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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 16/05/2014 @ 15:18:50, in C) Commenti e varie, cliccato 734 volte)
I NUOVI ALTI DIRIGENTI DELLE AZIENDE PUBBLICHE STATALI O CONTROLLATE DALLO STATO
 
E’ abbastanza recente la decisione del Presidente del Consiglio dei Ministri di rinnovare le alte direzioni delle numerose società statali, miste e controllate dallo Stato.
Dopo l’accordo del Consiglio dei Ministri, per pochi giorni vi sono stati un certo numero di commenti sui media, alcuni positivi sulle singole persone, altri negativi, i quali non hanno avuto molti riscontri da parte del grande pubblico perché per esso vi sono tanti altri problemi di cui parlare e discutere. Infatti dopo pochi giorni non se n’è parlato più.
Eppure si tratta di decisioni importanti che sono legati alle politiche economiche e finanziarie dello Stato.
Io non sono esperto per poter dare un giudizio su tutte le nuove situazioni e nomine, e comunque non vorrei annoiarvi troppo, però vorrei parlare di solo due società e tre sostituzioni che conosco bene perché me ne interesso nei miei studi sui problemi delle fonti di energia e delle conseguenze delle loro utilizzo sull’ambiente e sul clima, e quindi sulla nostra salute.
 
1)     ENI - E’ accertato (5° Rapporto IPCC) che in tutto il mondo le emissioni di gas serra (CO2, metano ed altri) e i numerosi e pericolosi inquinanti abbiano pericolosamente degradato il clima, con aumento delle temperature terrestri e gravi danni per la salute.             
      La nostra più importante società alla quale i nostri governi dovrebbero dare delle
      direttive basate su un Programma di Politica Energetica Nazionale che dovrebbe
      avere scopo di sostituire man mano le energie fossili (carbone, petrolio e gas
      naturale-metano) con altre fonti alternative non inquinanti o molto meno inquinanti.
      Il precedente Amministratore Delegato Paolo Scaroni aveva dichiarato più volte e
      attuato una politica con la quale affermava l’importanza delle fonti fossili e la
      necessità di aumentare sia la produzione in Italia di petrolio e gas (gli esperti
      stanno accertando la possibilità che la loro estrazione possa provocare terremoti)
      sia di ricerche in altri aree mondiali, compreso l’oceano artico dove il ghiaccio finora
      si è sciolto per più del 30% da 15 anni a questa parte e continua perdere larghe
      superfici di banchisa.
      Ebbene il nuovo A.D. è Descalzi, ex responsabile supremo e di successo di tutte le
      attività che riguardano la ricerca e l’estrazione degli idrocarburi in Italia e nel
      mondo, mentre le altre attività di raffinazione e distribuzione sono in perdita.
      NO COMMENT!
      E’ stata invece nominata Presidente la ex Presidente della Confindustria, Emma
      Marcegaglia, che non ha molti poteri perché quelli importanti li ha invece l’AD;
      comunque non ha molta esperienza e familiarità con le energie rinnovabili
           perché la sua recente società creata ad hoc per la costruzione di pannelli
           fotovoltaici non ha nemmeno iniziato la produzione ed è stata chiusa perché non
           competitiva con i cinesi. Peccato però che numerosi imprenditori privati italiani
           costruiscono questi pannelli con successo e sono competitivi perché i loro prodotti
           sono innovativi. NO COMMENT !
 
2)     ENEL -  l nuovo Presidente (con pieni poteri come il precedente) è Francesco
Storace il quale, prima di questa nomina, era Presidente di ENEL Green Power, cioè della società che si occupa di istallare solo produzioni di elettricità con fonti rinnovabili  o alternative in Italia e all’estero, società di molto successo ed innovativa.
Speriamo che Storace riuscirà a sostituire il carbone (per altro con prezzi molto competitivi per la sua abbondanza) con il gas naturale, per la produzione di energia elettrica nelle centrali ENEL tenendo presente che il primo è l’energia fossile più inquinante di tutte le altre, petrolio e gas naturale.
 
E’ proprio necessario che il Governo si dia una mossa per formulare un Programma Energetico Nazionale che sia di guida per tutte le attività industriali, così come hanno fatto o stanno facendo altri governi nel mondo come per esempio, in Europa, quello danese che ha fissato per il 2040 la data in cui lo stato sarà indipendente dalle energie fossili e autosufficiente per tutti suoi fabbisogni di energia. Altri stati europei sono sulla stessa strada, Norvegia, Germania e Finlandia. I più virtuosi in Europa
     
 
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Di Gennaro Aprea (del 13/05/2014 @ 18:46:02, in H) Rodano, cliccato 818 volte)
ANCORA QUESTI SCOMBINATI !
 
 
Mi metto la cenere sul capo per il mio lungo silenzio, più di un mese. Le ragioni sono numerose, studi, controlli della salute, noie piccole e grandi….e una dose di pigrizia. Riprendo con un breve articolo che parla bene di attori, regista, ecc. che sono divenuti amici, anche se qualche rara volta non ho mancato di fargli notare qualche flop.
 
Sabato 10 la nostra Compagnia Teatrale dilettantistica ha concluso la sua stagione 2014.
Io ero presente ed avevo portato con me due amici di fuori Milano che si sono fatti un sacco di risate.
 
