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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 19/03/2009 @ 11:21:48, in M) Satira e Umorismo, cliccato 6966 volte)
NON SIAMO PIU’ CRONOMETRISTI?
 
Tanto per non parlare delle solite cose che ci affliggono in questo periodo di crisi - non solo economica ma di tutta la società e l’ambiente umano e fisico in cui viviamo – mi è venuta la voglia di divertirmi esaminando qualche pubblicità, argomento che è stato sempre interessante quando esercitavo la mia professione..
Ho comparato quella contenuta nel settimanale L’espresso cui sono abbonato, del 18 dicembre 2008, quindi in piena campagna natalizia di regali, e quello di oggi, 19 marzo 2009.
M i sono soffermato sulla pubblicità degli orologi, tipico regalo di Natale, perché sono un appassionato di questa “macchina” che mi affascina e di cui posseggo un certo numero da polso e da muro, anche se non mi sono mai potuto permettere cose eccelse (ho comprato anche orologi da polso da 5 euro). Qualche pendola antica (1830-1850) mi è stato regalata e fa’ bella mostra in soggiorno.
Bene, ma torniamo alla comparazione; indicherò anche le marche, tanto la pubblicità che farò in questo articolo non è per una ma per tante e poi sono certo che ci sono pochi lettori che saranno influenzati da essa
18 dicembre 2008 (i numeri iniziali corrispondono alle pagine)
-         pagine iniziali prima dei primi testi: Paul Picot su due facciate espone 7 orologi da polso, di cui 5 sono cronografi
-         23 Brad Pitt mostra un bel cronografo Tagheuer
-         27 Cartier espone un suo “ballon bleu” un po’ pacchiano, cioè guardatemelo: posseggo un Cartier!
-         29 John McEnroe, il famoso campione di tennis, mostra un cronografo Philip Watch un po’ strano che ha la cassa tonda schiacciata da un lato: innovazione mal riuscita, direi
-         43 una coppia di splendidi modelli espongono il cronografo da uomo ed un normale orologio da donna di Burberry che può essere letto solo dai giovani con vista d’aquila; a 40 occorre mettersi gli occhiali da presbite
-         54 il giovane Ashton Kutcher con Baume & Mercier fanno pubblicità ad un bell’orologio rettangolare illustrando il loro impegno per la lotta contro il cancro
-         57 IWC (International Watch Company) riempie la pagina con un bel “perpetual” cioè un misuratore del tempo per anni, mesi, giorni della settimana e del mese, fasi lunari
-         63 Tudor magnifica un suo cronografo subacqueo
-         69 Police, attraverso un atletico modello espone un cronografo rettangolare “dual time” che ha bisogno del polso di un giocatore di “sumo” per quanto è grande
-         70 cronografo quadrato made in France della Yonger & Bresson
-         76 Pirelli riempie la pagina con il suo modello di cronografo Pirelli zero
-         84 Eberhard magnifica il suo cronografo del 120° anniversario
-         90 Edward Norton mostra il suo polso interamente coperto da un enorme cronografo di ottimo design di marca Breil
-         180 dopo una lunga interruzione di pagine che sono dedicate a champagne, telefoni cellulari, profumi ecc, si presenta un altro cronografo: Corum
-         205 in mezzo a molte foto di potenziali regali vi è un altro cronografo Carrera cassa oversize e bracciale in acciaio da € 2.950
-         207 continua la pubblicità di “passione regali” delle pagine precedenti ed appare il “chrono traversetolo noir” di Eberhard (acciaio) a € 3.700
-         209 idem c.s. un cronografo di IWC a botte acciaio € 11.700 !!!
