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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 30/07/2009 @ 10:19:23, in C) Commenti e varie, cliccato 1694 volte)
HOMO SAPIENS =  HOMO LUDENS = HOMO DEMENS
 
Dopo poco meno di un mese dal mio ultimo articolo, speso in vacanza al mare con qualche divagazione geografica, ho terminato le ferie estive, così mia moglie ed io ce ne staremo tranquillamente a casa per tutto agosto
La grande parte degli italiani invece si sta avviando a spendere le proprie vacanze estive nel traffico e alla vana ricerca di posteggi, nell’inquinamento aumentato, nella confusione e nel chiasso generali, nei ristoranti, alberghi, pensioni, case in affitto o in proprietà, nei villaggi, in mezzo alla folla sulle spiagge sotto gli ombrelloni così vicini che sembra di stare al cinema…ecc. spendendo di più del solito mentre sono trattati male, se non a pesci in faccia, da tutti questi prestatori di servizi vacanze, …mi sono spiegato?.
Una volta gli italiani erano capaci di ribellarsi ad alcune abitudini negative, in questo caso adesso continuano a subire senza protestare, salvo una piccola percentuale che cerca di distribuire le proprie ferie in periodi diversi da agosto. Spero che questa percentuale aumenti come già lo è in tutti gli altri paesi europei dove la grande percentuale va in ferie in giugno, luglio, agosto e settembre.
Ed anche questa volta mi sono dilungato in considerazioni controcorrente prima di venire al punto
Perché il titolo di questo articolo? Il concetto della sequenza non è mio ma di un eminente sociologo francese docente alla Sorbona, Monsieur Michel Maffesoli, il quale, in una recente intervista, ha dimostrato che l’umanità sta passando gradualmente all’ultimo dei tre stadi, quello di homo demens dopo essersi addentrato profondamente nel secondo, cioè di aver trasformato i suoi principali interessi, cioè quelli della conoscenza e della razionalità dell’homo sapiens, unicamente verso il divertimento, le feste, le happy hours, il calcio, e chi più ne ha più ne metta, compreso le droghe, che non sono solo quelle chimiche.
E lo stato di homo demens significa ignoranza, incompetenza , malaffare,  delinquenza e terrorismo che spesso significano assassinio.
Qualche esempio più o meno recente di terzo stadio:
1)     un certo Matteo Salvini, 34 anni, capogruppo della Lega Nord al Comune di Milano, e giovane rampante della futura classe politica italiana, si è dovuto dimettere da deputato al Parlamento italiano a seguito della rivolta di migliaia di persone (non solo napoletani) che hanno protestato per un coro da lui condotto a Pontida nel quale si intonava – fra l’altro – “senti che puzza, scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani” ed anche, sempre rivolto ai napoletani, “o colerosi o terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati” (sarei proprio curioso di sapere se il nostro neo-deputato europeo si lava le mani dopo aver fatto pipì, come non fanno la maggior parte degli uomini italiani di tutta la penisola).  Lui ha giustificato queste frasi razziste dicendo che facevano parte dei cori dei tifosi milanisti (di cui si fa’ vanto essere rappresentante) e che le dimissioni da deputato italiano sono dovute alla sua scelta di voler essere solo deputato europeo. Mio commento: a) il calcio è proprio uno sfogo dei “demens” se si comportano così autodefinendosi “sportivi”. b) la Lega ha sempre snobbato l’Europa….ora un suo “valido” rappresentante lo smentisce: pura demenza! come lo accoglieranno i colleghi deputati europei? spero come si merita
