Omografi? Contatti
Il Blog: discussioni, articoli, pensieri e scambio di idee
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 23/11/2006 @ 10:37:27, in H) Rodano, cliccato 2730 volte)
Pillole rodanesi
 
Prima pillola - Ho ricevuto un volantino pubblicitario del NEW BAR, un nuovo locale che si apre offrendo tavola fredda, primi piatti, aperitivi, panini, piadine e altro.
Indovinate dove si inaugura? nella piazza di Millepini dove già esiste un bar tabacchi che offre cose simili (caffè, brioche – non briosh), una pizzeria da asporto che fa’ piadine e panini, e un ristorante, il Brick, dove si mangia con pochi Euro.
Il NEW BAR offre un pranzo a 5 €! e altri prodotti a prezzi competitivi.
Va bene la concorrenza, ma mi chiedo se questi nuovi imprenditori siano un po’ folli a farla ad altri locali affermati e consolidati.
Io che ho fatto il consulente d’azienda per tanti anni mi metto le mani nei capelli! Ci sarà il mercato (cioè la clientela) anche per loro?
Comunque tanti auguri al “new entrant”!
 
Seconda pillola – Quando era stato deliberato che, invece dei sacchi verdi per la raccolta dei vegetali, era più opportuno (e meno costoso?) utilizzare i bidoni verdi, l’amministrazione comunale aveva deciso che il sottoscritto doveva avere un solo bidone, nonostante il mio giardino sia di 850 mq con 13 alberi che ho piantato a suo tempo (e lo sanno benissimo), alcuni di dimensioni notevoli. Vale a dire che è come se avessero deciso che io, al tempo dei sacchi, non potessi mettere fuori per la raccolta non più di un certo numero di sacchi….!
Ora hanno anche deliberato che da novembre e fino a metà dicembre la raccolta dei bidoni è fatta una volta ogni 15 giorni. Si sono dimenticati che di questi tempi, oltre al taglio dell’erba vi sono anche le foglie che cadono e che gli alberi non si spogliano completamente fino alle prime gelate.
Risultato: ho raccolto erba e foglie domenica (è il giorno in cui di solito si lavora in giardino) 5 novembre, ma ho dovuto attendere lunedì 13 per svuotare i due bidoni strapieni. Nel frattempo il giardino si è riempito ancora di foglie e non ho potuto tagliare l’erba! E se domenica 19 piove? come faccio a tagliare l’erba e raccogliere le foglie? Sono proprio bravi!
E non mi vengano a dire che posso portare i rifiuti vegetali alla piattaforma in via Kennedy! Mi danno loro il camioncino?
 
Terza pillola – Vado spesso ad ascoltare le interessanti conferenze organizzate dall’Associazione “IL Fontanile”. Il locale messo a disposizione è “il nuovo centro culturale LA ELLE” dove la sala che può ospitare 40 e più persone è stata progettata e realizzata in maniera tale che l’acustica sia negativa, cioè la fono-assorbenza è uguale a ZERO. Risultato: si sente non più del 50% delle parole di quasi tutti i conferenzieri che fra l’altro molti hanno la pessima abitudine di volgersi a destra e a sinistra, in alto e in basso rispetto al microfono…..
Io non sono né un architetto, né un esperto di acustica, anche se, quando la sala consigliare fu inserita nella vecchia palestra della scuola, che divenne la sede del nuovo Municipio, la situazione si presentò identica a quella de LA ELLE. Ricordo che suggerii di mettere delle vele sul soffitto e sulle pareti, cosa che non credo sia mai stata fatta.
Mi piacerebbe conoscere chi ha fatto il progetto de LA ELLE e chi lo ha approvato in Consiglio, per scambiare due chiacchiere (gli altoparlanti sono pannicelli caldi) ed avere almeno delle spiegazioni. Credo che questa situazione sia veramente vergognosa!
Ecco un altro esempio di come i nostri soldi sono spesi malamente dalle amministrazioni composte da numerosi incompetenti!
Articolo Leggi l'articolo   Storico Elenco Storico Articoli  Stampa Stampa
 
