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Di Gennaro Aprea (del 04/09/2017 @ 19:11:10, in L) Zero-carbonio, cliccato 943 volte)

AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO E BIO-AGRICOLTURA


Ormai tutti lo sappiamo: da molti giorni  i media e i social web continuano ad informarci che questa estate le temperature massime hanno raggiunto punte eccezionali battendo tutti i record dagli ultimi 180 anni, compreso quelle del 2003, anche se alcuni dubitano, come spesso succede nella testa incredula di molti.

Certo è che non ci scorderemo facilmente i giorni nei quali i termometri hanno raggiunto e superato i 40° C con percezioni anche superiori dovute soprattutto all'umidità dell'aria.

 

Della siccità se ne è parlato un po' ma, dopo qualche temporale sui rilievi alpini ed appenninici sembra che le notizie sulla disponibilità di acqua sia migliorata; ormai vi sono poche notizie sui bassi livelli dei laghi e dei fiumi. Eppure molti di essi sono diventati quasi ruscelli. E l'acqua arrivata dal cielo sotto forma di temporali e tempeste di grandine non ha risolto la situazione provocando invece pesanti danni all'agricoltura nel senso che ha distrutto le coltivazioni di cereali, altri vegetali e alberi da frutta.

 

C'è una novità negativa riguardo alla siccità: non ve n'è solo nel meridione. In generale si pensa che sia superiore in quelle regioni e nelle grandi isole; invece quest'anno le piantagioni sono state pesantemente distrutte anche in Emilia-Romagna, nel Veneto e in Lombardia, proprio per mancanza di acqua per irrigare.

 

Tutti questi dati sono provvisori perché l'estate non è ancora finita: solo ad ottobre inoltrato si potranno ottenere quelli definitivi. E sarà importante conoscere il numero di giornate con punte di temperature superiori alle minime e massime rispetto agli anni precedenti.

 

L'agricoltura ed il suo sviluppo

Sappiamo che la popolazione mondiale è prevista aumentare a circa 9 miliardi verso il 2050 quindi è obbligatorio continuare ad alimentare il genere umano, soprattutto quello più povero sottoalimentato, compreso quello delle migrazioni milionarie in atto, e quello del continente africano che avrà il più alto tasso di sviluppo dei suoi abitanti..

Possiamo quindi renderci conto che la situazione fin qui descritta ha raggiunto punti assoluti di criticità che hanno un fortissimo impatto sulla produzione dei prodotti agricoli. Tuttavia è bene sottolineare che la maggior parte della nostra agricoltura, non solo in Italia ma anche a livello mondiale, è ormai da tempo molto estensiva, in particolare per la produzione di cereali destinati all'alimentazione umana e animale, produzioni che hanno bisogno di una grande quantità di acqua.

Un dato significativo è il seguente: per ottenere 1 tonnellata di carne bovina, sono necessarie 31,5 tonnellate di acqua, che comprendono quella necessaria alla produzione di cereali (in gran parte mais e colza) ed altri vegetali per l'alimentazione dei bovini da carne e da latte.

 

La soluzione principe sarebbe quella di diminuire drasticamente il consumo di carni, quindi di acqua, ma la realizzazione di questo metodo è al momento utopica. Infatti non si può pensare di limitare drasticamente la necessità di aumento del consumo di proteine nei paesi in via di sviluppo. Ancora più difficile è modificare le abitudini inveterate di alcuni popoli ricchi, come per esempio quelli della popolazione del Nord America, la maggioranza degli europei, Brasile e Argentina che esportano carni anche in grandi quantità, ecc.

Vi sono alcuni metodi adottati da pochi paesi intelligenti ed efficienti, fra i quali in primis Israele, Giappone ed Olanda.