2)     Anche questo secondo punto non è mio: è proprio di ieri e riporto interamente “l’Amaca” di Michele Serra da La Repubblica. “Nelle varie interviste a politici del Sud sul partito del Sud per cambiare il Sud, ogni parola gravita intorno a fondi pubblici da destinare,e a poteri e potericchi da ridistribuire. Si parla, in sostanza, di una coperta corta e vecchia da tirare un pochettino verso Sud. Niente altro. Non una parola di politica, neanche mezza parola colta o semicolta su una questione che pure mobilita le classi dirigenti e gli intellettuali italiani da un paio di secoli. Si capisce che da Gramsci e Rosario Romeo a Micciché e Lombardo c’è un salto di categoria. Ma insomma, almeno la foglia di fico di una citazione colta, di un libro letto, di un cruccio ideale pure se simulato. Aiuterebbe i nuovi meridionalisti a rendere un po’ meno mediocre la loro sortita. Non per rubare loro il mestiere, ma per esempio: in favore di quali ceti e interessi; e contro quali altri nascerebbe il partito del Sud? Tutti amiconi, tutti compaesani, tutti bravi guaglioni, oppure non tutto il Sud è uguale, e qualche problema di mafia, di clientelismo, di caporalato, di sfruttamento, vede italiani contro italiani? Erano del Sud Impastato e i suoi killer, sono del Sud gli operai di Melfi e i casalesi. Tutti nel partito del Sud?”
3)     Un giorno si e l’altro pure sentiamo che un uomo ha ucciso la sua fidanzata o ex- fidanzata, la moglie o ex-moglie; più raramente accade l’inverso: è la donna che uccide, ma preferisce i propri figli. Poi ambedue gli assassini si suicidano…..e che ne dite di quell’austriaco che aveva sequestrato la ragazza tenendola prigioniera per circa 20 anni ed abusando di lei. Purtroppo di questi episodi di demenza ce ne sono tanti, troppi; ma il brutto è che sono sempre più frequenti e numerosi.
4)      L'"affaire" ALITALIA
5)   Il ponte di Messna
6)   Non voglio dilungarmi oltre i limiti della vostra pazienza, ma la mia ultima citazione (e ce ne sono state molte altre negli articoli passati) ricorda i fondi spazzatura che, soprattutto - ma non solo - negli USA e nel Regno Unito, sono stati costruiti sul niente (i mutui concessi a tutti quelli che non avevano niente in tasca per ripagarli) trasformandoli in pezzi di carta, vendendoli da banca a banca e guadagnandoci sopra finché si sono ritrovati con un pugno d’acqua in mano invece di denaro vero. Risultato, le banche che si sono trovate tutte insieme in zona fallimento con un totale di circa 3000 miliardi di dollari. Chi ha creato tutto questo? I giovani rampanti delle grandi finanziarie, quelli che guadagnavano milioni di dollari di sterline e di euro all’anno…che vivevano cominciando dalle happy hours e divertendosi fino all’inverosimile con veline “et similia”. Da ludens a demens. E chi ci ha rimesso? Noi, poveri tapini
 