Di Gennaro Aprea (del 24/10/2006 @ 16:27:33, in A) Aziende, innovazione, produttività, costi, ecc., cliccato 904 volte)
Finanziamenti alle imprese
 
In questi giorni si parla molto di ciò che il Governo ha formulato nella proposta di Legge Finanziaria per aiutare le imprese a diminuire il costo del lavoro al fine di renderle più competitive (mi pare che si tratta di una “donazione” di 6,5 miliardi).
Vorrei quindi fare una breve riflessione, che non può essere esaustiva in un sito come questo, della situazione italiana. La faccio perché ritengo di possedere una certa esperienza derivante da 28 anni di professione quale Consulente di Direzione e Organizzazione preceduti da 21 anni di attività come quadro, dirigente e alto dirigente in 8 aziende piccole, medie e grandi, in Italia e in 6 paesi esteri.  
Ovviamente sono d’accordo che la voce costo del lavoro nel costo totale di produzione di un bene o di un servizio abbia un peso che spesso non permette all’impresa di essere competitiva sia in Italia nei confronti di imprese estere che vendono i loro prodotti qui, che per vendere i nostri prodotti in paesi esteri. Le imprese italiane hanno sempre elevato alti lamenti per questo costo che le strozza.
1)     Vorrei iniziare dicendo che, grazie allo sviluppo tecnologico, in alcuni importanti settori, e non solo nelle grandi aziende, il costo del lavoro è divenuto una percentuale infima rispetto a tutti gli altri che concorrono alla formazione del costo del prodotto, quindi incide in maniera spesso trascurabile
2)     La competitività delle aziende italiane ha avuto per decenni le sue basi soprattutto sulla continua svalutazione della Lira, cosa che non è successo nella struttura produttiva di altri paesi europei e degli USA. Quando l’Italia è entrata nell’EURO, le aziende italiane si sono trovate spiazzate – da qui gli alti lamenti contro la nuova moneta - perché si erano sedute e non avevano operato nel tempo le necessarie strategie che invece ha reso competitivi gli altri produttori europei e americani.
3)     Ci sarà pure una ragione che giustifica il fatto che nel 2004 la Germania è stato il primo paese a livello mondiale per le esportazioni, più della stessa Cina (non conosco ancora i dati del 2005)! Ci sarà pure una ragione che giustifica il fatto che la produttività della Germania è aumentata del 10% dal 2000 al 2005, e che quella della Francia è aumentata del 12%, mentre in Italia la produttività è diminuita nello stesso periodo dell’1%! Questa situazione ha fatto sì che il PIL della Germania nel 2006 aumenterà probabilmente ben oltre il 2% (ed anche la sua disoccupazione diminuirà notevolmente) mentre quello dell’Italia raggiungerà forse l’1,7%, che resta comunque il più basso di tutta l’area europea.
4)     Durante gli anni in cui ho prestato la mia consulenza alle imprese ho toccato con mano – e continuo a notare ancora nei contatti di privato cittadino-cliente di aziende italiane grandi e piccole – la disorganizzazione che crea alti costi, la mancanza di comunicazione interna dall’ alto verso il basso e viceversa e orizzontalmente fra gli stessi livelli che crea disorganizzazione e quindi ancora alti costi. E dire che basterebbe poco a eliminare queste grosse deficienze e inefficienze. In qualche successivo articolo mi divertirò a farvi divertire raccontandovi cose strabilianti che succedono nelle aziende.
5)     Ma non basta: non solo gli imprenditori italiani si sono seduti, si sono anche addormentati o non hanno fatto più lavorare il cervello. Hanno dimenticato che il segreto del successo è l’innovazione, produttiva e tecnologica (ho spiegato nel mio primo libro “Prodotto innovativo o innovazione tecnologica?” la differenza). In altre parole non hanno ripensato il futuro. La maggioranza degli imprenditori oggi deve ancora digerire il fatto che l’azienda è in continuo divenire ed il cambiamento è rapidissimo, inarrestabile e continuo.
6)     Hanno sottovalutato o dimenticato la necessità di formazione della forza lavoro (colletti blu, bianchi e dirigenti) per aggiornarla al cambiamento dei tempi. Qualche anno fa mi sono occupato di offrire (e fare) formazione finanziata al 100% dalla Regione. Una mia collaboratrice telefonava ai responsabili d’azienda per fissare appuntamenti per me ed i miei colleghi nei quali spiegavamo i vantaggi. Nel 90% dei casi non ascoltavano o le segretarie non passavano il responsabile; poi nel caso di incontro, la reazione era a sua volta negativa al 90%! Ci chiedevamo se fossero tutti imbecilli, poi abbiamo deciso che si trattava di incompetenza della classe direttiva e padronale.
 