Oltre alla desalinizzazione dell'acqua di mare, che dovremo realizzare anche in Italia in un futuro vicino, questi paesi meritevoli hanno applicato metodi di produzione utilizzando quantità di acqua decisamente inferiori rispetto a quelle usate ancora, specialmente per il mais e la colza, cioè gli irrigatori a getto a pressione, detti a pioggia. A seconda dei casi, le quantità di acqua necessarie alle coltivazioni sono decisamente inferiori con gli irrigatori-nebulizzatori e quelli a goccia, utilizzati di notte, già in uso anche in qualche paese del vicino oriente e in un paio di stati africani

Un ultimo metodo di risparmio di acqua è la ri-coltivazione di grani antichi ma sostanziosi e nutritivi con una resa leggermente inferiore.

Possiamo essere certi che la ricerca e sviluppo in agricoltura potrà dare risultati positivi. Il lato negativo è costituito dai grandi agricoltori sempre restii a sostituire i metodi di coltivazione più comuni con tecniche più avanzate.

 

La bio-agricoltura

In generale quando si parla di bio-agricoltura, il sentire comune si riferisce ai prodotti per l'alimentazione umana perché il loro processo produttivo non utilizza prodotti chimici, in particolare fertilizzanti e antiparassitari, ma usa concimi naturali  (stallatico e compost).

 

La cosa è meno semplice di quanto sembri. In effetti i principali obiettivi di base dell'agricoltura biologica così come sono stati definiti dalla Federazione internazionale dei movimenti per l'agricoltura biologica (International Federation of Organic Agricolture IFOAM) sono:

·         Trasformare il più possibile le aziende in un sistema agricolo autosufficiente attingendo alle risorse locali;

·         Salvaguardare il più possibile la fertilità naturale del terreno

·         Evitare ogni forma di inquinamento determinato da tecniche agricole

·         Produrre alimenti di elevata qualità nutritiva in quantità sufficiente

 

Ciò ha ovviamente un impatto anche sulla produzione di mangimi e foraggi per animali da carne (bovini, ovini, pollame, ecc.) e di conseguenza su quella del latte e dei suoi derivati.

Anche in questo caso l'agricoltura biologica prevede che il consumo di acqua sia il più basso possibile grazie alle tecniche di cui abbiamo appena accennato.

 

In breve l'agricoltura biologica e sostenibile comprende soprattutto i metodi produttivi, che includono - fra i tanti - il rinnovo continuo dell'humus del terreno.

 

In un esempio recente le tecniche di produzione di vegetali biologici ha unito la coltivazione di ortaggi vari alla creazione di energia elettrica da grandi centrali di pannelli fotovoltaici, necessaria quindi anche alla coltivazione stessa (es. pompe per l'irrigazione a goccia o a nebulizzazione). Le file dei pannelli sono state istallate in maniera tale da lasciare una certa distanza fra le stesse, tale da permettere il passaggio di minitrattori elettrici per coltivazioni le più varie.

Queste istallazioni sono nate su terreni di fabbriche industriali chiuse o su terreni incolti o abbandonati di coltivazioni intensive di cereali non più produttive soprattutto per mancanza di rotazioni colturali o altre situazioni particolari.

 

Un altro esempio viene dalla Danimarca: sulla scia delle iniziative nate in alcuni paesi americani (Mrs. Obama insegna)  ed europei. E' stato creato ad Aahrus da due architetti italiani con base a Londra un sistema decisamente innovativo. Essi hanno realizzato in piena città un grande ambiente pubblico costituito da un'estesa tettoia di design affascinante sotto la quale sono stati creati numerosi orti cittadini. L'acqua necessaria è quella piovana (il nord del paese è sufficientemente piovoso) e il terreno riportato viene concimato mediante "compost" che produce anche bio-carburante e micro-alghe. E' stata considerata "una stravaganza tecnologica per legare città e natura, sfida vitale per le prossime generazioni".