Come andrà a finire? Sono molto pessimista perché vedo che ci avviamo verso il secolo buio dell’(in)civilizzazione dell’homo demens. Ma spero ardentemente di sbagliarmi.
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Di Gennaro Aprea (del 03/07/2009 @ 18:39:11, in L) Zero-carbonio, cliccato 957 volte)
IL METANO TI DA’ UNA MANO…OPPURE NO?
 
È un po’ di giorni che non scrivo un rigo sul sito. Le ragioni sono più di una, fra queste c’è sicuramente la mia delusione di fronte ai risultati delle elezioni e dei recenti avvenimenti politici e simili (cioè i comportamenti privati del nostro presidente del Consiglio dei Ministri) che mi hanno fatto passare la voglia di fare ulteriori commenti. Di converso ci sono stati alcuni piccoli eventi sociali piacevoli che mi hanno assorbito nella mia qualità di cuciniere, ed ancora amici ospiti cari e graditissimi, ecc.
Fra qualche giorno me ne andrò a fare lunghe passeggiate e certamente non scriverò articoli, né mi porterò il PC, quindi sarò ancora latitante anche perché l’ambiente dove è istallato il mio PC è in una mansarda che in questo periodo dell’anno è piuttosto calda e non è piacevole passarvi del tempo.
Vi chiederete: ma cosa centra il metano con questo?
E vengo al dunque. L’ultima frase dell’articolo “Disinteresse culturale o voluto?” (verso l’ambiente) del 23 marzo di quest’anno, nella stessa Sezione “ZERO CARBONIO” dice: “…..quali possono essere alcune soluzioni per eliminare il CO2  e il metano, due fra i gas più malefici che creano l’effetto serra”.
Tutti ormai sappiamo che l’anidride carbonica (CO2) è quel gas che partecipa pesantemente alla produzione del riscaldamento terrestre. Ma pochi sanno che anche il metano è un gas che produce gli stessi effetti.
Ma come - vi chiederete - questo anziano signore ci viene a dire che il gas che usiamo per riscaldarci, per cucinare, il gas puro che non rilascia quasi alcuna polvere malefica nella combustione, salvo un po’ di anidride carbonica, molto meno dei prodotti petroliferi liquidi e del carbone, il gas che ti dà una mano secondo una famosa pubblicità del gruppo ENI, è anch’esso un gas malefico?
A parte la pericolosità di questo combustibile che ogni tanto uccide e distrugge case e opifici quando facilmente scoppia, ebbene si, purtroppo. Quindi meno lo usiamo e più parteciperemo a diminuire il degrado causato dal riscaldamento globale. Allora dobbiamo stare al freddo d’inverno? Certamente no, ma se risparmiamo sui consumi faremo qualcosa di buono per noi e per tutti gli abitanti della terra, senza considerare che risparmieremo anche parecchi Euro del nostro portafogli.
Tutto qui? Ma cosa ci vieni a dire oggi che fa’ così caldo…non siamo mica in inverno!
Infatti vi voglio parlare di caldo, di questa temperatura media terrestre che aumenta senza tregua, che ci ha fatto comprare molti condizionatori d’aria in questi ultimi anni. Ricordate che 20 anni fa le auto non avevano i condizionatori (il “clima”) e nemmeno negli uffici e in casa esistevano questi apparecchi che consumano elettricità prodotta con combustibili che rilasciano gas e altri prodotti venefici della combustione. Non ci lamentavamo più di tanto come facciamo ora e sembra che oggi nessuno possa più fare a meno dei condizionatori d’aria!
Ma ancora; cosa ci vieni a dire? C’è un gran numero di esperti che afferma e dimostra che il riscaldamento globale è un fatto naturale come è capitato molte volte durante i secoli (e le ere) passati, che non è colpa dell’umanità se la temperatura aumenta…e così di seguito, bla, bla, bla!
Ammesso e accettato che questi esperti siano nel giusto, è anche più che certo che noi contribuiamo pesantemente all’aumento della temperatura globale.
E allora veniamo al metano. Vi racconterò quindi una “storiella” – si fa’per dire – che pochi conoscono.  Tutti possono rileggerla se vanno su Wikipedia e cercano la definizione della parola PERMAFROST (o permagelo)
Circa il 20% della superficie terrestre emersa è coperta da questo permafrost, cioè da un terreno che è rimasto congelato perennemente dall’ultima glaciazione. Lo spessore di questo terreno varia da alcuni centimetri a vari metri. Il 25% del permafrost si trova nell’emisfero settentrionale del globo. Durante il periodo estivo parte del permafrost inizia a scongelarsi, poi d’inverno ritorna allo stato iniziale, per fortuna, e vi dico subito perché.
Sotto questo strato di terreno congelato vi sono enormi quantità di metano accumulatesi nei millenni. Se il trend del riscaldamento globale continua con la velocità attuale il permafrost inizierà a sciogliersi senza ritorno in vari punti liberando il metano che – più leggero dell’aria – salirà verso il cielo e farà aumentare fino all’inverosimile l’effetto serra, accelerando così  sempre più l'aumento della temperatura, la quale farà aumentare le superfici di permafrost che si scioglieranno, e così via di seguito. Le nostre terre diventeranno sempre più desertiche, mancherà l’acqua per il genere umano che continua a crescere, vi saranno le guerre per l’acqua, i mari invaderanno le coste basse (Venezia?)…Insomma possiamo proprio prevedere ragionevolmente periodo nero per l’umanità.
Ma quando succederà questa catastrofe? Chi lo sa? Certo la maggior parte delle persone viventi nel 2009 non lo vedranno, però possiamo prevedere che saranno colpiti i figli che nasceranno fra pochi giorni e fra pochi anni. E quando quei giovani fra di noi saranno divenuti nonni, forse assisteranno a queste situazioni terribili.
Allora, il metano ti dà una mano? Temo proprio di no e, se vogliamo che questi disastri siano evitati, cerchiamo di essere un po’ meno indifferenti ed interessiamoci al futuro delle generazioni che verranno, adottando comportamenti intelligenti!
Ogni tanto, pensate a queste piccole-grandi cose, cioè all’ambiente e cosa si può fare per evitare questo futuro; piccole-grandi cose che sono tanto importanti per tutti.
Buone vacanze!
 