-         211 sempre in mezzo ad altri regali, finalmente un classico in oro di Eberhard ma il prezzo è “su richiesta” perché deve costare una fortuna
Sono arrivato alla fine di questo numero e noto che su 25 orologi da polso, 18 sono cronografi. Delle due l’una: o nel 2009 il 68% dei lettori dell’espresso sono diventati cronometristi, oppure li comprano (o li regalano) per far vedere che sono degli sportivi, come quelli del calcio negli stadi che stanno seduti ed esercitano soprattutto le corde vocali a furia di parolacce. Ma vorrei sapere: cosa se ne fanno di un cronografo? per misurare le corse dei figli che praticano atletica leggera? oppure per misurare la loro velocità in autostrada mentre corrono distraendosi? oppure semplicemente perché i cronografi sono più belli dei classici? oppure cosa? Se molti regali ad appassionati sono stati fatti in quel periodo quanti sono diventati cronometristi?….forse la risposta c’è qui sotto
19 marzo 2009
ho sfogliato tutto il numero ma non ho trovato una sola pubblicità di orologi, eppure siamo sotto pasqua. Si vede che l’indigestione natalizia ha fatto i suoi effetti ed hanno dovuto ingurgitare molta Magnesia S’ Pellegrino.
L’impressione che ne ho ricavato è che le numerose pagine pubblicitarie di questo numero che continuano ad esserci, sono rivolte più che altro a persone super-ricche che non sono toccate dalla crisi. Infatti abbondano quelle di auto da 45-50.000 Euro in su, compresi naturalmente i SUV, le griffe di alta moda con i relativi profumi, i trattamenti cosmetici, la moda “underwear”, cioè mutande reggiseni e dintorni, e varie altre produzioni costose.
Vedremo cosa succederà…vuoi vedere che i ricchi, e le ricche case di produzione di beni per ricchi, ci salveranno dalla recessione?
 
Di Gennaro Aprea (del 11/03/2009 @ 19:24:10, in M) Satira e Umorismo, cliccato 897 volte)
IL BRUTTO VIZIO DI SOGNARE
 
Oggi pomeriggio mi sono seduto sul divano a guardare il telegiornale e, non so perché, mi è venuto subito sonno dopo la proposta del nostro beneamato Presidente del Consiglio di far votare le leggi solo ai capigruppo delle varie composizioni politiche…..appena addormentato, ho iniziato immediatamente a sognare, come se continuassi a seguire il telegiornale.
Ho finito quindi di guardare la trasmissione, mi sono alzato dal divano pieno di rabbia, ho letto anche gli articoli del quotidiano cui sono abbonato per avere un’idea più chiara e apprezzare i commenti di alcuni giornalisti sull’argomento; poi, senza porre tempo in mezzo (come si diceva una volta) ho preparato la nuova valigia gialla che avevo comprato in dicembre scorso per il viaggio in Russia, ed ho chiamato un taxi per farmi accompagnare al vicino aeroporto di Linate.
Ho comprato un biglietto per Londra e dopo un volo di poco più di un’ora sono atterrato a Heathrow dove ho trovato ad aspettarmi il mio caro amico napoletano Giorgio che ci vive da più di 25 anni. Non mi sono meravigliato della sua presenza nonostante non lo avessi informato in anticipo del mio arrivo, ma sembrava che lui sapesse già tutto: “Ti porto subito a Scotland Yard – mi ha detto – ma non potrai vedere la Regina prima di domani, anche perché vi sono delle brevi formalità da fare che riguardano la tua richiesta di asilo politico”. Infatti alla sede centrale della “Metropolitan Police” mi aspettavano e mi hanno accolto con la massima simpatia di cui sono capaci gli inglesi, cosa rara nei riguardi degli italiani, specialmente se napoletani, da quando ho iniziato a frequentarli nel 1957.
Le formalità sono state brevissime, come di solito in Gran Bretagna dove la burocrazia è semplificata al massimo ed in pratica non esiste; poi Giorgio mi ha accompagnato a casa sua dove gli ho preparato un bel ragù alla napoletana, di cui aveva nostalgia. A cena c’erano degli amici, fra cui una signora italo-siriana, una cinese ed il professore ad Oxford anche lui Giorgio, vecchia conoscenza dei miei trascorsi a Londra.
Ricordo di aver bevuto molto e di essermi addormentato di nuovo sul divano di Giorgio che mi ha svegliato l’indomani mattina.
Mi ha anche prestato il suo “morning dress” (l’abito da cerimonia che noi chiamiamo tight) per l’incontro con la Regina obbligandomi ad indossarlo perché secondo lui non stava bene che io mi presentassi in girocollo blu marine, sebbene fosse di cachemire, e una giacca molto sportiva.