 

A proposito di agricoltura in città, da buon napoletano, non posso fare a meno di ricordare la vigna coltivata da sei secoli dai monaci della Certosa di San Martino (7 ettari) sulla collina del Vomero a Napoli. Dal 1999 si produce vino Aglianico e Falanghina. Divenuta "bene di interesse storico-artistico", da un paio d'anni hanno iniziato la coltivazione di bio-orti dove il terreno è coperto con paglia per proteggerlo, concimarlo e conservarne l'umidità dell'irrigazione a basso consumo d'acqua.

In questi anni i consumatori si sono molto interessati  ai prodotti biologici soprattutto a causa di alcuni scandali alimentari della fine del secolo scorso ma sono tuttora un mercato limitato; ciò è dovuto ai prezzi al pubblico più alti rispetto ai corrispettivi prodotti convenzionali in Italia.  Il nostro paese è comunque uno dei paesi leader della produzione biologica (6,9% della superficie agricola perché non si tratta mai di agricoltura intensiva su grandi superfici) ed dell'esportazione verso l'Europa.                                                                                           Lo sviluppo  del mercato dei prodotti biologici in Italia è stato posteriore a quelli della Svizzera, Francia e Germania ma negli ultimi anni si registrano aumenti del 15-20% anno,

Oltre alle considerazioni di tenore ambientale, altri motivi che hanno spinto l'adozione di questo tipo di pratica agricola: in generale sono state quelle di interessi imprenditoriali (i consumatori sono disposti a pagare di più per i prodotti biologici) o legate alla disponibilità di finanziamenti dell'Unione europea per l'adozione di pratiche agricole eco-compatibili.

L'agricoltura biologica, soprattutto se vista come modello di sviluppo globale, è stata al centro di dibattiti e critiche anche da parte di scienziati (foraggiati da grandi aziende agricole?). In particolare sono due le principali obiezioni sollevate: la sua non sostenibilità su larga scala e la scarsa scientificità di talune sue pratiche legate all'assioma naturale=buono.

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Di Gennaro Aprea (del 19/06/2017 @ 18:26:16, in A) Aziende, innovazione, produttività, costi, ecc., cliccato 576 volte)
L'INDUSTRIA EDILIZIA VA MALE ?


 
Oggi, sul notiziario economico e finanziario del telegiornale di RAI 3 il giornalista/speaker ha riconfermato che l'economia produttiva sta andando (abbastanza) bene, ma l'unico settore che è in regressione è l'industria edilizia delle nuove costruzioni, che ha perso, su base annua, il 4,6%.
Il tono era tale da voler dimostrare la negatività di quella statistica. Per me invece è una buona notizia perché significa che il consumo del suolo è diminuito.
 
Non vi era alcuna cifra che riguarda le ristrutturazioni che invece sono altrettanto importanti. Ormai gli economisti hanno capito che la sostenibilità di qualsiasi processo produttivo deve tener conto della cosiddetta "impronta ecologica".
 
In questo caso solo le imprese edilizie conservative - e sono ancora la maggioranza - pensano che il futuro delle loro imprese sta nel nuovo, pur avendo per fortuna accettato le costruzioni che necessitano di limitata energia per essere vissute. Ciò anche alla buona concorrenza.
Comunque nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni mancano ancora le i progetti e le realizzazioni delle strutture per il minor consumo di acqua, quelle di recupero dell'acqua piovana ed il recupero e l'uso delle acque di scarico (lavabi, bagni, docce, lavelli, lavatrici e lavastoviglie) per la pulizia dei servizi igienici.
 
Ci sono centinaia di milioni di edifici nel mondo (e decine di milioni in Italia) che possono e devono essere ristrutturati per portarli a consumi "quasi zero". La tecnologia ha fatto passi da gigante, quindi i costi son più che accettabili. E' anche vero che in alcuni casi particolari le realtà e le situazioni non permettono la ristrutturazione a costi competitivi. La soluzione è trovare spazi abbandonati (es. industrie ferme da tempo) disinquinare il terreno ove necessario, costruire il nuovo senza aumentare suolo occupato e volumi, trasferirne gli abitanti (ottimizzare i servizi che spesso mancano). Poi demolire i vecchi edifici e creare verde sulla stessa area, possibilmente aumentandone la superficie..
 
