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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 06/02/2008 @ 11:10:48, in A) Aziende, innovazione, produttività, costi, ecc., cliccato 1623 volte)
DISORGANIZZAZIONE = ALTI COSTI = ALTI PREZZI…
E NOI PAGHIAMO (2)
 
In questi giorni assistiamo esterrefatti (per non dire parolacce) a ciò che succede in politica, sentiamo dichiarazioni di alti esponenti che affermano programmi, prese di posizione, altri programmi che sono il contrario di ciò che hanno dichiarato 2 mesi fa, 1 mese fa, 15 giorni fa…. quindi ho deciso che per qualche tempo non farò commenti su ciò che succede nel “palazzo” e attenderò il dopo elezioni.
 
Ogni tanto è invece necessario parlare di come le aziende e altre organizzazioni che in fondo sono anch’esse aziende, come l’università, ci continuano a dare esempi di incompetenza organizzativa: eccone tre
 
 
ENEL RETE GAS
 
Qualche tempo fa vi ho già parlato di questa “grande” società che dovrebbe dar prova di efficienza. L’anno scorso avevo descritto un episodio che denotava una marcata disorganizzazione e qualcuno mi aveva fatto notare che ogni tanto questi inconvenienti possono capitare, quindi mi ero sentito un po’ in colpa. Invece sembra che l’inefficienza sia una caratteristica di questa azienda (cosa che non succede nella sorella che si occupa di energia elettrica).
 
Cercherò di essere conciso, ma la cosa in effetti si è complicata nel tempo.
In un piccolo appartamento in Liguria di recente ristrutturato, si è dovuto provvedere alle richieste di fornitura di tutti i servizi che vanno dall’allacciamento alla rete elettrica, idrica, del gas e degli altri servizi comunali quali rifiuti, catasto per l’ICI, ecc.
 
Per tutti non ci sono stati problemi salvo per il gas che vi racconto perché significativo di cosa significa assoluta mancanza di comunicazione interna fra reparti, disorganizzazione, altissimo grado di burocrazia, con conseguenti alti costi e noie per il cittadino, in questo caso mia moglie.
 
1)     Per la domanda di allacciamento, l’ENEL GAS ha inviato un pacco di moduli da riempire, fra i quali le dichiarazioni molto esaustive (più che giusto ai fini della sicurezza) dell’installatore delle tubazioni e della caldaia con le caratteristiche tecniche molto dettagliate, nonché l’iscrizione dello stesso alla Camera di Commercio e la certificazione ufficiale di tecnico installatore. Detto fatto.
2)     Dopo qualche giorno e molte peripezie raccontate nel mio precedente articolo del 22/7/2007 con lo stesso titolo, arriva una lunga lettera in cui si avvisa che la documentazione tecnica deve arrivare non oltre 180 giorni dalla domanda di allacciamento, che viene realizzato dopo pochi giorni dall’istallazione del contatore
3)     Non si risponde a questa lettera perché la documentazione è stata già inviata
4)     Dopo due mesi arriva un’altra lettera che richiede la documentazione. Si fanno le fotocopie della documentazione e si risponde che essa era stata già inviata con la domanda di allacciamento e che se non andava bene, indicassero cosa si doveva inviare in più o di differente
5)     Nessuna risposta, ma non manca una terza lettera identica a quella del punto precedente (4)
6)     Si risponde con un messaggio e-mail facendo presente quanto risposto al punto (4)
7)     Il 31 gennaio 2008 arriva un’altra lettera che afferma che, non avendo la documentazione tecnica si dovrà pagare una penale per “accertamento documentale impedito”
8)     Non vi dico cosa mia moglie ha risposto, anche se le parolacce non sono state esplicite.
 
E non vi annoio con l’ulteriore punto (9). A voi i commenti!
 