Certo è che gli Scombinati hanno raggiunto un grado di professionalità che meriterebbero di essere visti da un numero di spettatori molto più ampio. Forse non posseggono una persona che sappia fare della buona e necessaria comunicazione di marketing. Ho visto più volte in grandi teatri milanesi (completamente pieni) recite di beneficienza con compagnie che erano semplicemente degli scalzacani. Questo commento è solo per mettere in evidenza che gli Scombinati hanno raggiunto un gradino di bravura molto più alto rispetto a quelle mediocri compagnie. Quindi è necessario che pensino seriamente a risolvere questo problema per essere una volta tanto non “scombinati”.
 
Ma torniamo al succo della recita. Era una trasposizione dal famoso film “La strana coppia” con Walter Matthau e Jack Lemmon (poi divenuta commedia teatrale …o viceversa?)
 
Non so da chi cominciare, ma è doveroso per me sottolineare innanzi tutto che la regista e sceneggiatrice Enrica Bassi Rossi ha superato se stessa: ogni nuovo spettacolo è un successo che deriva dalla sua ottima capacità di riadattare i testi alla disponibilità e all’esperienza degli attori della compagnia; e alle limitate disponibilità delle scene (soprattutto in quest’ultima all’Ottagono di Rodano).
Non parliamo poi dei singoli attori: si scambiavano ed alternavano pezzi di bravura come corridori di Formula 1 che sorpassano l’avversario il quale a sua volta lo raggiunge e lo ri-sorpassa, e così via di seguito. Tutti, nessuno escluso, anche le “comparse “ di contorno e l’autore dei commenti musicali che hanno ricevuto giustamente molti applausi.
 
Che dire di più?
Attendiamo con impazienza la prossima rappresentazione. Questo è un invito a tutti i lettori di venirli a vedere per applaudirli: io sono qui a disposizione per informazioni verso l’inizio del 2015 quando inizierà la stagione degli Scombinati.
 
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Di Gennaro Aprea (del 26/03/2014 @ 18:08:32, in D) Guerre, cliccato 632 volte)
CRIMEA - LE SCARAMUCCIE ECONOMICHE E POLITICHE FRA RUSSIA, UE E USA
Per curiosità ho dato un’occhiata su Internet-Google alla storia della Crimea fin dalle sue origini ancor prima dell’era cristiana. Chi è interessato, può rendersi conto che questa storia è certamente complicata e molto variegata.
 
Senza entrare nei dettagli, ci sono stati anche i greci, poi i romani, i goti, l’impero romano d’oriente e successivamente l’impero ottomano, cioè i turchi. Durante un breve periodo è stata unita anche a Kiev, ma alla fine è divenuta russa fin dal 1800 dopo una serie di guerre durante le quali perfino il Regno di Sardegna è stato coinvolto insieme ai francesi e gli inglesi grazie al nostro buon amico Camillo Benso Conte di Cavour, quando c’era ancora l’impero ottomano.
Però ben prima e dopo la rivoluzione russa conclusasi nel 1921, pur restando in un certo senso un territorio/provincia indipendente, è rimasta principalmente russa, popolata in grande maggioranza di russi, con minoranze di tatari ed altre esigue etnie, compreso gli ucraini.
 
Solo nel 1954  il presidente dell’URSS Krutscev premiò l’Ucraina donandogliela (si dice che quel giorno fosse più ubriaco del solito) per l’anniversario del trattato di 300 anni prima fra i cosacchi ucraini e la Russia. Tutto ciò comportò l’inizio di numerosi e lunghi disordini da parte degli abitanti che si sentivano russi al 100%.
 
Non so immaginare le ragioni profonde per cui siano nati i disordini che hanno portato al referendum dopo la cacciata del vecchio presidente filorusso Janukovyc che non aveva voluto firmare l’accordo con l’Unione Europea; probabilmente sono molte, fra le quali certamente c’è l’impuntatura di Putin che ha colto l’occasione per mostrare una volta di più la sua volontà di dominio, unita al timore di perdere la grande base navale della flotta russa a Sebastopoli. Da parte occidentale le ragioni sono più oscure, a parte il timore di vedere perdere un zona importante di un paese, l’Ucraina, che potrebbe diventare un altro stato dell’U.E. (?)
Le ragioni degli USA sono ancora più oscure, non mi risulta che vi siano giacimenti di petrolio e/o di gas, uranio ecc., cosa che spiegherebbe più facilmente il loro intervento; sicuramente c’è quella di perdere ulteriore autorità a livello mondiale se non mostrano a Putin che non si può permettere di fare e disfare qualsiasi cosa senza che gli USA siano coinvolti, consapevoli e con il loro permesso (cioè delle Nazioni Unite e della NATO), senza ricevere in cambio qualcosa di più (vedi la brutta figura che hanno fatto in Siria, minacciando lo sconquasso e facendosi by-passare da Putin).
 
Conclusione, la storia della Crimea conferma che certamente questa regione è più russa che ucraina, così come altri territori dell’Ucraina orientale al confine con la Russia.
Il mio ultimo pensiero è – e spero che tutti siano d’accordo – che queste “discussioni” e “scaramucce” economiche e politiche non portino a qualcosa di più grave, cioè ad un ennesima guerra che potrebbe essere più pesante di quella in Georgia di qualche anno fa.
 
Di guerre ne abbiamo fin sopra le scatole!
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