Ho parlato male delle aziende italiane, è vero, perché nel 2006 la maggioranza di esse è tuttora su queste posizioni di lamento continuo nei confronti dello Stato. Ovviamente esiste purtroppo solo una piccola minoranza illuminata che non fa’ parte di questa zona grigia dell’imprenditoria italiana. Sono loro che fanno aumentare il PIL italiano, ma sono troppo poche.
Ma sono solamente le imprese? Non dimentichiamoci che l’azienda Italia è in peggiori condizioni delle imprese. L’organizzazione dell’amministrazione statale, centrale e locale. compreso la sanità , la scuola, i servizi, ecc. ha gli stessi difetti che ho appena descritto aggravati da molti altri fattori che è troppo arduo elencare e che formano la famosa inefficiente e costosa burocrazia italiana.
 
“Last but not least” (ultima cosa, ma non trascurabile) è la strategia globale delle imprese riguardo ai paesi emergenti (la Cina, l’India ed altri paesi asiatici, per non parlare del Brasile, già ormai non si possono più considerare emergenti) che fanno concorrenza all’Italia. Questo problema non è solo delle imprese singole, ma delle Associazioni di categoria, dei Sindacati e dei Governi. Non si può pensare di resistere alla concorrenza a meno che non si riesca a creare – innovando continuamente – prodotti che sono appetibili nel mondo, anche se di alto prezzo. Alcuni eccellenti industriali italiani lo hanno fatto e sono esempi da imitare.
Per il resto non c’è altro da fare che chiudere e cambiare, cioè fare cose che i concorrenti stranieri non hanno in assoluto la possibilità di fare o di copiare anche se la loro mano d’opera costa un decimo di quella italiana.
Ma questo argomento sarà oggetto di un altro articolo, perché ciò che avete letto finora è già troppo.
 
Articolo Leggi l'articolo   Storico Elenco Storico Articoli  Stampa Stampa
 
Di Gennaro Aprea (del 24/10/2006 @ 11:00:10, in H) Rodano, cliccato 881 volte)
Rifiuti – Raccolta differenziata
 