Appena arrivato a Buckingham Palace le guardie con il colbaccone (busby) mi hanno presentato le armi scattando sull’attenti con un gran sbattere di tacchi, poi sono stato introdotto nella sala del trono accompagnato da Mr. Brown, il Premier, dove la Regina mi aspettava.
Mi sono inchinato, molto emozionato, ed ho ascoltato il suo discorso, congratulandomi con me stesso perché capivo tutto del suo inglese super-raffinato.Tutto si è svolto rapidamente ed alla fine ha concluso dicendo: “We have the pleasure to grant you the right of asylum you applied for” …poi, dopo una breve interruzione ed un sorriso aperto, ha continuato: “We fully understand you, Mr Aprea, we share your point of view: Mr. Berlusconi is a real cad…” ed ha fatto cenno che l’udienza era finita.
Ma per me c’era qualcosa che mi mancava, cioè la parola CAD che non avevo capito. Ho subito pensato, ma che centra il Computer Aided Design con Berlusconi?… Mah! si sarà sbagliata, oppure ho sentito male perché le mie orecchie cominciano a dare segni di stanchezza. Rimuginando, ho chiamato un taxi e sono ritornato da Giorgio, questa volta non il napoletano, ma il professore di Oxford, al quale ho chiesto: “ma esiste la parola “cad” che si addice a una persona?”
“Certo – mi ha risposto immediatamente – la traduzione letterale sarebbe “gaglioffo”, ma si dice di una persona di basse maniere e/o di classe bassa, di un colpevole sfacciato, di una persona che si comporta in maniera riprovevole…”
“Grazie Giorgio, mi basta”…e mi sono svegliato
 
Di Gennaro Aprea (del 27/09/2008 @ 17:35:31, in M) Satira e Umorismo, cliccato 1020 volte)
HO SOGNATO BERLUSKAISER
 
Oggi pomeriggio mi sono addormentato leggendo un articolo noioso su “L’espresso” che parlava di Berlusconi……
Immediatamente ho iniziato a sognare e, guarda caso, ho sognato proprio lui. Però era un po’ differente da come siamo abituati a vederlo nelle sue numerose apparizioni in TV. L’unica cosa che aveva conservato ed adottato era il solito vestito a doppio petto scuro con una camicia nera. Però, guardandomi intorno, non riuscivo più a capire alcune cose.
Aveva un fascio di giornali sotto il braccio, come quasi tutti i politici hanno l’abitudine di fare (salvo poi leggerne solo qualche titolo della prima pagina). Mi sono avvicinato e ho notato con mia grande sorpresa che la data era 27 settembre 2011 e che tutto il fascio di giornali era composto da un unico giornale: il “Giornale”.
Gli ho chiesto subito come mai comprasse tante copie uguali e lui, molto affabilmente e ricordandosi della vecchia intervista che gli avevo fatto qualche anno prima, mi ha risposto che nel frattempo tutte le altre testate erano state chiuse: le piccole eliminando i finanziamenti, le grandi comprandosele e licenziando i giornalisti che erano stati riciclati nel Foglio, nel Tempo, nell’Indipendente e in Libero. Questi editorialisti avevano imparato a fare le fotocopie del “Giornale” per riempire i fogli bianchi di questi altri giornali. “Unica eccezione - ha continuato - sono l’Osservatore Romano, Avvenire e Famiglia Cristiana dei quali ho l’onore di essere socio finanziatore”.
Anche la sua figura era un po’ cambiata, era più magro e la pelle del viso lo faceva dimostrare un quarantenne in perfetta forma. I capelli tendevano al rosso e si era lasciato crescere due baffetti corti e verticali che mi ricordavano la moda adottata da qualcuno del XX secolo. Dato che si è accorto del mio sguardo meravigliato e prolungato su di essi (capelli e baffetti), mi ha subito spiegato con un gran sorriso che aveva fatto una concessione democratica ai comunisti, (cioè l’opposizione ridotta al 6,5% e l’Italia dei Valori del vecchio Toni), tingendoli di rosso.