 
SOMEDIA SpA – è un’impresa del Gruppo “L’espresso” che vende libri, CD e DVD di ottima qualità e molto interessanti per un tipo come me che ama il Teatro, la Musica ed il Cinema di oggi e del passato.
Il 27 novembre del 2007 ho inviato, tutte insieme, 5 richieste di acquisto, sperando di ricevere il tutto in tempo per le vacanze di fine anno e godermi l’ascolto e la vista di varie cose come teatro di Goldoni, cinema di Eduardo, Giorgio Gaber, teatro di Govi e i volumi che raccolgono le opere dei più importanti architetti a livello mondiale.
Ritenete che le mie aspettative fossero normali? che avrei ricevuto un bel pacco contenente tutto ciò che avevo ordinato? “Manco pe’ la stracapa”, si dice a Napoli, cioè neanche per sogno.
Venerdì 1° gennaio ho ricevuto un solo pacchetto dei cinque.
I commenti sono intuitivi:
a)     più di due mesi di ritardo solo per un ordine
b)     una spesa di spedizione per un pacco poco inferiore a quella della spedizione di tutti i pacchi insieme
c)     incertezza nell’arrivo dei successivi
 
Chissà quando riceverò gli altri e se li riceverò tutti insieme o uno alla volta!
E poi gli imprenditori dicono che i costi aziendali aumentano…. oppure sono loro a non essere organizzati e quindi i loro costi lievitano facilmente?
 
POLITECNICO DI MILANO – Questa università organizza incontri molto interessanti e sono nella loro lista degli indirizzi.
Ho risposto ad un invito positivamente perché l’argomento mi interessava particolarmente in quanto ha fatto parte del mio bagaglio di attività di consulente : si sarebbe discusso su “Asia ed innovation; ICT (information and communication technology) and design to succeed in global markets”. Fra gli invitati a parlare, oltre ad alti esponenti del Politecnico, vi era un professore dell’università di Singapore e Federico Minoli, il creatore del mito delle moto Ducati e del successo dell’azienda a livello mondiale.
Ottengo due risposte: nella prima mi si conferma l’avvenuta partecipazione, nella seconda un ringraziamento per la mia decisione a partecipare (ma non bastava una sola contenente conferma e ringraziamento?)
Quando arrivo alla sede del convegno e do il mio nome per il “check in”, mi chiedono se avevo prenotato perché non trovano la mia richiesta (e la loro conferma). Hanno quindi dovuto preparare un altro dei soliti “badge” con il mio nome e quello della mia azienda da attaccare in bella mostra sulla giacca…dopo di che ho potuto entrare.
Bella organizzazione da parte di uno dei migliori istituti universitari italiani!
No comment.
 
Però lasciatemi dire che non è solo la politica in Italia che ne combina di tutti i colori; Siete d’accordo?
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Di Gennaro Aprea (del 25/01/2008 @ 16:49:05, in M) Satira e Umorismo, cliccato 958 volte)
CONTINUO A SOGNARE
 
