comandante della Scuola degli Agenti di Custodia.
Un altro è Dottore in Scienze Naturali ed ha scritto un libro interessante che si intitola: “Conoscere Capri”.
C’è Valentina Aprea, deputata di Forza Italia (credo) che è stata vice-Ministro nella passata legislatura.
Un giovane Gennaro Aprea, figlio di Giovanni, è stato ucciso a Pollena Crocchia (NA).
C’è anche un Generale che è mio omonimo.
Conoscevo il cantiere navale Aprea di Castellammare di Stabia, famoso per i suoi gozzi, ma non il cantiere Gennaro Aprea & C. Sas di Terracina.
Infine, cioè “dulcis in fundo” – si fa per dire – c’è il padre del Gennaro ucciso, Giovanni Aprea, superboss del clan camorristico del Rione di Barra a Napoli, notizia che evidentemente mi ha dato fastidio e malessere. Però, perché meravigliarsi in questo marasma di malaffare che impera in tutta l’Italia? Devo purtroppo constatare che fra gli Aprea vi sono anche persone come Giovanni. Non sono come Matarrese che dice che i morti fanno parte del tifo per il calcio, però non possiamo che prendere atto che questa situazione esiste ed affermare con forza che è sempre più inaccettabile.
Cosa fare? Io da solo non posso fare altro che dare la mia solidarietà a tutte le persone “normali ed oneste” che tuttora per fortuna esistono e che sono tante.
Però forse potrei fare un’altra cosa: incontrare Giovanni Aprea per fare una chiacchierata; scoprire se la morte del figlio lo ha toccato, se ciò può suscitare in lui un sentimento che lo aiuti a capire che morire ammazzati non paga, è inutile, che si possono fare altre cose per Napoli ed i suoi giovani disoccupati, non la corsa al potere e al denaro (che non si può godere)……Forse la mia è pura utopia, tuttavia se qualcuno intorno a lui legge queste righe, lo avvisi che sarei lieto di “scambiare le due chiacchiere” fra omonimi che forse hanno antenati in comune.
 
Di Gennaro Aprea (del 11/12/2006 @ 19:18:04, in C) Commenti e varie, cliccato 812 volte)
EUTANASIA?
 
In questo periodo si parla molto di eutanasia, testamento biologico, di diritto del malato a disporre del proprio corpo, e di tante altre cose su questo argomento. Discussioni a non finire fra i teo-con che vogliono imporre a tutti il loro punto di vista, pesanti interferenze della Città del Vaticano, e quelli, come molti di noi, che vogliono un paese civile e non soggetto condizionamenti religiosi.
Purtroppo in questi ultimi 40 giorni – ed è una delle ragioni per cui non ho scritto molto sul sito – ho assistito alla lenta e dolorosa fine di una delle mie nipoti francesi all’età di soli46 anni, una bella donna molto speciale, di successo, una madre esemplare, mai sposata, con un compagno altrettanto speciale.
Il tumore l’aveva presa al polmone, poi si era diffuso un po’ dappertutto, cominciando dal collo e dalle corde vocali (era una cantante ed insegnante di canto) ma la cosa più triste è che verso la fine faceva fatica a respirare e a parlare. Gli eccellenti medici che l’assistevano e che l’hanno accompagnata fino alla fine, hanno deciso di non farla soffrire e negli ultimi giorni, quando si sono accorti che sarebbe morta per soffocamento da asfissia, l’hanno riempita di morfina e di ansiolitici. Il risultato che è stato che si è addormentata dolcemente ed è morta nel sonno.
Non voglio paragonare questo episodio doloroso - soprattutto per me che non ho figli e che ho riversato un piccolo pezzo del mio affetto paterno sui quattro figli di mia sorella – a quello di Welby e di altri che sono in condizioni simili alle sue, molto più gravi di quello che ho vissuto in Francia, ma devo dire che, pur non essendo ammessa l’eutanasia in quel paese, i medici francesi hanno preso la decisione che gli italiani non vogliono prendere per Welby.
Dobbiamo meditare e sperare che, come diceva qualcuno a proposito dell’Italia nell’Unione Europea: “Ora che l’Italia è entrata in Europa, speriamo che l’Europa entri presto anche in Italia”
 

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