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\\ Home Page : Storico : M) Satira e Umorismo (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 22/02/2010 @ 17:28:19, in M) Satira e Umorismo, cliccato 843 volte)
EVENTI, EVENTI….e Protezione Civile
 
 
Pochi giorni fa si è concluso uno dei più grandi eventi della Storia Annuale Italiana: il 60° Festival della Canzone Italiana !
Stranamente non si sono visti i rappresentanti della Protezione Civile che invece non mancano mai a tutti i grandi eventi; il gran capo Penna Bianca, anzi Grigia, era distante mille km e più in Calabria e Sicilia a fare il suo dovere.
Ne ho parlato con un mio amico ben informato[1] che sorveglia tutti i movimenti di Sanremo e dintorni, il quale mi ha concesso un’intervista confidenziale.
Mi ha fatto rilevare che la amatissima Antonella Clerici – devo confessare di averla intravista per curiosità solo la sera tardi al ritorno da un concerto il venerdì e di una commedia di Eduardo ottimamente recitata il sabato – era spesso vestita con indumenti simili a quelli dei membri della Curia romana, però di colori più variati. Sotto quelle larghe  gonne si nascondevano a turno un certo numero di folletti volontari chiamati “Bertolspie” (numerati dallo 00 fino allo 0060 in onore del Festival) assunti per sorvegliare l’andamento del Grande Evento, pronti ad intervenire con appalti vari in caso di necessità, fra le quali l’eventuale finale della Striptiseuse.nella coppa di champagne, se avesse osato arrivare fino al down-less. .
Ora che ci penso le gonne della nostra Antonella (e forse anche qualche coppa del reggiseno) erano abbondanti fino all’inverosimile; quando baciava (spesso) qualcuno si allungava con il collo per evitare di far inciampare nei piedini delle Bertolspie il fortunato che aveva l’onore di ricevere il bacio.
Meno male che non è successo niente di grave in quei giorni (salvo il magnifico lancio degli spartiti dei professori d’orchestra), ma mi sono congratulato in cuor mio con la Protezione Civile che è riuscita a non farsi vedere, pur essendo presente in forze con la massima discrezione.
 
Fra pochi giorni avremo un altro grande evento: più importante di quello di Sanremo perché coinvolgerà più di cento (o mille) Comuni della Padania, più Firenze e Napoli e forse con la defezione di Pavia: il “No-Smog Day”
Domenica 28 febbraio si fermeranno tutte le auto.
Lo stesso amico ben informato mi ha detto che vi saranno migliaia di folletti Bertolspie che si nasconderanno nei portabagagli delle auto pirata. I più piccoli salteranno sul tubo di scappamento appena il proprietario della macchina la metterà in moto, faranno le misurazioni dell’inquinamento dei fumi di scarico e dopo pochi metri salteranno sul cofano anteriore togliendo così la visibilità al guidatore e costringendolo a fermarsi. Eleveranno quindi regolare contravvenzione con tanto di verbale e sequestreranno anche le macchine elettriche per aver impedito, in mancanza del tubo di scappamento, il controllo dei fumi inquinanti. Alle proteste dei proprietari del veicolo elettrico, chiederanno i documenti per il sequestro. Questi ultimi saranno forniti regolarmente, corredati da alcuni biglietti da mille Euro (falsi), ciò che farà irritare ancora di più il Bertolspia di turno per tentata corruzione.
Non so immaginare cosa succederà dopo.
Aiutatemi voi a risolvere questo problema difficilissimo. Occorre far presto perché non sappiamo cosa potrà succedere ancora nei prossimi eventi.


[1] Credo che appartenga ai Servizi Segreti di una delle tante Leghe Alpin/Appenniniche
 
Di Gennaro Aprea (del 30/12/2009 @ 19:08:35, in M) Satira e Umorismo, cliccato 954 volte)
LAVORARE PER GUADAGNARE DI PIU’ !
 
Non sono il redattore di questo testo, ma lo è un autore francese di teatro che si chiama Antoine Rault.
Me lo ha inviato mio nipote Gilles Picard Aprea, naturalmente in francese, ed è tratto dalla sceneggiatura di una commedia intitolata “Diable Rouge” che ha avuto fin dal settembre 2008 (ed ha tuttora) molto successo in numerosi teatri dei nostri cugini transalpini.
Pensando che non tutti i lettori di questo sito conoscano bene il francese, ho pensato di metterlo a disposizione di tutti nella nostra lingua, traducendo il testo che mi ha mandato mio nipote, proprio perché i concetti sono applicabili anche in Italia.
La commedia parla del Cardinale Mazzarino (il diavolo rosso) che è stato incaricato dalla regina madre Anna d’Austria di provvedere all’educazione del giovanissimo Luigi XIV, che sarà il famoso Re Sole. La scena è quella di una conversazione fra Mazzarino e Colbert[1]  a proposito di come si possono ottenere maggiori introiti per le finanze di stato
Ed ecco la traduzione letterale del messaggio ricevuto
 
“Lavorare di più per guadagnare di più…???
 