La notte scorsa il mio sonno è stato agitato dopo aver ascoltato e visto in televisione ciò che era successo in Senato. Qualcuno ha suggerito che le decisioni del segretario dell’UDEUR erano state suggerite o dettate da qualche cardinale. Sarà vero? Forse no, dato che ormai in Italia chiunque apre bocca, le dà fiato, e si mette a dire qualsiasi cosa, verosimile od inverosimile, tanto è la stessa cosa.
Comunque il risultato di questa nottata è che mi sono messo a sognare le cose più inverosimili che vi voglio raccontare perché quando mi sono svegliato (a parte la puzza di cui vi dirò più avanti) sono scoppiato in una risata pensando alle assurdità che i sogni riescono a creare.
Non ricordo bene dove fossi, forse una sagrestia di una chiesa, ma a tratti in Piazza S. Pietro, a volte nella cappella del Senato. Certo è che, passando davanti a un grande specchio, mi sono visto vestito da prete, anzi da cardinale, con la “scazzetta” rosso vermiglio sulla pelata.
Poi ho visto della gente in fila indiana che mi aspettava in trepida attesa. Ho riconosciuto subito il primo della fila, era il Professor Prodi, seguito da Padoa Schioppa, Visco, D’Alema, Giordano, Diliberto, Mussi, Pecoraro Scanio, Fisichella, Veltroni, Mastella (con tutti i 20 iscritti al suo partito compreso lo sputacchiatore), Dini, Fini, Bossi, Cuffaro ed altri meno evidenti dato la lontananza (sono ipermetrope), salvo qualcuno come Casini Mister Italia che ho riconosciuto per la sua corta capigliatura sale e pepe, più sale che pepe.
Qualcuno mi ha chiesto se avevo visto Berlusconi; ho risposto di no ma ho sentito delle voci che dicevano in coro: “ma non c’è perché non esiste più, è stato sostituito da "Casfini!”.
Ed è stato naturale sedermi dentro un confessionale tutto dorato al quale si è avvicinato subito Il nostro esimio Professore.
Dopo le prime formule di rito (da quanto tempo non ti confessi, ecc.), alla mia domanda di quali peccati si era macchiato e doveva confessare, mi ha detto subito che aveva pensato con tutto il cuore di aver desiderato di uccidere con 20 pugnalate (i mesi del suo governo), dopo una lunga seduta di torture di scuola nazifascista e argentina, alcune persone delle quali non aveva il coraggio di fare i nomi che, nonostante le mie insistenze, non ha pronunciato.
Poi ha continuato leggendo una lunga lista di peccati mortali e veniali di cui ricordo solo alcuni che vi elenco più o meno brevemente:
-         non aver nominato un Ministro in più (con relativi sottosegretari rappresentanti di tutti i partiti della coalizione di centro sinistra) per la comunicazione agli italiani di tutte le cose che man mano il governo faceva in ottemperanza al grave peccato di aver creato un programma di 281 pagine
-         di aver nascosto agli italiani i contenuti dell’ultima finanziaria parlando invece solo del miglioramento dei conti pubblici, della diminuzione del rapporto deficit/PIL, della diminuzione del rapporto percentuale debito/PIL, del successo di aver raggiunto di nuovo un avanzo di gestione, ed altre amenità, di cui gli italiani non sanno che farsene, che non capiscono, e di cui non gliene frega un tubo. Quindi di non aver spiegato affatto:
-         la detrazione ICI, la detrazione sui canoni di locazione per la prima casa, l’aumento della detrazione dei (4 o +) figli a carico, le detrazioni del 38% per le ristrutturazioni edilizie, quella del 55% per il risparmio energetico per 3 anni a partire dal 2008, le detrazioni dell’IRPEF per le spese degli asili nido, per gli abbonamenti del servizio pubblico, l’aumento della detrazione degli interessi passivi sugli acquisti della prima casa, gli aiuti per l’acquisto della prima casa, l’astensione dal lavoro obbligatoria ed i congedi parentali anche per le adozioni e gli affidamenti, l’esenzione dal pagamento del canone RAI per gli anziani con reddito basso, ecc., tutte cose che interessavano invece la maggioranza degli italiani, i quali ancora oggi sembra che ne sappiano poco e niente
-         per non aver detto cosa e come intendeva continuare ad aiutare gli italiani nella diminuzione delle imposte ed in altri provvedimenti che avrebbero migliorato il livello dei loro redditi nel 2008 e successivi.
-         per non aver comunicato con una forte campagna informativa le aziende sul miglioramento dei redditi d’impresa, grazie al trattamento delle perdite, riduzione delle aliquote IRES (imposta sui redditi delle società), riduzione dell’aliquota IRAP….finché l’ho interrotto (interrotto a sua volta da sue interruzioni per dirmi che voleva finire di dire tutti  questi numerosi ulteriori peccati) perché tutti questi provvedimenti positivi per le aziende mi confondevano le idee e non interessavano un povero pensionato come me.
 
