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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 05/09/2010 @ 13:04:03, in F) Questa è l'Italia, cliccato 624 volte)
ASPETTAMI
 
In tutto questo bailamme della politica italiana sono intervenuti e continueranno a intrattenerci i migliori pezzi da novanta del giornalismo italiano, qualcuno in verità dicendo anche qualche frottola. 
Quindi, da giovane – si fa’ per dire - apprendista della cronaca, non mi permetto di intervenire e resto in attesa sul solito ponte che passi il cadavere.
Commenterò invece una cosa banale spiegandovi la ragione del titolo.
“Aspettami” è infatti il titolo di un foglietto pubblicitario delle Poste Italiane che ho trovato in un ufficio postale due giorni fa in occasione di un pagamento.
E infatti qui si tratta di un pagamento nuovo inventato dagli “innovativi” delle Poste per tirar fuori dalle nostra tasche altri denari, come se non bastasse l’eliminazione dell’affrancatura di € 0,45 in favore dei 0,60, “perché la consegna è ormai sempre prioritaria”, cioè entro due giorni. Grossa bugia! Mentre in tutto il resto di Europa, ed anche negli USA, con la posta ordinaria la consegna è sempre brevissima.
Bene, detto questo, vi spiego l’Aspettami. Il sottotitolo si capisce subito: “La tua posta ti aspetta quando non ci sei”. Il che significa che contro pagamento di € 12 per le aziende e € 6 per i privati le Poste custodiscono per due settimane la posta “non a firma” (cioè raccomandate, ecc.) durante l’assenza per ferie, la quale sarà consegnata il giorno successivo alla scadenza della 2 settimane. Si può fare anche per 4 settimane ed i prezzi salgono rispettivamente a € 24 per le aziende e € 12 per i privati.
A parte l’esosità dei prezzi, cosa succede se aziende e privati non aderiscono a questo servizio cosiddetto “con valore aggiunto”?
 
1) si riempie la cassetta delle lettere del destinatario fino all’inverosimile
2) il postino non può più infilare la corrispondenza per il troppo pieno
 
Nel primo caso qualche incivile potrebbe approfittarne oppure la pioggia eventuale potrebbe bagnare la corrispondenza che sporge dalla feritoia della cassetta.
Nel secondo non lo so, ma temo che la corrispondenza di troppo andrebbe al macero
E cosa succede se per una ragione qualsiasi – e vi sono molti casi - il destinatario ritarda il ritorno dalle ferie di uno o più giorni? Dove va a finire la posta custodita per il periodo contrattato?
 
Vorrei saperne di più e chiederò lumi a più di un ufficio postale perché sono quasi certo che avrò risposte differenti.. Voi che ne dite?
 
Di Gennaro Aprea (del 11/08/2010 @ 19:32:24, in F) Questa è l'Italia, cliccato 680 volte)
……PURTROPPO È MORTO UN ITALIANO
 
Spesso, quando succede qualcosa di terribile all’estero, alluvioni, terremoti, incendi, incidenti aerei o di pullman sulle strade, ascolto delle frasi che non accetto e che francamente mi ripugnano. Stamattina ho sentito al giornale radio 3 una di queste frasi che si riferiva alla scomparsa di un giovane studente torinese in Kashmir, trascinato via e sparito in una corrente di fango.
La frase era (più o meno): “Nell’alluvione del Kashmir sono state travolte 35 persone: purtroppo fra di esse c’era un italiano”.
Il tono di questa frase denota un caratteristico menefreghismo italiano di fronte a tragedie di questo genere: si fa’ la cronaca dei danni e dei morti e ci si compiace (“per fortuna”) solo se fra gli scomparsi non c’è alcun italiano, oppure il dolore appare solo se fra i morti vi è uno o più nostri connazionali. Gli altri morti, di qualsiasi nazionalità siano, non meritano un atto di commiserazione.
Solo gli italiani hanno un valore? Siamo arrivati fino a questo punto di menefreghismo, che rasenta l’indifferenza razziale, contro tutti quelli che non sono italiani?
Mi sarebbe piaciuto sentire la frase di stamattina così espressa: “Nell’alluvione del Kashmir sono state purtroppo travolte 35 persone, fra cui un italiano”.
 
