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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 25/07/2016 @ 15:55:21, in F) Questa è l'Italia, cliccato 758 volte)
SANITA' IN LOMBARDIA 2 - FINE AVVENTURA OSPEDALIERA (continuazione dell'articolo precedente)
30 giugno. Il paziente, dopo l'invito del dermatologo A a "vederci in settembre/ottobre, va alle prenotazioni e la disponibilità è per marzo 2017. Torna all'ambulatorio e l'infermiera dice che il dermatologo A è andato in vacanza e non ci sono altri dermatologi. Aggiunge che il paziente può provare a chiamare il numero centrale della Sanità Lombarda per ottenere l'appuntamento in altra struttura ospedaliera. Detto, fatto.
Addetto al call centre gentilissimo e collaborativo, dopo il racconto dell'avventura ospedaliera del paziente. Appuntamento ottenuto per la settimana successiva all'Ospedale di Sesto San Giovanni.
Lunedì 11 luglio ore 11.40 - il paziente arriva in anticipo ed è ricevuto alle 11.55. Il dermatologo B (di una certa età) legge il risultato della biopsia ed esclama dopo un gran risata: che esagerati! tanti paroloni per niente di speciale; sarebbe stato meglio operare in una stagione più fresca, comunque non c'è problema". In 5 minuti fa la crioterapia su tutta la regione frontale senza che il paziente avverta il minimo dolore. e si raccomanda di non prendere sole finché le "bruciature" non siano guarite.
Dopo meno di una settimana il paziente nota che tutti i segni sono spariti senza l'uso della  pomata disinfettante prescritta dal dermatologo B - e non acquistata - in caso di necessità.
Così è finita l'avventura ospedaliera di più di 12 mesi per una "cazzatella" che poteva essere risolta in 30-40 giorni. Quanto è costata alle strutture della Sanità lombarda? Fate voi il calcolo. Il ticket per la crioterapia pagato dal paziente è stato di Euro 11,65. No comment ! Tutti gli altri ticket pagati ai vari chirurghi che certamente non coprono i costi delle loro azioni, non dico che siano stati inutili, ma certamente in questo caso si sarebbero potute evitare anche in termini di tempo.
Lasciatemi dire: Viva l'Italia degli incompetenti e degli spreconi. "E io paago!" diceva Totò.
 
Di Gennaro Aprea (del 02/07/2016 @ 19:19:52, in F) Questa è l'Italia, cliccato 791 volte)
LA SANITA' IN LOMBARDIA....COSE DA PAZZI
C'è un comune sentire in tutta Italia che la Sanità lombarda sia la migliore; che molti italiani, specialmente del Sud, vengano in questa Regione per avere un'assistenza migliore.
Io vivo in Lombardia da numerosi decenni, salvo alcune interruzioni di vita e lavoro all'estero che mi hanno permesso di apprezzarne le differenze. Con l'andar del tempo e l'avanzare dell'età ho dovuto utilizzare il SSN con maggiore frequenza, soprattutto per controlli periodici e qualche acciacco anche importante.
20 anni fa, quando si prenotava una visita specialistica, si attendeva non più di 20 giorni, mai più di 1 mese, contro 1 o 2 giorni per le visite private. Gradualmente le attese si sono allungate in maniera inverosimile. Oggi è spesso normale attendere oltre 6 mesi. Ritengo che ciò dipenda dalla politica regionale che ha favorito la sanità privata togliendo i finanziamenti (medici e denaro) a quella pubblica. Talché numerose persone pagano le visite ai prezzi di una visita privata per poter essere curati in tempi ragionevoli. Queste persone sono la grande minoranza perché la maggior parte degli italiani non hanno il denaro necessario e rinuncia con grossi pericoli per la salute. Non basta: con il passare degli anni il costo dei "ticket" è aumentato considerevolmente così che molti pazienti potenziali abbandonano e non diventeranno più pazienti reali. Tutti sanno che "più o meno" i poveri non si possono più curare.
Per non parlare della corruzione diffusa in molte strutture della Regione. E della magnifica idea del Presidente della Regione che, per risolvere la situazione, crea un'agenzia anticorruzione della Regione: il corrotto che viene indagato da se stesso....
Di solito evito di parlare di me, ma questa volta non ho potuto perdere l'occasione di parlare di questa Sanità lombarda perché, nella tristezza di quanto ho descritto finora, ho trovato un'occasione talmente assurda che per evitare di piangerci sopra e rovinarsi il fegato, ho scoperto il lato umoristico e divertente. Sono certo potrete farvi una risata dopo aver letto la "Cronaca di un paziente" totalmente incredibile . Preparatevi a leggere una cronaca lunga quasi un anno, finora.