Quindi gli ho detto che i suoi peccati erano troppo gravi per una assoluzione, che l’impopolarità del suo governo presso gli italiani e la sfiducia del Senato erano già una grossa punizione, ma che a mio parere io pensavo che da tutto ciò che mi aveva detto traspariva un'altra cosa gravissima, cioè che il suo comportamento non stato di eccessiva modestia e di sopra-sottovalutazione di se stesso.
Pertanto, nel momento in cui usciva da piazza S. Pietro per avviarsi verso il Colle, per penitenza doveva cercare sulla strada una grosso mastello dove avrebbe trovato delle feci di vario genere (stitiche e diarreali umane e di un Dinosauro di 150 milioni di anni fa, più i resti di qualche cannolo mal digerito) che avrebbe dovuto portare a casa e, prendendo tutto con le mani fino alla pulizia completa del mastello, avrebbe dovuto buttarle nella tazza del cesso tirando la catena.
Per l’assoluzione sarebbe dovuto tornare fra qualche giorno dopo il colloquio con Il Presidente Napolitano.
Mogio mogio, il Professore si è avviato subito ma dopo pochi secondi è tornato indietro per dirmi che aveva trovato subito il mastello sul quale c’era scritto ”feci maschili e femminili”, e per chiedermi se era quello il recipiente al quale mi riferivo. Stufo di questo andirivieni che mi faceva ritardare le confessioni degli altri penitenti e dopo aver dato un’occhiata, gli ho detto subito di si e per la puzza mi sono svegliato…me l’ero fatta addosso nel letto?
No, avevo fatto semplicemente un gran “pernacchio” (alla maniera di Eduardo nel fil  “L’oro di Napoli” tratto dal libro di Giuseppe Marotta) all’indirizzo della maggior parte dei politici di oggi, cioè a quelli che pensano solo a se stessi, alla cadrega, e non si curano degli italiani….uno sberleffo in più, tanto ormai va di moda l’antipolitica ed il grillismo!
 
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Di Gennaro Aprea (del 17/01/2008 @ 18:43:34, in C) Commenti e varie, cliccato 847 volte)
I vecchi lettori di questo sito sanno bene come la penso; a quelli che lo guardano per la prima volta adesso e che per caso si sono interessati al titolo, desidero chiarire che sono un laico-laico democratico, ma che posso raggiungere punte di anticlericalismo ogni volta che qualsiasi chiesa, cattolica e non, interferisce e vuole dettare legge allo Stato Italiano, compreso naturalmente i musulmani che rappresentano oggi la seconda religione praticata in Italia.
Non posso fare a meno quindi di fare alcuni commenti ed esprimere il mio pensiero su quanto è successo a Roma.
Ieri ho sentito e letto molti pareri, espressi da un gran numero di persone, che prendevano posizione in favore della libertà del Papa di parlare e contro la decisione dei professori e degli studenti di non volere Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico, ed altri – di numero inferiore – che difendevano la posizione dei professori e degli studenti.
Personalmente ritengo, come i più, che sia stato un errore prendere posizione contro la presenza del Papa dopo che l’invito era stato già fatto, per una serie di ragioni, molte delle quali egregiamente espresse da molti commentatori, in primis da Ezio Mauro, Direttore de La Repubblica.
Ma c’è un altro errore che mi sembra nessuno abbia evidenziato. Il fatto che il Vaticano abbia rinunciato alla presenza nell’Aula Magna della Sapienza di Roma li ha resi in un certo senso dei “martiri”, quindi i dissidenti hanno perso un’occasione in più per comportarsi come dei laici democratici ed hanno fomentato la speculazione politica dei molti atei devoti, e di tutti i baciapile.
Certo è che l’origine di questa presa di posizione contraria alla presenza del Papa la possiamo senza dubbio ritrovare in tutte quelle numerose e pesanti azioni di interferenza della CEI (Ruini per circa 14 anni) e di Papa Ratzinger da quando lo è, che ha fatto arrabbiare molti laici, anche assolutamente democratici. In un certo senso il rifiuto dei professori e degli studenti se lo sono voluto loro.
Mi sembra che Papa Wojtyla non sia stato rifiutato come Josef Ratzinger quando ha parlato all’Università di Bologna.
 