 
In questi giorni si parla molto del problema rifiuti, in particolare di ciò che succede, oggi e da tempo, a Napoli e in Campania, ma anche in numerose altre Regioni.
Il problema rifiuti è complesso e non riguarda solamente i rifiuti solidi urbani, cioè quelli che noi produciamo (troppi) come cittadini. I rifiuti industriali sono sicuramente più importanti se consideriamo la quantità e pericolosità, ma vorrei qui raccontarvi cosa è successo nel Comune di Rodano, dove abito dal 1969.
A metà degli anni 80 mi sono occupato di ambiente e sono stato presidente della Commissione Ecologia per un certo tempo. In quel periodo era appena iniziata la raccolta del vetro e della carta con mezzi e metodologie quasi infantili.
Non vi sto a dire ciò che è stato fatto da allora fino adesso, ma posso dirvi con una certa dose di fierezza che il nostro Comune – ecco una delle cose positive che abbiamo - è uno dei più progrediti in fatto di smaltimento dei rifiuti perché siamo arrivati a perfezionare negli anni, con fatica ma con molta professionalità (merito di tutte le amministrazioni che si sono succedute nel tempo) un raccolta differenziata pari a circa il 67% del totale nel 2005. La cosa più difficile da realizzare è stata insegnare ai Rodanesi la cultura della Raccolta Differenziata spiegando loro i vantaggi.
Vi sono altri Comuni italiani che hanno raggiunto percentuali superiori, ma ritengo che questa cifra non sia da disprezzare.
E’ necessario precisare che il successo della raccolta differenziata può avvenire se nel territorio esistono le cosiddette piattaforme di raccolta e le società che riciclano i rifiuti, acquistando la “materia prima”, cioè i rifiuti già separati e pronti al riciclo.
Per darvi un’idea, soprattutto per gli italiani del centro-sud, dove le percentuali di R.D. sono ancora limitate, i cittadini di Rodano separano con raccolta è a domicilio:
-         carta e cartoni puliti, compresi i contenitori del latte, vino, succhi di frutta in scatola
-         metalli che sono raccolti e separati in fonderia automaticamente perché ogni metallo ha un punto di fusione differente (es. alluminio circa 650°, ferro 1200°, ecc.)
-         plastica pulita di qualsiasi tipo, compreso il polistirolo espanso
-         vetro pulito
-         umido, cioè tutti i rifiuti di cucina, bucce, rifiuti di cibo, ossa di carne e di volatili, fiori vecchi, fondi di caffè, cenere (per chi ha i camini), ecc.
-         rifiuti di giardinaggio, tagli dierba e siepi, piccoli rami
-         secco, cioè ciò che rimane, dopo aver suddiviso quanto sopra, che va in discarica o agli inceneritori
-         esistono poi appositi contenitori collocati nelle strade per la raccolta delle batterie e dei  medicinali scaduti e siringhe usate presso le farmacie e gli ambulatori
Ma non ci fermiamo qui:  Vi è una piattaforma per i rifiuti ingombranti (frigo, mobili vecchi, ecc.) gli oli usati, anche quelli di cucina, le lampade di qualsiasi tipo, i prodotti elettronici, gli inerti di macerie murarie, rifiuti urbani pericolosi, legno e naturalmente tutto ciò che non può entrare nei contenitori per la raccolta a domicilio.
 
Ma ancora non basta! Il Comune vende i rifiuti differenziati ormai da molto tempo ed il risultato è che da quando abbiamo raggiunto una percentuale significativa, ciò ha permesso di diminuire la TARSU. Ebbene, fino al 1999 io pagavo Lire 1.455.000 l’anno, poi la tassa è stata ridotta a € 467, pari a Lire 865.000. Se consideriamo l’inflazione che vi è stata dal 1999 ad oggi, si può affermare che il risparmio sulla tassa è stato di circa il 50%.
Che ne dite?
Come si può concludere? Se in Italia si realizzasse una buona raccolta differenziata, ogni famiglia spenderebbe di meno e ci guadagnerebbe l’ambiente. Italiani, fatevi furbi!
E la camorra? Sta al Governo risolvere questo problema, ma forse gli potremmo dare una mano pretendendo dai Comuni che si diano da fare a organizzare e realizzare questo servizio importantissimo e utile alle nostre tasche. 
Articolo Leggi l'articolo   Storico Elenco Storico Articoli  Stampa Stampa
 

Cerca per parola chiave
 

Ci sono 46 persone collegate

Titolo
A) Aziende, innovazione, produttività, costi, ecc. (32)
B) Belle Immagini (4)
C) Commenti e varie (144)
COMMENTI E VARIE (2)
D) Guerre (13)
E) Omografi (1)
F) Questa è l'Italia (109)
G) Ricette (8)
H) Rodano (42)
I) Sport e Calcio (16)
L) Zero-carbonio (99)
M) Satira e Umorismo (64)

Catalogati per mese:

Gli interventi più cliccati

< marzo 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
             

Titolo
Ti piace questo sito?

 Eccellente
 Buono
 Così e così
 No.

powered by dBlog CMS ® Open Source 

footer

 

Aggiungi Gennaro Aprea a "Preferiti"

 

HomeChi Sono | Rodano | Discussioni | Omografo? | Contatti

 

Sito ottimizzato in 800x600