Devo premettere che il paziente, quando era molto giovane, passava tutta l'estate al mare diventando nero come un "tizzo". Allora non vi erano creme per la protezione dai raggi solari né si stava sotto l'ombrellone: ci si prendeva un paio di belle scottate all'inizio, ci spalmavamo un po' d'olio di noce per alleviare il dolore, si perdeva un po' di pelle e via così. Il risultato è che il paziente di questa cronaca è pieno di nei dappertutto e ha preso l'abitudine di farsi controllare ogni anno da un dermatologo prima dell'estate. All'inizio ci si prenotava con un'attesa di 15-20 giorni; ora l'attesa è di più mesi, come ho appena descritto in precedenza.
Febbraio 2015- il paziente chiama per la prenotazione l'Ospedale Maggiore Policlinico                 come ha sempre fatto in passato. Risposta: non prima di metà settembre (nel 2014 era stata luglio). Decide quindi di provare un altro ospedale: questa volta è il "Niguarda - Ca' granda"; ci va personalmente; la risposta è: 31 luglio. Il paziente accetta e fissa l'appuntamento. Si rende però conto che per raggiungere questo ospedale il tragitto in auto va da 75 a 90 minuti, che poi ha sostituito con una buona parte con mezzi pubblici senza diminuire i tempi.
31 luglio 2015 - Paziente visitato da Medico Dermatologo A. Riassunto della visita: controllo clinico nevi (nei) con epiluminiscenza; descrizione diagnosi incomprensibile al paziente ma il punto importante è la "discheratosi frontale". "si consiglia: Solaraze gel la sera per 3-4 mesi. Crioterapia ambulatoriale da programmare. Meglio prenotare subito; poi controllo fra 1 anno." Ilpaziente prenota e paga la crioterapia ed il controllo annuale agli sportelli: disponibilità: 15 aprile 2016 !
15 aprile 2016 - il paziente fa la terapia con il gel per tutto il tempo; sipresenta all'orario convenuto (ore 10.30) per la crioterapia. Il Dermatologo Aguarda e sentenzia: "troppo tardi, dovevamo fare la crioterapia molto prima"; chiede per iscritto immediata "visita chirurgica pre-operatoria per asportazione sospetto epitelioma della regione frontale". Il paziente si presenta al Chirurgo B (che dà un'occhiata e compila l'impegnativa); poi va alle prenotazioni. Disponibilità: 28 giugno 2016. Il paziente, forte della precedente esperienza, ritorna dal Chirurgo Bper il dubbio sul ritardo, che gli dà ragione e scrive "urgente" sull'impegnativa da lui compilata precedentemente. Il paziente ritorna agli sportelli ed ottiene l'appuntamento per l'operazione al 31 maggio. Da notare. il paziente esce alle 15.40: + di 5 ore senza aver fatto niente.
31 maggio - il paziente si presenta all'orario convenuto (vi sono sempre delle attese fra questo e l'effettiva entrata in ambulatorio). E' ricevuto dal Chirurgo C; che dà un'occhiata alla fronte e dice: "non si può fare oggi in ambulatorio, l'epitelioma è troppo esteso; se la operassi oggi rischierebbe una seconda operazione di chirurgia plastica per la ricostruzione della zona frontale. Adesso le faccio solo un prelievo di tessuto per l'esame istologico-biopsia". Detto, fatto. Il paziente esce con un cerottone che copre mezza fronte (da non bagnare, gli raccomandano). Il risultato dell'esame istologico sarà disponibile il 5 luglio !!
6 giugno 2016 - Il paziente torna per la medicazione; non riesce nemmeno a vedere bene il Chirurgo D; tutto bene, con il vantaggio che è sparito il cerottone sostituito da un cerottino che resiste all'acqua.
13 giugno - Il paziente incontra il Chirurgo B che per caso è lo stesso che aveva ordinato l'operazione di asportazione (poi non effettuata dal Chirurgo C); gli toglie i punti e rimette un altro cerottino che durerà ancora qualche giorno. Chiede al paziente quando sarà disponibile il risultato dell'esame istologico ed aggiunge: "non conosco i miei turni di luglio; provi comunque prima del 5 luglio, spesso capita che sia pronto in anticipo; io sarò qui il 21 giugno e la vedrò"
20 giugno - il paziente telefona all'ospedale per sapere se è pronto il referto: niente da fare, quindi salta l'appuntamento col Chirurgo B. Qualche giorno dopo ritelefona all'ospedale: il referto è pronto. Telefona ancora per conoscere se e quando il Chirurgo Bè disponibile; l'addetta all'ambulatorio: "non è possibile; venga quando vuole e troverà sicuramente un chirurgo che l'assisterà.