Basta cambiare i nomi e fare un salto di quattro secoli, così costaterete che niente è cambiato….!
 
Come creare delle nuove imposte ?
 
>>>> 
Colbert : Per trovare nuovo denaro, arriva il momento nel quale non è più sufficiente cincischiare. Io vorrei che il Signor Superintendente (all’epoca, l’Amministratore Generale delle Finanze; ndt) mi spieghi come si può concepire l’aumento della spesa quando si è indebitati fino al collo…
Mazzarino : Quando si è un semplice mortale, certamente no, e si è soffocati dai debiti, si va in prigione. Ma lo Stato? Lo Stato, lui è differente…non si può sbattere lo Stato in prigione. Allora si continua ad aumentare il debito. Tutti gli Stati lo fanno.
Colbert : Ah si? Voi lo credete? Eppure ci serve del denaro. E come lo si può trovare quando abbiamo già creato tutte le imposte immaginabili?
Mazzarino : Ne creiamo di nuove
Colbert : Non possiamo tassare i poveri più di quanto lo siano già…
Mazzarino : Si, è impossibile
Colbert : Allora, i ricchi?
Mazzarino : Tanto meno i ricchi. Non spenderebbero più. Un ricco che spende fa vivere delle centinaia di poveri!
Collbert : Allora, come si fa?
Mazzarino : Colbert, tu ragioni come un formaggio! (in questo caso è inteso come un citrullo; ndt) Non ci sono forse quantità di persone che stanno fra i due, né poveri, né ricchi? Sono i francesi che lavorano, sognando di essere ricchi e avendo paura di diventare poveri! Sono loro quelli che dobbiamo tassare, ancora di più, sempre di più! Quelli, più tu gli prendi, più lavorano per compensare, vero? E’ un serbatoio inesauribile….”
 
Colgo l’occasione per augurare indistintamente a tutti i miei lettori, i migliori auguri per un ottimo 2010: che sia pieno di serenità perché, se stai bene, sei sereno, se quelli che ti sono vicini e i tuoi amici stanno bene, sei sereno; se non hai problemi finanziari, sei sereno, se i tuoi rapporti con le persone che ti circondano sono buoni, sei sereno…e chi più ne ha, di serenità, meglio è!


[1] Raccomandato da Mazzarino a Luigi XIV, di cui è stato l’uomo di fiducia, contribuì alla caduta di Fouquet e fu nominato Controllore Generale delle Finanze; divenne uno dei più importanti ministri francesi dell’epoca
 
Di Gennaro Aprea (del 28/12/2009 @ 16:39:31, in M) Satira e Umorismo, cliccato 683 volte)
PENSIERINO SU UNO SLOGAN FAMOSO
 
Qualche giorno prima di Natale ho scritto una breve considerazione sul bellissimo Concerto di Natale al Senato che abbiamo visto e sentito in Eurovisione, ed ho magnificato il clima disteso di quell’evento.
Oggi ho letto un interessante articolo di Ilvo Diamanti sulla popolarità – in ascesa - del nostro Presidente del Consiglio dei Ministri e mi è tornata in mente la mia scherzosa conclusione del 21 dicembre: “meno male che Silvio non c’è”.
Questa volta però si tratta di un esame semantico dello slogan, cioè di una riflessione sul significato delle parole.
Giusto per fare un esempio semplicissimo, quando un bambino piccolo cade e si fa’ male ad un ginocchio, piange a dirotto e si precipita dalla mamma chiedendo aiuto e salvezza. L’affettuosa reazione della madre che gli fa’ un massaggio sulla parte dolorante e lo consola dandogli bacini lo tranquillizza un po’….poi la mamma gli chiede : “ come va? è passata la bua? Ti fa’ meno male? Il bambino comincia a calmarsi e, ancora con le lacrime agli occhi dice : “si, mi fa’ meno male…. ma ancora mi fa’ male…”
Allora, dire “meno male “ significa, salvo errore, che il male comunque c’è ed è solamente un po’ di meno. Tutti quei bambinoni che adorano Silvio, dunque, si rendono conto che lui è meno male di tutti gli altri, un po’ come quando il toscanaccio Montanelli diceva agli italiani; “votate DC turandovi il naso”.
Perché allora non hanno creato lo slogan: “per fortuna che Silvio c’è”? forse perché riconoscono che in fondo anche lui è “male” come tutti gli altri? solo un po’ di meno probabilmente. Voi che ne dite?
 
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