 

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Di Gennaro Aprea (del 15/06/2009 @ 11:38:36, in C) Commenti e varie, cliccato 612 volte)
REPETITA JUVANT? NON SEMPRE
 
Questa breve frase latina, divenuta un proverbio fin dall’antichità, è alla base di un’attività che invade (troppo) le nostre case e le nostre menti: la pubblicità.
 
Io leggo varia stampa, vedo e ascolto la TV, ma anche la radio; forse sono uno dei pochi, salvo ovviamente i giovani che l’ascoltano principalmente per la musica, quando non hanno a disposizione i loro aggeggi elettronici che contengono migliaia di pezzi e canzoni.
 
Ebbene, su molte radio in questo periodo c’è uno “slogan” della chiesa cattolica che è lo stesso identico da 3 anni. Si sentono varie voci femminili e maschili, molto accomodanti e melliflue che invitano ad assegnare l’8 per mille nella nostra dichiarazione dei redditi, appunto alla chiesa cattolica. Da tre anni ripetono queste varie frasi che magnificano le attività svolte dalla chiesa, fra le quali anche il sostegno ai sacerdoti “per la loro missione” - che da solo, se non sbaglio, costituisce più dell’80% dell’introito, compreso quello aggiuntivo che proviene dallo Stato il quale assegna alla chiesa cattolica e alle altre congregazioni la stessa percentuale del denaro dei contribuenti che non hanno dichiarato alcun destinatario.
Ma c’è anche una frase, fra le tante, che non mi va proprio giù quando affermano che hanno creato “6000 azioni di aiuto ai poveri e ai diseredati in Italia e nel mondo intero”. Non capisco: le 6000 azioni sono quelle fatte nell’anno 2006, 2007 o del 2008? Oppure ogni anno ne fanno 6000…possibile? Non una di più né una di meno ogni anno? E perché ogni anno non aumentano come sarebbe logico negli intenti della loro missione?
 
Reperita juvant, ripetere aiuta, e invece molti contribuenti si sono stufati, scocciati, annoiati ed hanno destinato ad altre congregazioni religiose, a mio parere più serie, il loro 8 per mille; così la percentuale destinata alla chiesa cattolica sta diminuendo perché molti italiani stanno aprendo gli occhi e si rendono conto di queste incongruenze ed in parte bugie.
 
 
PS – La ricerca scientifica in Italia costituisce un infima percentuale del PIL (prodotto interno lordo) cumulando quella privata e quella del comparto statale, Università, CNR, ecc.  Qualche cifra:
USA 2.8%
Giappone 3%
Europa 1.9%
Italia 1.1%
La Cina ha superato la Germania che è la prima in Europa.
Se consideriamo che il PIL dei vari paesi all’avanguardia è molto superiore al nostro, ci possiamo rendere conto della perenne povertà mentale dei governi di tutti i colori che si sono succeduti negli anni per amministrare i nostri soldi, e quelli delle aziende italiane (molte straniere fanno ricerca nel loro paese di origine).
Ebbene, abbiamo visto che possiamo dare il nostro 5 per mille alla ricerca e agli enti che operano nel volontariato: la maggior parte di questo 5 va al volontariato.
Perché fra i soggetti destinatari dell’8 per mille non si è aggiunta per legge (che non costa niente) anche la Ricerca Scientifica? Interessi particolari? Anche qui non capisco: evidentemente sono scemo.
La ricerca scientifica darebbe lavoro ai nostri giovani, e non solo ai ricercatori, creerebbe innovazione per aiutare le aziende ad essere sempre più concorrenziali nel mercato mondiale, ecc.
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