30 giugno - ritiro del referto: il paziente si mette le mani nei capelli perché non capisce cosa significhi la lunga diagnosi piena di parole incomprensibili, e teme per il peggio: Va all'ambulatorio ed incontra, sempre per caso, il Chirurgo Cche afferma:  (perplessità del paziente); vada dal dermatologo che deciderà il da farsi, così sarà risolta la situazione"
Il paziente si precipita nell'ambulatorio del dermatologi. dopo un'attesa ragionevole incontra il Dermatologo A che - guarda caso - è quello del 31 luglio 2015: Legge il referto, dà un'occhiata alla fronte e dice: "Bene, facciamo la crioterapia (quella stessa che mi aveva ordinato l'anno scorso); Non si può fare in estate, quindi ci vediamo in settembre-ottobre". Fine provvisoria della cronaca.
Ammesso - e per il momento non concesso - che ora andrà tutto liscio (nuova impegnativa dal medico di base, prenotazione, ecc,) sono passati finora 11 mesi dalla decisione di fare una crioterapia per - alla fine - decidere di fare la crioterapia. Tutto mi sembra decisamente assurdo per una Sanità Regionale.
Da buon vecchio consulente che preparava progetti per i clienti, mi vengono in mente le cosiddette "parole chiave" del risultato provvisorio. Eccole:
PROGETTO, ORGANIZZAZIONE, TEMPI DI REALIZZAZIONE, DECISORI, PROFESIONALITA', COLLABORATORI (infermieri e addetti agli sportelli), AZIONI, COMUNICAZIONE FRA DECISORI, SPRECHI, DILATAZIONE COSTI, ERRORI DI SBAGLI (questa me la sono inventata io)
Come andrà a finire? riuscirà il paziente a ottenere un soluzione di questa "avventura ospedaliera"?...Incrocio le dita.
Non so se avrete avuto la pazienza di leggere tutto, Se si e vi ho strappato una risata, siete stati dei coraggiosi e altamente pazienti, come il paziente della cronaca.
Chissà se qualcuno di voi conosce l'Assessore Lombardo alla Sanità. Potrebbe imparare qualcosa.
 
Di Gennaro Aprea (del 21/06/2016 @ 19:44:14, in F) Questa è l'Italia, cliccato 736 volte)
PERLE GIAPPONESI
Nell'ultimo periodo avete letto molto di problemi ambientali e climatici. C'erano delle ottime ragioni per trattare questi argomenti, a cominciare dall'attesa per il COP 21 a Parigi dove molti paesi del mondo stavano per riunirsi (dicembre 2015) per trovare soluzioni solide ed urgenti ai problemi del Pianeta.
Per fortuna le azioni concordate, pur non essendo ancora pienamente risolutive, hanno smosso l'opinione pubblica in tutto il mondo; ciò è una cosa molto importante perché la presa di coscienza da parte della "gente comune" spinge dal basso i governanti a tutti i livelli ad agire positivamente e più rapidamente.
Vengo al punto: perché "perle giapponesi"? Quando ero ragazzo, subito dopo la 2a guerra mondiale, leggevo La Domenica del Corriere, settimanale illustrato del famoso Corriere della Sera, di formato inferiore ai "lenzuoli" dei quotidiani che ora sono divenuti più ragionevoli da leggere in forma cartacea.
All'ultima pagina c'era un rubrichetta dove si prendeva in giro, criticandoli in maniera divertente, articoli e notizie apparsi su altri giornali e persino sullo stesso Corriere, per alcuni strafalcioni o assurdità scritte dai vari giornalisti. Mi è venuta quindi voglia di riprendere quella consuetudine sperando di strappare qualche sorriso allegro....di cui abbiamo tutti bisogno in questo mondo che sembra impazzito, pieno di notizie terribili nate dall'odio, dalle guerre infinite, dalla povertà di interi popoli costretti a lasciare i proprio paese, di uomini che uccidono donne, ecc..
Comincio quindi con una critica ai giornalisti che hanno iniziato oggi a scrivere di "Sindaca", come se fosse la prima volta da quando esistono le elezioni amministrative che alcuni "sindaci" donna (o Sindache?) sono stati/e eletti/e.
A questo punto propongo un referendum; chi vuole aggiungere altre diciture è benvenuto; che ne dite di: la Sindaco contrapposta a il Sindaco, la Sindachessa - terribile - (come professore e professoressa o dottore e dottoressa);...a voi le successive proposte.
Eppure esiste il sindacalista che vale per l'uomo e la donna; ed anche il Presidente che qualcuno chiama la Presidente, mai la presidenta o la presidentessa.
Ognuno può mettersi in gara per accertare quale sia il titolo ottimale....Ma finora ho scherzato .
La cosa che non posso accettare di questa infima diatriba - parlo seriamente - è che stamattina durante la trasmissione "Prima Pagina" di RADIO 3 dalle 7.15 alle 8.00 il giornalista/conduttore di turno abbia dissertato per 10 minuti circa su questa "importante" notizia, cioè su come occorre chiamare le 2 nuove elette a Sindaco di Roma e Torino. Hanno proprio tempo da perdere facendoci annoiare su questa cazzatella nell'attesa di vere notizie sui quotidiani del giorno?
 
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