Gli ho chiesto il permesso di dare un’occhiata al Giornale ed il primo titolo (su 5 colonne) che mi ha sorpreso è stato: “Di ritorno da Londra il nostro Presidente della Repubblica e Premier con Il Ministro degli Esteri Kleinbrueder hanno negoziato con il Re ed il Premier Cameleer ed il Cancelliere dello Scacchiere, l’opportunità di raggiungere un accordo di libero scambio commerciale fra i nostri due Paesi” il sottotitolo era : “ll portavoce del Presidente della UE, il giovane Giuseppe Valorosi, ha affermato che non vi sarà alcun impatto economico sull’Euro derivante dalla decisione dei due Stati di adottare il cambio alla pari fra la Sterlina e la Lira”.
Sempre più sorpreso, ho chiesto di illuminarmi su queste parole: Il Premier, sempre con un largo sorriso, mi ha detto: “ Ma non ricordi, caro camerata, che sia l’Italia che il Regno Unito sono usciti dall’Unione Europea già da qualche tempo?…”
Sempre più allibito, ho letto un altro titolone: “I membri del non riuscito complotto per assassinare il nostro Premier e Presidente della Repubblica Berluskaiser, sono stati riconosciuti traditori e saranno giustiziati nelle camere a gas messe a disposizione dai nostri amici di Washington” sottotitolo: “I particolari a pagina 3”. Ho allora aperto il Giornale ed ho notato che la pagina 2 era tutta scritta in tedesco. Ho immediatamente letto i particolari sulla pagina 3 e l’elenco dei giustiziandi: “von Dreibergen, von Duenn, e una sfilza di altri nomi tedeschi nei quali mi è sembrato di riconoscere alcune traduzioni di nomi contraffatti di vecchi componenti del quarto governo Berlusconi.
Il Premier, vistomi ancora una volta sbigottito, con il solito smagliante sorriso, mi ha spiegato: “Si figuri che questi signori volevano uccidermi perché erano convinti che io portassi sfiga ed erano certi che la migliore soluzione sarebbe stata quella di farmi sparire. Ripetevano a tutti che ogni volta che io ero arrivato al governo dell’Italia tutto è andato male, le due torri a New York, il G8 a Genova, la crisi economica mondiale del 2008, e le altre che si sono succedute fino all’anno scorso (2010)”.
Gli ho chiesto ancora spiegazioni di tutti questi cambiamenti e mi ha detto che aveva anche abbandonato le tre “I” , cioè Impresa, Internet, Inglese, e le aveva sostituite con le tre “D” cioè Diktatur, Damen, Deutsch.
Ho notato infine che nell’occhiello del bavero della sua giacca, aveva una piccola spilla con il tricolore e nel bel mezzo del bianco vi era una croce uncinata incrociata con un fascio.
A questo punto ho avuto molta paura perché alcuni suoi “gorilla” che avevano una tuta nera con su scritto “Geheim Dienste” (cioè Servizi segreti) si sono avvicinati al Premier e gli hanno suggerito nell’orecchio (ma ho sentito bene perché ho l’orecchio fino ora che mi sono messo un apparecchio per i sordi di tecnologia avanzatissima) che mi avevano riconosciuto come un dissidente ricercato. Quindi il Nostro gli ha fatto un cenno di assenso che ha impresso sui loro visi una brutta smorfia che palesava la loro intenzione di prendermi “in consegna”. Sono scattato immediatamente e credo di aver battuto il record olimpionico dei primi 100 metri, poi quello dei 200, poi quello degli 800, finché mi sonosvegliato …tutto sudato per la grande corsa verso la libertà.
E mi sono ricordato di una frase detta da un grande democratico: “La libertà e la democrazia non si conquistano una volta per tutte; è necessaro vigilare continuamente perché, come ha fatto Arturo Ui (nel grande dramma di Bertold Brecht) con piccoli passi, piccoli segni e piccole leggi, si conquista il potere infinito del dittatore.
Dobbiamo vigilare, vigilare, vigilare e se necessario, contrastare efficacemente le molto resistibili ascese.
 
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