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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 11/02/2012 @ 16:27:39, in F) Questa è l'Italia, cliccato 914 volte)
REGALI FINO A 150 EURO DI VALORE POSSONO ESSERE ACCETTATI; QUELLI DI VALORE SUPERIORE DEVONO ESSERE RESTITUITI O CEDUTI AL “TESORO”
Questa è, più o meno, una delle provvidenze emanate dal Presidente Mario Monti, insieme ad altre più importanti, per diminuire il costo della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Economia e delle Finanze da lui retti.
La diminuzione delle spese (spending review) va benissimo e mi auguro che la si faccia per tutti i Ministeri, per le Regioni e tutti gli altri governi locali.
Però c’è qualcosa che non mi sta bene: l’accettazione di regali fino a 150 Euro di valore. Perché si possono accettare regali?....e quanti? …e quando?....e perché? ….e chi controlla o stabilisce se il valore è inferiore a 150 Euro?....
E non voglio sentire che si tratta di consuetudine!
Forse sono esagerato, ma questo mio pensiero deriva e fa’ parte della mia educazione familiare, soprattutto – ma non solo – da parte di mio padre e della famiglia allargata.
Ho imparato questo comportamento nei 25 anni della vita passata in famiglia; quando ne sono uscito è stato ed è il mio modo di essere di sempre. È successo anche a me di dover restituire dei regali, oppure, se proprio non era il caso di rifiutarli perché erano di basso valore e senza fini corruttivi, ma solo per gentilezza, di ricambiare con un regali di valore simile.
Vi racconterò solo un esempio che mi è rimasto in mente, soprattutto perché mi ha toccato particolarmente: infatti ero un bambino di 8 anni e mezzo.
Natale 1939. Mio padre, ingegnere, era Tenente Colonnello del Genio Militare ed in quel periodo Direttore dei lavori della linea di fortificazioni sul confine del Brennero “contro i tedeschi”[1]
Era stata fatta una gara d’appalto per numerose imprese edili e fornitori di materiali e servizi secondo i regolamenti di allora, e 3 o 4 avevano vinto per le necessarie specializzazioni e servizi. Negli anni 30 non esisteva Babbo Natale ma solo Gesù Bambino e soprattutto la Befana; così come non c’era l’albero ma il presepe.
In quei giorni di festa arrivarono dei pacchi a casa nostra (INCIS – Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato) Via Cesare Battisti – Bolzano, con gli auguri delle imprese che lavoravano ai cantieri. Quando mio padre tornò dall’ ufficio base di Merano il 24 sera e vide i regali, raccomandò a nostra madre e a noi bambini di non toccare i pacchi. Faceva molto freddo fuori e molto caldo in casa e subito cominciammo a sentire un ottimo odore di cioccolato che si stava squagliando e di panettone che ci tentava in alto grado….
Passate le feste, mio padre convocò tutti i responsabili delle imprese appaltatrici, li ringraziò del pensiero e degli auguri ma al tempo stesso comunicò che lui non poteva assolutamente accettare alcun regalo perché l’accettazione avrebbe potuto far pensare a qualcuno dei suoi superiori e collaboratori che si trattava, se proprio non di corruzione, di ringraziamento per preferenze accordate; così i pacchi furono restituiti ai mittenti che restarono un po’ sorpresi dell’atteggiamento di mio padre…..
Noi bambini nel frattempo avevamo un sofferto ogni volta che passavamo davanti ai pacchi che stavano vicino alla porta d’ingresso, ma nostro padre nei giorni successivi  aveva risolto il problema regalandoci cioccolatini e panettone per il brindisi del 31, come ogni anno.
Esempi simili sono stati numerosi negli anni, anche se mia madre diceva ogni tanto alle cognate sorelle di mio padre che adoravano l fratello – senza entrare nei dettagli - che c’era un po’ di esagerazione nel comportamento del marito, troppo intransigente.
Mi sono meravigliato anch’io per la decisione del Presidente; per me c’è una sola regola da stabilire: non si accettano regali !  Forse sono un italiano anormale?


[1] A Mussolini e allo Stato Maggiore dell’Esercito non era piaciuta l’invasione dell’Austria da parte di Hitler; che significava avere i tedeschi “alle porte”. Quindi si stava preparando alla difesa
 
Di Gennaro Aprea (del 27/01/2012 @ 11:55:01, in F) Questa è l'Italia, cliccato 747 volte)
IMBECILLI 2
 
 
Dopo il mio sfogo di qualche giorno fa a proposito dell’imbecillità umana, voglio raccontarvene un’altra.
Tranquillizzatevi, non mi riferisco al Costa Concordia: ne hanno parlato e straparlato troppe persone su tutti i media possibili, quindi veniamo al punto, molto meno importante della tragedia del Giglio, dove il tasso di cretineria ha raggiunto vette impensabili.
Qualche giorno fa mia moglie ed io siamo andati a teatro a vedere un dramma di Ibsen che nessuno di noi due conosceva, “Casa di bambola”. Ci aspettavamo qualcosa di molto serio, noioso e “vecchio”, come molti pensano quando si tratta di questo drammaturgo norvegese che è stato uno dei primi scrittori che ha affrontato le contraddizioni della società borghese dell’800. Invece, anche grazie a una splendida interpretazione della compagnia Arcobaleno Teatro di Varese e all’altrettanto ottima scenografia, luci, musica, ecc., il dramma ci ha affascinato ed abbiamo trovato il testo attualissimo, nonostante sia stato scritto nel 1879.
Però, però…… il tutto è stato pesantemente disturbato da alcuni imbecilli, almeno quattro o cinque, i quali avevano lasciato acceso il loro cellulare e l’hanno lasciato suonare a lungo più volte; un paio hanno anche risposto alla chiamata….
Che dire, oltre che rimanere costernati e scandalizzati da come l’intelligenza degli italiani, in questo caso lombardi, sia diminuita? E secondo me non si tratta solo di maleducazione: lo potrebbe essere solo se si fosse trattato di una sola persona e per una sola volta.
Però c’è qualcuno che ha reagito, oltre alle numerose inascoltate proteste degli spettatori: è stato il personaggio principale del dramma il quale, stufo di questo andazzo senza fine, ha fatto qualche passo avanti sul palcoscenico verso la platea e, con lo stesso tono con il quale stava recitando nella scena in cui discuteva con la moglie, ma a voce molto più alta, ha detto: “…ma volete spegnere questo cazzo di telefono?....” Bravissimo!
 