Però io mi sarei comportato in altra maniera, anzi in altre due maniere alternative:
 
1)     Affermare il loro dissenso pubblicamente con una lettera firmata senza rifiutare la presenza del Papa; far preparare i posti a sedere per i Prof e per gli studenti che lo rifiutano, e alla fine non presenziare dimostrando la dissidenza con l’evidenza dei posti vuoti
 
oppure
 
2)     Fare una lettera firmata nella quale si augura che il Papa non venga ad affermare la supremazia della fede cattolica sulla scienza, presenziare alla “lectio magistralis” ed ascoltare. Solo se il Papa avesse cominciato ad accennare una frase a conferma del suo atteggiamento di ingerenza e di imposizione dei propri punti di vista come dogma di comportamento clericale, alzarsi e silenziosamente abbandonare l’aula, senza un solo rumore (e gli studenti senza gli “haugh”).
 
Forse sono più estremista di molti altri ma certamente comportamenti del genere avrebbero forse fatto capire allo Stato del Vaticano che deve cominciare a cambiare politica ed atteggiamento nei confronti dello Stato Italiano.
Dato che sono ottimista di natura, mi auguro comunque che le conseguenze di questo fatto possano contribuire ad avviare un ripensamento del Vaticano e di questo Papa sul loro comportamento ormai non più accettabile dallo Stato Italiano, salvo purtroppo le contestazioni di alcuni esponenti politici
 
 
Post Scriptum del giorno dopo
 
1)     Quando ho scritto questo articolo ieri sera tardi non avevo ancora afferrato l’importanza del fatto che il Rettore ed il Senato Accademico – sbagliando - avevano ormai invitato il Papa. Il rifiuto quindi non ci doveva essere nella modalità estrema con la quale è stata sviluppata e che ha provocato la rinuncia. In effetti in quegli eventi è prassi che chi parla non venga pubblicamente contraddetto e che non vi sia alcun dibattito. Di conseguenza mi convinco che le due alternative cui avevo pensato erano valide
2)     Ieri non avevo letto ancora il contenuto del discorso che il Papa avrebbe esposto e che è apparso sui quotidiani di oggi. L’ho esaminato con attenzione e riporto alcuni passaggi importanti del suo pensiero che mi hanno colpito.
Ad un certo punto afferma che il Papa “non deve cercare di imporre ad altri in  modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà”, poi introduce, facendolo suo, il concetto di Agostino che afferma che “il semplice sapere (riferendosi alla conoscenza che si sviluppa in sede universitaria) rende tristi”. Bene, questo è solo un suo punto di vista perché molti di noi sanno che gli scienziati e gli intellettuali in generale non sono tristi quando conquistano una meta del sapere, anzi, ne sono ben felici; e nel mio piccolo anch’io lo sono per loro e per l’umanità (Galilei era triste solo perché la Chiesa lo contestava e lo ha obbligato a smentirsi).
Poi continua identificando “la ricerca della verità” come scopo principale del sapere ed afferma che è “compito del Pastore della Chiesa (cioè il Papa stesso) mantenere desta la sensibilità per la verità, che è la ricerca del vero, del bene, di Dio, e su questo cammino sollecitarlo a scorgere le utili luci della fede cristiana e a percepire Gesù Cristo, come la luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro”.
Io ritengo che queste frasi, che a mio parere odorano di retorica da catechismo e che non sono nemmeno molto chiare, siano in contraddizione con la prima affermazione di non voler “imporre ad altri in modo autoritario la fede, ecc.” perché il suo punto di vista in definitiva è che la sua chiesa cristiana è infallibile ed è la sola che ricerca e trova la verità che va bene per tutti gli esseri umani, anche per quelli che sono ahimè, nati, cresciuti e educati in altre religioni, musulmane, ebraiche ecc., e naturalmente anche nelle cristiane non cattoliche.
 
 
In breve, se io fossi stato un professore presente e non d’accordo con questo pensiero unilaterale del Papa, mi sarei alzato e silenziosamente me ne sarei andato non potendo aprire con lui un dibattito contestandogli la sua unilateralità (che è la stessa di quei gesuiti missionari che nei secoli passati trattavano molto male i selvaggi pagani per obbligarli a convertirsi alla religione cristiana). Per fortuna ora la Chiesa cattolica usa altri metodi più raffinati, ma altrettanto sottilmente cattivi e carichi di ipocrisia, che spesso sanno di plagio dei loro fedeli o, se volete, ha imparato a fare della buona comunicazione di marketing.
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