Nel piccolo Comune dove abito da tempo, sono state ristrutturate due cascine abbandonate e un terza è sulla stessa strada, tutte ristrutturate con gli stessi criteri. Ve ne sono ancora molte, non solo in questa zona da riutilizzare, anche per altri scopi sociali, come hanno fatto a Milano città.
 
Ma andando verso il sud non vi sono numerose valide iniziative di questo genere, soprattutto, dico io, per mancanza di impulsi imprenditoriali a progetti simili; soprattutto mancano  appoggi di tutti i generi da parte di chi ci governa a livello centrale, regionale e locale.
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Di Gennaro Aprea (del 17/06/2017 @ 20:13:42, in C) Commenti e varie, cliccato 707 volte)
C'E' SEMPRE UN ANGOLO DI PAZZIA NEL NOSTRO CERVELLO, CHI  NE HA DI PIU' CHI DI MENO



"Cronaca nera", - come si diceva una volta, ora si parla solo di "cronaca" -  più o meno recente, mentre mi accingo a scrivere questi pensieri.
 
- James Hodgkinson, fan di Sanders (canditato alle primarie per la presidenza degli USA) spara al deputato repubblicano Steve Scalise. Sanders condanna fermamente il gesto e questo tipo di politica da parte di un democratico; sano di mente?
- il marito di una coppia di albanesi da anni in Italia uccide la moglie; i vicini affermano che erano tranquilli ed il loro rapporto era sereno: cosa è successo?
- San Francisco: l'autista di un'azienda, che evidentemente ha subito un torto da qualcuno sul lavoro, uccide 3 colleghi e ne ferisce altri 2
- 7carabinieri in Lunigiana sono riconosciuti aver "torturato" alcuni delinquenti che avevano fermato
 
E un po' più indietro nel tempo, sono ripetitive le stragi (spesso emulative) di studenti che sparano e uccidono i loro compagni di scuola; così come quelle di una persona che spara da un tetto ai passanti. Magari fino al giorno prima erano sempre stati dei ragazzi e delle persone normali. E ancora: nel 2011 i 69 morti e 110 feriti fra i giovani del partito laburista norvegese riuniti nell'isola di Utaya.
 
Per non parlare dell'11 settembre 2001 a New York! e del terrorismo di al-Kaeda (la Base) fondata da Osama bin Laden che tante stragi ha fatto anche in numerosi paesi dell'Africa e Medio Oriente
 
1978 - il predicatore americano James Jones fondatore della setta "People's Temple" che istigava al suicidio collettivo, ha realizzato in Guyana il maggiore suicidio collettivo di 913 uomini, donne e bambini, lui compreso.
 
Ricordate certamente cosa hanno fatto i terroristi tedeschi della "Rote Armee Fraktion"  e  le Brigate Rosse in Italia.
 
Non è finito: durante la seconda guerra mondiale che ho vissuto da ragazzo, le stragi delle SS tedesche - Hitler comandante supremo - e quelle in Grecia da parte dei soldati italiani comandati e plagiati dal generale Roatta, fedelissimo di Mussolini fino all'ultimo.
 
Mio padre mi raccontava della prima guerra mondiale che lui aveva fatto (i ragazzi del 99), degli ordini di andare all'assalto comandati dal generale Cadorna e delle fucilazioni sul posto di chi non obbediva agli ordini, di altre azioni insulse, specialmente a Caporetto
 
Potrei continuare all'infinito, ma nella storia che abbiamo studiato fin dai secoli A.C. passando da la repubblica a Roma, l'impero, i barbari, il medioevo, le repubbliche, le crociate, le monarchie (p.es.1572, strage dei protestanti ugonotti a La Rochelle) le rivoluzioni, per arrivare fino  ad oggi. Abbiamo imparato che comportamenti simili (ed anche peggiori) si sono succeduti senza sosta e senza soluzioni di continuità nei secoli.
 
