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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 08/03/2011 @ 19:07:58, in C) Commenti e varie, cliccato 732 volte)
FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA?
 
Fra pochissimi giorni, il 17 marzo, festeggeremo i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Per me, vecchio pensionato, è una giornata come le altre nel senso che da tempo non lavoro più, quindi tutti i giorni possono essere festivi o di impegni di lavoro. Però il 17 il mio pensiero ed il mio cuore saranno con tutti gli italiani che credono all’importanza di questo anniversario.
Tuttavia, proprio perché la mia età è avanzata, ho ripensato a quando ero bambino e si festeggiava l’Unità d’Italia. Non era il 27 marzo, ma il 4 novembre.
A scuola ci insegnavano - per me erano le scuole elementari, vi parlo degli anni 30 - questa data, e sui libri di scuola c’era scritto che l’unità d’Italia era il giorno della vittoria della prima guerra mondiale (la “Grande Guerra”), il 4 novembre 1918, cioè la fine della cosiddetta IV guerra d’indipendenza.
Ci insegnavano anche (Vittorio Emanuele III regnante e Benito Mussolini “Premier” dittatore) che il 27 marzo era la data della nascita del Regno d’Italia, o se volete dello Stato italiano, quando nel parlamento di Torino era stata proclamata l’unione al regno di Sardegna (Piemonte, Liguria e Sardegna) della Lombardia parte dell’Emilia e la Toscana[2]    e il Regno delle due Sicilie conquistato da Garibaldi nel 1860.
Infatti mancavano ancora all’Unità altre Regioni italiane, il Veneto (unito all’Italia nel 1866) (1) , lo Stato Pontificio [3](1870)  e le Venezie Tridentina e Giulia (1918).
Non è ormai il caso di cambiare il nome “Unità d’Italia” il 17 marzo, però sarebbe forse bene riprendere a festeggiare il 4 novembre, caduto nel dimenticatoio, non so bene perché. Anche senza rimanere a casa, come in tante altre ricorrenze religiose e no.


[1] Ceduto dalla Francia al Regno di Sardegna in cambio di Nizza e la Savoia
[2] Annesse precedentemente
[3] parte del Lazio, Umbria, Marche e della Romagna
 
Di Gennaro Aprea (del 12/02/2011 @ 19:14:57, in C) Commenti e varie, cliccato 657 volte)
ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA PER LE CASALINGHE (POVERE)
 
Non sono un sondaggista, quindi non so quante persone in Italia conoscano l’esistenza di questa assicurazione voluta nel 1999 – non so da quale legislatore – per salvaguardare e fornire riconoscimenti di invalidità (oltre il 27%) alle casalinghe per gli incidenti che possono capitare (e ne avvengono tanti ) nel disbrigo delle faccende di casa.
Direi che l’intenzione di quei signori, da noi pagati profumatamente, i quali lavorano appassionatamente e indefessamente nei due rami del Parlamento è più che buona però….però…
Il premio annuale incassato dall’INAIL è decisamente basso, € 12.92 + la tassa postale di € 1.10.
Commento: forse dovrebbe essere un po’ più alto dato perché gli infortuni sono numerosi ed alcune volte anche gravi
L’obbligatorietà è sconosciuta ai più (ho fatto un piccolo sondaggio fra le mie numerose conoscenze che costituiscono un campione rappresentativo ed il risultato è deludente)
Commento: mi piacerebbe conoscere quanto l’INAIL incassa in totale dalla somma dei premi pagati dalle italiane che si sono assicurate; non ho trovato alcuna cifra cercando sui motori di ricerca ed affini e non ho tempòo di andare a chiedere i bilanci all’INAIL. Sarebbe anche utile sapere quante sono state le rendite per l’invalidità o morte, e se vi siano stati mai controlli a campione sulle casalinghe per accertare l’avvenuto pagamento, ecc.
Last but not least (ultimo ma non da meno) l’assicurazione vale e deve essere pagata fino all’età di 65 anni. Dopo di che non si paga più niente, però, pero:…. le ultrasessantacinquenni non sono più assicurate. Perché? Eppure al di sopra di quell’età vi sono maggiori probabilità di incidenti.
Commento: avrebbero potuto aumentare il premio e renderla non obbligatoria. Mi viene il sospetto che i nostri legislatori se ne freghino delle casalinghe che hanno diritto ad assicurarsi (quelle con redditi bassi); per loro è meglio buttarle via prima che “lascino questa valle di lacrime”
 