Di Gennaro Aprea (del 14/01/2012 @ 12:27:44, in F) Questa è l'Italia, cliccato 849 volte)
SONO RAZZISTA NEI CONFRONTI DEGLI IMBECILLI

 
Questo articolo è stato da me scritto pochi giorni dopo la fine delle feste a cavallo fra il 2011 e l’anno nuovo. L’ho inserito nel blog come faccio di solito ma, stranamente, è sparito….i misteri dei PC ! Lo riscrivo di nuovo più o meno uguale perché penso sia sempre valido: eccolo.
 
Lo confesso, sono razzista verso gli imbecilli, idioti, cretini, mentecatti, ecc.
È qualche anno che questo mio atteggiamento sta montando; spesso mi è capitato di dire ad amici e conoscenti, mentre si parlava di atteggiamenti e comportamenti ormai consolidati di molti italiani, che quando ero giovane la maggioranza degli italiani erano intelligenti e pronti, mentre ora la percentuale si è invertita e una buona maggioranza è costituita da imbecilli oppure furbi che fanno soprattutto i loro interessi, a tutti i livelli.
Il primo esempio è il messaggio e-mail che ho ricevuto l’8 gennaio e che ho inserito qui con il classico copia e incolla.
 
Questi i dati inseriti nel modulo presente alla pagina http://www.gennaro-aprea.it/contatti.asp da utente con indirizzo IP 79.16.13.168  browser e sistema operativo Opera/9.80 (Windows NT 5.1; U; it) Presto/2.10.229 Version/11.60

nome = nn
cognome = bb
tel = bbbb
email = nnnn
provenienza = bbb
messaggio = controllare per bene la parola  GENTILE ,,,,assai equivoca!
 
Miei commenti:
-          se si tratta di uno scherzo, fa’ meno ridere del classico “scherzo da prete” per cui ci si gratta sotto le ascelle per farsi venire il solletico e ridere….senza successo
-          non so quanto tempo il signor nn bb ci abbia messo a scrivere e a nascondersi, comunque denota una idiozia notevole come campione di perdita di tempo
-          è un vigliacchetto: se avesse voluto criticarmi per qualche possibilissima ragione poteva ben farlo….ma forse non conosce il significato della parola critica che spesso è utile perché costruttiva.
-          francamente non capisco a cosa si riferisce la menzione di “parola GENTILE equivoca”; forse sono scemo io e con tasso limitato di intelligenza.
 
Detto questo, passiamo a qualcosa di più sostanzioso riguardante l’imbecillità e la furbizia che sono cresciute negli anni
I fuochi per festeggiare il Capodanno hanno provocato questa volta 2 o 3 morti e centinaia di feriti, nonostante alcuni Sindaci li avessero proibiti (ma i furbi li fanno in barba a tutto perché sanno che in Italia si fanno le leggi e i regolamenti e nessuno li fa’ rispettare, oppure li si creano solo per pulirsi la coscienza).
Da giovane ho vissuto sia a Napoli che a Roma, dove i fuochi sono da sempre una cosa importante per le varie feste (a Roma a Capodanno si buttavano dalle finestre i piatti ed altre stoviglie scheggiati, subito dopo aver stappato la bottiglia di spumante; ora non più perché le strade sono piene di auto parcheggiate e consideriamo spesso la nostra auto più importante della fidanzata o della moglie). I fuochi d’artificio erano preparati da artigiani che erano artisti. A Napoli si andava verso le colline del Vomero e di Posillipo oppure sul lungomare di Via Caracciolo, perché i fuochi (Capodanno, Piedigrotta, San Gennaro) erano lanciati da barche nel golfo per più di un’ora. I “fuochisti” facevano a gara ad essere più bravi degli altri e deliziavano noi bambini e i grandi.
Ho detto “si andava” perché non c’era alcun pericolo di farsi male camminando per le strade, né per fuochi proibiti (Pallone di Maradona ed altre cose simili, sconosciuti) proiettili vaganti, tanto meno). Gli animali di casa non erano terrorizzati (5000 morti quest’anno) né uccisi volutamente lanciandogli i “botti” o addirittura sparandogli.
A Roma si doveva stare attenti solo ai cocci e si era costretti a fare lo slalom per evitarli dopo la festa, ma si andava sul piazzale del Pincio o al Gianicolo o a Monte Mario dove c’erano gli stessi bellissimi spettacoli.
Oggi la gente si comporta come sappiamo in tutta Italia (molto meno al Nord) e gli spettacoli artistici sono rari. La gente rischia di perdere occhi, dita o la nano intera, visi sfregiati o altro per tutta la vita.
Francamente non capisco gi italiani…a meno che l’imbecillità maggioritaria sia reale.
E allora mi perdonate un po’ se sono diventato razzista?
 
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