Da pochi anni, il Daesh, o ISIS, ha affiancato e poi quasi sostituito al-Kaeda. Siamo "immersi" nel loro terrorismo, giustificato con il più assurdo estremismo islamico il quale afferma che il mondo sta per finire a breve con l'Apocalisse. Hanno plagiato poveri e migranti per la loro impossibilità di continuare a vivere in territori ormai impossibili da coltivare a causa del clima. Hanno plagiato giovani e giovanissimi dando loro da mangiare per se e le loro famiglie e pagandoli come soldati di ventura, promettendo loro il Paradiso pieno di vergini. Hanno reso fanatiche popolazioni in profondo contrasto religioso (sunniti e sciiti) e nord Nigeria contro gli infedeli cristiani, Indonesia, Filippine, Nord Korea, India, ecc.
 
Abbiamo visto cose terribili (es. gas) realizzate da loro e dai governi della Siria e dell'Iraq. Tutti finanziati ed armati dalle grandi potenze, cominciando dall'Arabia Saudita e da trafficanti di armi. Le gole tagliate, gli attentati in Europa e Stati Uniti con camion, uomini suicidi, coltelli,  pistole, kalashnikov, ecc. senza alcuna possibilità di poter prevedere gli attacchi. Dove molti interessi economici delle grandi potenze hanno affiancato questi "governi".
 
Abbiamo paura, molta paura (vedi la reazione della folla in Piazza San Carlo a Torino). Chi dovrebbe difenderci non trova soluzioni perché finora è stato difficile entrare con infiltrati nel giro delle cellule dei terroristi.
 
I terroristi sono stati quasi tutti uccisi dalle forze dell'ordine quindi tutto diventa più difficile. Se li ferissero solamente interrompendo i loro attacchi omicidi probabilmente si potrebbe capire meglio come funziona l'organizzazione cercando anche di capire la psicologia di un cervello malato; e forse curarli con metodi psichiatrici.
 
Certo è che questo nuovo modo di "guerreggiare" contro noi infedeli, anche se è decisamente differente dal passato, è a mio parere derivante in buona parte da quel'angolo di pazzia che abbiamo tutti noi nel cervello, che spesso si risolve in azioni scriteriate e insensate alle quali stiamo purtroppo assistendo. Questi comportamenti cominciano spesso da quello di un "capo" che riesce a plagiare dei deboli, come spesso è successo nel corso dei secoli con azioni le più terribili e raccapriccianti. Ora c'è al- Baghdadi.. o è morto?
 
Vi sono mille esempi ma ne faccio uno solo per finire:
 
Adolf Hitler: leggete o ascoltate i discorsi di questo capo (recentemente li hanno trasmessi  in TV)
Ilse Koch: detta "la cagna di Buchenwald" moglie del direttore di questo  campo di concentramento - si divertiva a prendere i bambini e a lanciarli vivi nei forni crematori.
Per non parlare di tutti i gerarchi nazisti e di milioni di tedeschi che inneggiavano al
Fuhrer, così come milioni di italiani al Duce.
 
A mio parere per ambedue non si può pensare altro che ad azioni di un folle.
Il problema è come curare i fanatici del Daesh....oppure non c'è altra soluzione che ucciderli?
Prendendoli feriti ma ancora vivi potremmo forse capire meglio i percorsi dei finanziamenti. Senza questi, l'ISIS sarebbe più sconfitta dei bombardamenti e dell'eliminazione della sua soldataglia ben armata e pagata per morire e andare in paradiso.
Tornando a bomba un ultimissimo commento: certo è che, di fronte a queste situazioni, i fabbricanti di armi gongolano perché aumenta la domanda dei loro prodotti: quante volte avete visto in TV le colonne di pick-up Toyota con mitragliera pieni di "guerriglieri Daesh?
 
 
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