Ho anche l’impressione che questi nostri legislatori – la maggior parte giuristi - non conoscano la matematica attuariale per le assicurazioni e perdano tempo a fare leggi ingiuste ed insulse, come in questo caso.
Come al solito lo Stato si comporta come tutte le assicurazioni che cercano di fare cassa usando tutte le maniere possibili: questo è un esempio, non vi sembra?
 
Di Gennaro Aprea (del 07/02/2011 @ 00:28:21, in C) Commenti e varie, cliccato 720 volte)
LA FORZA DI INTERNET…ANCHE PER MANDARE IN CONFUSIONE IL PRESIDENTE
 
Ieri sono stato al Palasharp per assistere all’incontro organizzato da “Libertà e Giustizia”, associazione non legata ad alcun partito politico, con il titolo “Dimettiti!”.
Quasi nessun giornale o radio e nessuna televisione avevano preannunciato l’evento. Ha fatto tutto Internet ed il passaparola.
Sono venuti da ogni parte dell’Italia del nord.
È stato un incontro appassionante di circa 15000 italiani (di cui 3000 erano fuori del Palasharp perché la struttura era piena fino all’inverosimile) che hanno ascoltato numerosi importanti personaggi che in un certo senso “conversavano” con il pubblico che non faceva altro che commentare ad alta voce, incitarli ed applaudirli. Uno degli oratori – tutti eccezionalmente bravi – guardandosi intorno ha detto, appena si è avvicinato al microfono: “Prima di iniziare, lasciatemi dire due parole…: che bello!”
Un altro ha dichiarato di essere arrivato pieno di scetticismo, poi ha trascinato gli ascoltatori fino a picchi di entusiamo inverosimile.
È stato infatti uno spettacolo di persone donne e uomini, moltissimi giovani, fuori dal consueto in una città come Milano dove la maggioranza dei cittadini della Regione non è certo all’opposizione del governo attuale.
I media di oggi ne hanno parlato ampiamente, anche quelli filogovernativi.
So che il sito de “La Repubblica” ha trasmesso ieri in diretta l’avvenimento; un cugino a Napoli e un amico a Firenze mi hanno detto di averlo seguito interamente. Ritengo che altre migliaia di italiani del Centro e del Sud abbiano avuto questa fortuna e si siano uniti spiritualmente a quelli presenti a Milano.
Oggi però ho avuto una sorpresa: ho ascoltato in diretta “l’esperto” Cavaliere in TV che ha detto più o meno: “… io non mi dimetterò, non ci saranno elezioni, non ci sarà un rimpasto, continueremo a governare per fare le riforme, per il bene degli italiani che hanno bisogno di un governo che sappia governare….”
Cosa, cosa ? ho capito bene? Il Primo Ministro pensa veramente a “un altro governo che sappia governare”?
Se è vero, allora Mr. Berlusconi è proprio andato in “tilt” perché certamente non si riferisce all’attuale governo. Come potrebbe, se questo governo ha dimostrato (e lui lo sa anche se non lo ammette) di non saper governare, perché non ha fatto niente per gli italiani, anzi – e quel poco che ha fatto lo ha fatto male, anche mettendo le mani nelle tasche degli italiani, nonostante le promesse e le dichiarazioni/bugie successive?  quindi lui stesso vuole un governo differente.
Sarà questo il risultato dell’età? oppure un suggerimento di qualche birichino (maschile e femminile) della sua corte, innamorato di lui?
Chissà !?
 

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