Di Gennaro Aprea (del 23/03/2010 @ 13:56:37, in F) Questa è l'Italia, cliccato 759 volte)
SPENDIAMO MENO… GRAZIE A INTERNET !
 
Era da poco entrato in vigore l’Euro nel 2002 e in vari paesi europei corsero subito le notizie che acquistare un’automobile in uno stato diverso dal proprio conveniva perché i prezzi all’acquirente finale di uno stesso modello erano diversi per oscure – ma mica tanto - strategie di marketing all’esportazione.
Tutti dissero, vedrai che l’Euro riuscirà a far calmierare i prezzi di molti beni di consumo grazie alla concorrenza …..poi pian piano ci siamo dimenticati di questa bella notizia e i consumatori hanno continuato a combattere con l’inflazione più o meno accelerata del paese dove vivevano perché non valeva la pena di spendere soldi per andare a comprare cose lontane dalla propria residenza, a prezzi decisamente inferiori.
Da un po’ di tempo però le cose stanno cambiando in meglio per una concomitanza di cause positive.
Ve le spiego con due esempi significativi raccontatimi da un vecchio amico che usa Internet più di quanto non faccia io, che già uso Internet per acquisti di biglietti aerei e di treno, ricerca di luoghi e viaggi di vacanze, mobili, ecc..
Leggetevi dunque questi racconti e sorprendetevi, se già non ne siete a conoscenza!
1)     Acquisto di lampada da lettura con base a terra e asta mobile adattabile alla poltrona o al fianco di un divano; marca ARTEMIDE. Prezzo al pubblico nel bellissimo negozio milanese in pieno centro: € 180; necessario il trasporto in taxi perché l’auto del mio amico paga pedaggio + il parcheggio perché c’è il divieto assoluto di fermata vicino al negozio. Totale andata con la metro e ritorno in taxi 26 Euro compreso la mancia; Prezzo globale € 206, l’amico (ingegnere) non acquista, torna a casa, naviga brevemente sul sito di Artemide e si accorge che in Germania il prezzo al pubblico della stessa lampada è € 90 + € 25 di trasporto a domicilio, Prezzo globale della lampada partita dall’Italia, arrivata in Germania e rispedita a casa del cliente: € 115  . Stavolta effettua l'acquisto
2)     Lo stesso amico ingegnere è un patito della musica e dell’audio dei film, così possiede apparecchiature sofisticatissime istallate in una camera con acustica particolare. Ha appreso che la marca THIEL ha lanciato sul mercato un nuovo tipo di casse. Telefona al rivenditore della marca che è fuori Milano e gli sparano il prezzo di € 18.900 + 40 per il trasporto a domicilio; va su Internet ed il prezzo, sempre in Germania, è di €13.000 + 40 di trasporto. Indovinate dove le ha acquistate!
 
In definitiva quando gli italiani che sono gli ultimi in classifica, con solo il 20%, ad essere collegati ad Internet con la banda larga, raggiungeranno le percentuali degli altri paesi europei (60-90%), potranno acquistare, resi a domicilio, prodotti e servizi, compresi gli alimentari non deperibili (ma anche qualche semi-deperibile: es. formaggio parmigiano DOP sotto vuoto, le paste italiane, ecc.) in tutta Europa navigando nei vari mercati e risparmiando molti soldi.
Arriveremo dunque alla vera concorrenza grazie a Internet. Intanto, noi che già l’abbiamo, approfittiamone.
Per non parlare degli acquisti di alimentari direttamente dal produttore a Km Zero, GAS, ecc., che scoviamo sempre grazie a Internet
 
 
 
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